A decidere il capitolo finale della ‘nostra’ rassegna europea sono i rigori, in cui ancora una volta è letale Chloe Kelly. "È semplicemente incredibile"
Tre settimane (e spiccioli) trascorse sui crinali a caccia di emozioni. Gioia, dolore. Entusiasmo, delusione. Un continuo batticuore. Nella cornice sold out del Sankt Jakob-Park di Basilea è stata posta la parola fine sulla ‘nostra’ rassegna continentale. La pioggia scesa copiosa sulla città renana sembrava voler simboleggiare l’umore dei tifosi, che avranno sicuramente versato qualche lacrima ripensando alle immagini regalate da questa incredibile manifestazione. Lacrime prontamente asciugate dalla cerimonia di chiusura, in cui è stata omaggiata la Svizzera e la sua impeccabile organizzazione. In campo è dunque riaffiorato quel trofeo, composto da sei pezzi di simil plastica in occasione del primo incontro della Nazionale rossocrociata, che solo la regina d’Europa può avere l’onore di sollevare. Un trofeo introdotto da una leggenda di casa nostra, Lara Dickenmann.
I due inni realizzati dal quartetto Asturia hanno dunque acceso ulteriormente la festa. Una grande ultima festa, come quella sul terreno da gioco. Le due squadre che offrono il miglior calcio del continente hanno inscenato una vera e propria battaglia sportiva ma, chiusa una sfida parecchio combattuta, l’Inghilterra ha trovato il modo di confermare la corona europea. Un back to back successo in precedenza solo alla Germania dei record. Le ‘Leonesse’ hanno però ancora una volta mostrato di essere una compagine resiliente, capace di rimanere in partita seppur a corto di fiato e arginare le continue incursioni della Spagna. Poche, anzi pochissime, energie rimaste nelle battute finali complici ben tre supplementari consecutivi. Eppure hanno rimandato il verdetto fino ai rigori, confermatisi un esercizio difficile in questa rassegna, in cui di nuovo ha fatto la differenza Chloe Kelly. Già eroina tre anni or sono nell’edizione tenutasi nel Regno Unito, l’attaccante dell’Arsenal ha fornito l’assist che ha permesso alla compagna di club Alessia Russo d’impattare l’incontro e in seguito realizzato il penalty decisivo. A 110 chilometri orari, ossia la conclusione più veloce di tutto il torneo. Il suo cambio a cinque minuti dalla pausa, in sostituzione di una Lauren James non in perfette condizioni, ha subito rianimato la squadra. Tant’è che le britanniche sono riuscite a superare per la prima volta Cata Coll, dimostrandosi quindi più fredde nell'appendice dei rigori.
Un’altra nota di merito è da ricondurre a Lucy Bronze: ormai la più matura della rosa, la sua forza volontà ha permesso all’Inghilterra di evitare una cocente quanto prematura eliminazione allo stadio dei quarti di finale. E, oltretutto, disputando l'intero torneo con una tibia fratturata. “Se questo è il prezzo da pagare onde difendere i colori del mio Paese, allora lo farò”, ha commentato proprio la 33enne ai microfoni della Bbc. “Quello che siamo riuscite a compiere oggi è incredibile. Abbiamo dimostrato la nostra resilienza, di continuare a credere in noi stesse nonostante le critiche". Dal canto suo capitan Leah Williamson si è detta incredula. “Non riesco a crederci, ma, allo stesso tempo, sapevo che sarebbe accaduto. C’è sempre un momento in cui pensi ‘bene ragazze, mettiamoci veramente in gioco’. La difesa è stata impeccabile, sembrava fosse la nostra giornata. È incredibile poter alzare di nuovo questo trofeo. Dopo il primo incontro della fase a gironi, nessuno pensava che avremmo difeso il titolo. E non c’era da stupirsi! Ma non è cambiato nulla. La posta in gioco era più alta, tutto era più importante. Abbiamo corso dei rischi. Non credo però che alla fine si possa ridurre tutto solo alla fortuna". Un plauso è da riservare pure a Sarina Wiegman, che non intende smettere di riscrivere il suo mito. L’olandese ha infatti messo in bacheca il suo terzo Europeo di fila. Nel 2017 aveva condotto i ‘suoi’ Paesi Bassi sul tetto continentale, mentre tre anni or sono per la prima volta nella storia l’Inghilterra.
Dal canto suo la Spagna ha mantenuto (come ormai consuetudine) il possesso della sfera, a tratti pure dominando il match, ma non si è mostrata lucida e cinica. Rinate dopo lo scandalo Rubiales, grazie a condizioni nettamente migliori durante allenamenti e non, le Furie Rosse non sono dunque riuscite a completare una già straordinaria bacheca conquistando anche l’Europeo. Le giocatrici, che incarnano alla perfezione l’evoluzione del calcio femminile nella penisola iberica, come accennato sono parse meno precise del solito. E sì che Paredes e compagne avevano sbloccato il risultato grazie a una bell’azione corale, che aveva permesso a Mariona d’issarsi più in alto di tutte. Un colpo che le inglesi hanno assorbito solo nella ripresa, dove la compagine di Montse Tomé si è un po’ imballata.
Che la rassegna continentale disputatasi su territorio rossocrociato dovesse abbattere numerosi record e riscrivere la storia del calcio femminile ormai era risaputo da settimane, addirittura qualche giorno prima del fischio d’inizio. I ticket venduti avevano superato (e di gran lunga) il primato realizzato tre anni fa nel Regno Unito. L’entusiasmo è stato tuttavia senza precedenti da Ginevra fino a San Gallo. Sì, perché la domanda ha continuato a essere incessante anche durante la fase a eliminazione diretta stampando manco a dirlo un altro record. Più di 95mila persone hanno inoltre partecipato alle fan walk, raggiungendo l’apice di 25mila tifosi fra le strade di Berna. Le fan zone nelle otto città ospitanti hanno invece accolto più di un milione di visitatori, confermando il forte interesse suscitato dal torneo e dalle squadre partecipanti. Non è comunque finita qui, perché circa 500 milioni di spettatori hanno ammirato le prodezze di alcune delle migliori giocatrici d’Europa seduti comodamente su divani o poltrone. Ad esempio il capitolo risolutivo fra Inghilterra e Spagna è stato “seguito da oltre 45 milioni di persone in tutto il mondo” come annunciato dalla Uefa. Non bisogna inoltre dimenticare le interazioni sui canali social, sperando che fra quattro anni – la sede non è ancora nota – questo entusiasmo spinga il calcio femminile verso un futuro ancor più inclusivo e promettente.
Inghilterra - Spagna (1-1, 1-1) d.r. 3-1
Reti: 25‘ Mariona 0-1, 57’ Russo 1-1. Rigori: Mead -; Patri 1-2; Greenwood 2-2; Mariona -; Charles 3-2; Bonmati -; Williamson -; Paralluelo -; Kelly 4-2.
Inghilterra: Hampton; Bronze (105‘ Charles), Williamson, Carter, Greenwood; Toone (87’ Mead), Walsh, Stanway (115‘ Clinton); Hemp, Russo (71 Agyemang), James (41’ Kelly).
Spagna: Coll; Olga (105‘ Ouahabi), Aleixandri, Paredes, Batlle; Alexia (71’ Pina), Patri, Bonmati; Mariona, Esther Gonzalez (89‘ Vicky), Athenea (89’ Paralluelo).
Arbitro: Frappart (Francia).
Note: Sankt Jakob-Park, 34’203 spettatori (tutto esaurito). Ammonite: 58‘ Russo, 59’ Bronze, 95' Hemp.