Domani sera (a Thun) inizia la stagione della truppa di Croci-Torti. Nel secondo turno dei preliminari di Europa League ci sono i temibili rumeni del Cluj
E si ricomincia, subito in trasferta. La compagine di Mattia Croci-Torti saluta la nuova stagione domani sera in quel di Thun in occasione dell’andata del secondo turno dei preliminari di Europa League. Una sfida difficile, quella contro il Cluj. «Sono più in forma di noi sotto l’aspetto fisico, ma non dobbiamo accampare scuse: cercheremo di mettere in difficoltà i rumeni sul terreno sintetico, dove siamo maggiormente pronti di loro a giocare», ha dichiarato proprio il tecnico momò. Sarà indispensabile provare a fare la differenza già in terra bernese, magari realizzando qualche gol in più. «In queste sfide su centottanta minuti è indispensabile riuscire a racimolare subito un risultato positivo. Come accennato, però, dobbiamo essere consci che il nostro ritmo non può essere alto come quello del Cluj. Dobbiamo usare la testa, d’altronde arriveremo in Romania settimana prossima con due partite in più nelle gambe. Cercheremo quindi di essere intelligenti, sapendo che loro sono una buona squadra. Non dobbiamo sicuramente andare all’arrembaggio perché hanno giocatori – anche in fase difensiva – che sanno fare la differenza e l’hanno già dimostrato in questo inizio di stagione». Le statistiche mettono tuttavia in evidenza un dato piuttosto interessante, concedono parecchi tiri. «È normale. Sono una compagine offensiva, che prova sempre a farti male. Hanno (due) esterni veloci, che puntano l’uomo, e altrettante mezze ali che lavorano più in termini offensivi che difensivi. Dovremo essere bravi a concretizzare le occasioni che averemo sui nostri piedi. Essere più efficienti delle ultime amichevoli».
Il fatto che i bianconeri disputano praticamente in pianta stabile competizioni europee può attirare l’attenzione di alcuni club stranieri, che intendono far macinare chilometri a qualche giovane sulle rive del Ceresio? «C’è più appeal, sicuramente. L’anno scorso non era però arrivato nessuno e neppure due anni or sono. Queste dinamiche solitamente capitano anche senza determinati palcoscenici: Lugano rimane una piazza importante per numerosi giovani di altrettante squadre. Non è solo legato a questo aspetto il nostro mercato». Un inizio di stagione costellato da trasferte, suggerivamo, con la mente di Croci-Torti ormai già proiettata sull’impegno di Coppa Svizzera contro il sempre insidioso Cham. «È uno dei campi più ostici della Promotion League: con il Chiasso abbiamo sempre faticato e anche qui, a Lugano, una volta. È una squadra piena di giocatori che hanno fatto il percorso nel settore giovanile del Lucerna, il più forte a livello nazionale. Quindi sarà pure quella una partita difficile». Cinque anni sulla medesima panchina sono quasi una rarità nel mondo del pallone. È fondamentale trovare sempre nuovi stimoli. «Finché ho questa voglia, questo entusiasmo, non è un problema. Ogni anno è una sfida differente, ci sono giocatori e dinamiche nuove. Bisogna trovare altri equilibri così da cercare di portare i ragazzi a raggiungere traguardi magari nemmeno sfiorati nelle stagioni precedenti». Nella conferenza stampa di presentazione la società ha posto come obiettivo minimo in campionato una posizione fra le prime sei, un po’ riduttivo? «L’allenatore nella sua testa ha sempre obiettivi alti, cerca di spremere il massimo da ogni elemento in modo da conquistare il maggior numero di successi. L’anno scorso ci siamo trovati ancora in corsa in tre competizioni fino a marzo. È stato veramente difficile raggiungere anche i primi tre posti, c’era una stanchezza mentale. Non è un modo per mettere pressione sull’allenatore: se vogliamo raggiungere tutti questi obiettivi, ricordando comunque sempre le trasferte che dovremo affrontare pure quest’anno, bisogna essere coscienti che magari alla fine non riusciremo a realizzare ogni nostro desiderio». Croci-Torti rassicura però che rimane il più «positivo di tutti. Non vedo l’ora d’iniziare la stagione».
Dal canto suo il Losanna sarà impegnato nel secondo turno delle qualificazioni alla Conference League. I romandi tornano su palcoscenico europeo per la prima volta da quindici anni per affrontare una trasferta parecchio insidiosa: nonostante un quinto posto in campionato, il Vardar può vantare una serie di risultati alquanto impressionante. La squadra di Goce Sedloski è imbattuta (in partite ufficiali) dal mese di febbraio e si è aggiudicata la Coppa di Macedonia contro il Struga, staccando dunque il ticket per i turni di qualificazione di questa edizione della Conference. Habitué delle competizioni europee, il Vardar è persino riuscito a partecipare alla fase a gironi dell’Europa League nel 2017 dopo aver eliminato il Fenerbahçe nei playoff. Quell’anno i macedoni avevano pareggiato contro il Rosenborg, entrando così fra i pochi club della regione capaci di conquistare punti a questo stadio del torneo. Fondato nel 1947, il Vardar è un’istituzione del calcio macedone. Dalla nascita del campionato nazionale, nel 1992/93, la società ha infatti conquistato undici campionati e sei coppe nazionali diventando così la squadra più titolata del Paese.