Ciclismo

‘Il Tour de Suisse? Una questione di cuore’

Domani scatta la quinta edizione della corsa nazionale. Il tracciato non si adatta a Reusser, che intende comunque mettere in difficoltà Vollering

(Keystone)
11 giugno 2025
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Marlen Reusser intende contendere sino alla fine la maglia gialla di leader alla sua ex compagna di squadra (nonché campionessa uscente) Demi Vollering, attualmente la più in forma del circuito maggiore. Domani, dai 1'000 e più metri di Gstaad, la strada del Tour de Suisse inizierà subito a inerpicarsi. Tant'è che il tracciato piuttosto impegnativo ha indotto molte velociste, ad esempio la nostra Linda Zanetti, a depennare l'appuntamento dal proprio calendario. Il cast sarà comunque stellare: a Reusser e Vollering si uniranno Elisa Balsamo e Katarzyna Niewiadoma. Ben dieci le rossocrociate, fra cui spiccano Noemi Rüegg, Elise Chabbey – gregaria di lusso dell'olandese, che da qualche anno è riparata in Svizzera – e Steffi Häberlin.

Accantonato un 2024 difficile a causa delle scorie del Covid, Reusser è tornata in forma conquistando in grande stile la Vuelta a Burgos. «Ho in seguito effettuato un periodo di allenamento in altitudine in Andorra, tornando in Svizzera domenica sera. Ho avuto molti appuntamenti, quindi ho potuto riposare un po’ meno del previsto. Il Tour è una questione di cuore, e non credo di aver perso la forma delle ultime settimane». Già capace di conquistare la corsa nazionale due anni or sono, quest'anno il percorso non si «adatta particolarmente alle mie caratteristiche. Siccome attraverserà la mia regione, ci saranno tuttavia parecchi familiari lungo tutto il tracciato». Nei 500 chilometri (e più di 7'000m di dislivello) fra Gstaad e Küssnacht manca una cronometro, specialità della 33enne. «L'evento rimane comunque molto bello, ci saranno le migliori cicliste del mondo... È molto emozionante».

La bernese non intende focalizzarsi sui risultati, piuttosto sul coraggio «che la squadra mostrerà durante la corsa. Proveremo qualcosa, sperando di riuscire a offrire una buona prestazione». Nelle ultime stagioni ha pedalato a fianco della sopracitata Vollering e di Lotte Kopecky, che, unitamente a Reusser, hanno dominato il circuito maggiore. È cambiato qualcosa dal passaggio alla Movistar? «Ora sono leader sia nelle corse a tappa che nelle classiche di primavera. È qualcosa di speciale in quanto spesso, in precedenza, non riuscivo a giocare le mie carte». Una situazione completamente nuova e meravigliosa, secondo la 33enne, capace di mettersi alle spalle un periodo difficile. «Soffrivo di un esaurimento cronico. Non appena ho potuto ricominciare a pedalare normalmente, non ho tuttavia più avuto ricadute. Ora sono in forma, questo si rispecchia in gara». Una frattura sarebbe «stata molto più semplice da affrontare. È stato estremamente frustrante, ma tutto questo mi ha permesso di mettere in prospettiva la vita. Ho iniziato a vederla in modo differente, cercando di essere felice».

Dopo il Tour la 33enne si concentrerà sul Giro, che scatterà il 6 luglio a Bergamo con una cronometro. «Il percorso sembra ideale, dunque sarà una priorità. Poi ci saranno il Tour de France e la rassegna iridata (in Ruanda). Cerco tuttavia di compiere un passo alla volta». Una lezione che ha imparato dall'anno scorso. «Ho parlato spesso di risultati e, alla fine, non ho più corso secondo il mio potenziale».