Il presidente, sentitosi escluso e poco considerato dai nuovi investitori del club, non è più il numero 1 della prima squadra
Da tempo si diceva che quello fra il presidente Brenno Martingoni Polti e i nuovi investitori del Bellinzona fosse un rapporto complicato, viziato soprattutto da un modo antitetico di vedere le cose. E si diceva che, presto tardi, fosse destinati a finire. E ora è successo: il presidente ha infatti deciso di dare le dimissioni, e lo ha fatto con un comunicato destinato agli organi di stampa. Le dimissioni, come ci ha poi confermato direttamente Brenno Martignoni, riguardano soltanto il suo ruolo in seno alla prima squadra, mentre continuerà a svolgere la funzione di presidente dell'Associazione, e dunque anche del settore giovanile. Ecco di seguito il testo:
«Ho assunto questa funzione nello spirito di servizio verso la mia comunità, attraverso la sana promozione dei gloriosi colori granata. Come immagine e come principi, che sono miei propri, da sempre. Dallo scorso 17 giugno 2024 ho investito forze e energie, a tutto campo, in un impegno, in cui credevo profondamente, battendomi con convinzione e senso di appartenenza al nostro territorio. Dall’avvio delle trattative per la cessione, mi sono invece confrontato con scelte e impostazioni, di cui non sono stato fatto in nessun modo partecipe. Anzi, da oltre un mese, mi sono visto sistematicamente escludere, per poi essere chiamato ad un incontro con la proprietà, la prima volta, martedì 29 luglio 2025 a Lugano. Questi modi e queste modalità ora si scontrano con il mio essere e la mia persona. Non solo come professionista, ma pure quale figura pubblica di riferimento. Così stando le cose, significo, con effetto immediato, la mia cessazione della delega, conferita da ACB 1904 SA, per mandato diretto, da Presidente delle prima squadra».
Presidente, il rapporto era dunque davvero insanabile? «Sì, non c'erano i presupposti per continuare. Troppe erano infatti le divergenze, e del tutto scorretto l'atteggiamento tenuto dai Trujillo nei miei confronti. Il mio parere non è mai stato tenuto in considerazione, anche in situazioni in cui sarebbe stato saggio farlo». Le dimissioni riguardano soltanto il suo ruolo nella prima squadra, vero? «Esatto, mantengo invece la mia carica per quanto attiene all'Associazione, che mi è stata conferita dopo votazione e che, se proprio dev'essermi tolta, sarà anche in quel caso tramite votazione dei soci, non certo per decisione personale di una sola persona. A me sta a cuore soprattutto il Bellinzona, e in particolar modo il settore giovanile, che dipende appunto dall'Associazione. Ed è fondamentale che il settore giovanile rimanga di competenza di gente locale, che ha certi valori e che tiene molto al loro mantenimento».