CICLISMO

Quinn Simmons dà spettacolo e onora la memoria di Mäder

Il ventiquattrenne statunitense vince la terza tappa del Tour de Suisse, a Heiden, nel semicantone di Appenzello Esterno. ‘L’ho fatto anche per Gino’

Inafferrabile (e inconfondibile)
(Keystone)
17 giugno 2025
|

Nelle campagne attorno a Heiden, in Appenzello, Quinn Simmons vive il giorno più bello della sua vita. Ciclistica, perlomeno. Al termine di una lunga fuga, il ventiquattrenne del Colorado, passato al professionismo nel 2020 un anno dopo aver vinto la prova in linea ai Mondiali juniores, riesce infatti a conquistare il primo successo in carriera nel World Tour, in un martedì tutto sommato piuttosto tranquillo sulle strade del Giro della Svizzera, con il francese Romain Grégoire che difende senza soffrire il primato della principale corsa a tappe nazionale.

Simmons, portacolori della Lidl Trek, è l’ultimo superstite di una precoce fuga, scattata nel primo pomeriggio nel canton Argovia, in una terza tappa che ha preso il via da Aarau e che si è sviluppata su un percorso di poco inferiore ai duecento chilometri, con due salite di seconda categoria piazzate negli ultimi venti km di una corsa che prevedeva anche un’ascesa finale di poco meno di tre. Con il suo look inconfondibile, non soltanto per la sgargiante maglia di campione statunitense ma pure per quei suoi baffi a ferro di cavallo, il nativo di Durango ha dato spettacolo nelle battute conclusive della sgroppata conclusa nel semicantone di Appenzello Esterno, riuscendo a resistere tutto da solo all’enorme pressione di chi gli stava alle calcagna, ovvero il gruppetto desideroso di giocarsi allo sprint la vittoria di tappa, sotto gli impulsi dell’argoviese Jan Christen e di un altro americano, Neilson Powless. Invece, incurante di tutto e di tutti, Quinn Simmons ha tirato dritto per la propria strada, chiudendo con un margine di diciotto secondi sui suoi più immediati inseguitori, dedicando poi subito dopo aver tagliato il traguardo la propria impresa anche al povero Gino Mäder, che due anni prima aveva tragicamente perso la vita sulle strade del Tour de Suisse, mentre era lanciato nella discesa del Passo dell’Albula. «Volevo davvero questo successo – dice Simmons, a caldo, ai microfoni di Srf –. Ci avevo già provato lunedì dopo lo Schwarzsee, nel secondo anniversario della morte di Gino (Mäder, ndr), ma purtroppo non ci sono riuscito. E la vittoria odierna deve essere anche un po’ un omaggio alla sua memoria».

Nel gruppetto arrivato subito dopo Simmons c’era anche la maglia gialla di Romain Grégoire, il francese che si era imposto nella prima tappa e che da allora continua a difendere il primato con successo. Tuttavia, dopo un paio di giornate piuttosto calme, domani il portacolori della Groupama sarà chiamato a sostenere il suo primo vero test, ovvero la salita al Passo dello Spluga, nei Grigioni, che precederà l’arrivo della carovana del Tour a Piuro, in Italia, in provincia di Sondrio.