Bianconeri in campo a Cluj giovedì nel match di ritorno del secondo preliminare di Europa League
Trovare finalmente la prima vittoria ufficiale, per il Lugano, sarebbe davvero importante. Dopo il pareggio 0-0 di giovedì scorso nell'Oberland bernese contro il Cluj – e soprattutto a seguito dell’imbarazzante sconfitta interna di domenica all’esordio in campionato contro il neopromosso Thun (1-2) – sarebbe un bel toccasana uscire dal campo per una volta vittoriosi.
E non soltanto perché un successo giovedì in Romania (ore 19.30) – nel ritorno col Cluj di Dan Petrescu – consentirebbe agli uomini di Mattia Croci-Torti di proseguire verso un posto nella fase a campionato della seconda coppa europea più ambita, ma pure perché tornare a imporsi dopo un lungo digiuno restituirebbe alla truppa quella confidenza senza la quale non si va da nessuna parte e che, a volte, pare aver smarrito definitivamente.
I difetti mostrati dal gruppo lungo tutta la seconda parte della scorsa annata – distrazioni, atteggiamento inadeguato, mancanza di personalità e grossolani errori individuali – infatti, paiono purtroppo essere ancora ben presenti nel Lugano visto in questo primissimo scorcio della nuova stagione. E ciò, a dispetto del fatto che – nell’ultimo mese e mezzo – molti giocatori sono cambiati, e chi invece è rimasto dovrebbe aver avuto a disposizione tutto il tempo necessario per riposare e per scrollarsi di dosso le dinamiche e le zavorre mentali che, come detto, con l’inizio del nuovo anno avevano preso a compromettere il funzionamento di una macchina che fino allo scorso dicembre pareva invece girare alla perfezione, sotto tutti i punti vista.
Per fortuna, anche un'eventuale sconfitta in Romania non rappresenterebbe comunque nulla di troppo grave, almeno a livello agonistico: dovesse malauguratamente succedere, infatti, il Lugano non direbbe automaticamente addio ai sogni di gloria europei, dovrebbe però leggermente ridimensionarsi e scivolare nei preliminari di una manifestazione un po’ meno importante, sia come prestigio sia come emolumenti elargiti dalla Uefa, una voce sempre più importante nel bilancio di un club che si dice ambizioso e che, soprattutto, per tradizione dal botteghino incassa ben poco.
Il Cluj visto a Thun non è parso certo uno squadrone, ma è indubbio che, a casa sua, non potrà limitarsi semplicemente a erigere barricate com’è stato il caso del match d'andata. E, dunque, ai bianconeri servirà – oltre a buona mira davanti alla porta nemica – pure una concentrazione pressoché assoluta.