Il Bienne mette in tasca tre punti pesanti grazie all'attaccante austriaco, poco dopo che i biancoblù avevano del tutto riaperto il match grazie a Pestoni
Era la partita da non perdere, in ottica play-in, anche se da qui a fine regular season ce n‘è ancora di tempo per recuperare, quella tra Bienne e Ambrì, sul ghiaccio della Tissot Arena. Dove il Bienne prova subito a prendere in mano la situazione, e al quarto Stampfli porta il primo pericolo dalle parti di Senn, ma il suo tentativo viene deviato in extremis da De Luca. La risposta ticinese, al quinto, è una pregevole combinazione tutta di prima tra Kubalik, Maillet e DiDomenico, con il puck che si spegne a lato di un soffio. E la prima linea biancoblù è l’unica davvero pericolosa, con Maillet che all’ottavo fa venire i brividi a Säteri, deviando una conclusione di Heed, ma il risultato non è quello che il canadese vorrebbe. In ogni caso, proprio mentre l’Ambrì prova a prendere in mano il pallino del gioco, dopo un minaccioso contropiede di Hofer lanciato da Delémont, che s’inventa un numero davanti a Senn, che però si salva, il Bienne cambia marcia e si fa sempre più minaccioso, con il portiere biancoblù che diventa assoluto protagonista: prima è decisivo sul tentativo da due passi dell’americano Greco, poi compie un vero miracolo sulla successiva deviazione sul secondo palo di Nicolas Müller, ripetendosi poco dopo, e a due riprese, su un tocco volante di Rajala, in un finale di primo tempo di chiara marca bernese.
Bisogna attendere appena otto secondi per assistere alla reazione biancoblù nel periodo centrale: subito dopo l’ingaggio d’apertura, Miles Müller si fa dimenticare da tutti all’entrata del terzo offensivo, e Heed capisce tutto servendogli un disco d’oro, che l’attaccante rientrato qualche mese fa dagli States riesce a mettere alle spalle di Säteri. Tuttavia, digerito il vantaggio ticinese, il Bienne si rimette a spingere, e dopo un’occasionissima sul conto di Tanner, tre minuti dopo gli uomini di Filander pareggiano, con una conclusione del finlandese Sallinen servito da Hofer da dietro la gabbia. La partita va a fiammate: l’Ambrì prova a prendere in mano il pallino del gioco, poi è il Bienne a provare a piazzare le tende nel terzo biancoblù, anche se – a parte un palo scheggiato da Greco – l’occasione più ghiotta capita sul fronte ticinese, dopo un controllo sbagliato di Kneubuehler che permette a Kubalik di andar via tutto solo, ma il ceco non riesce a concludere come vorrebbe, anche per il ritorno di Delémont. Purtroppo per l’Ambrì, poco dopo è De Luca a mancare un controllo sulla blu difensiva, e su quel disco si fionda come un fulmine Toni Rajala, che si presenta davanti a Senn e lo gela con uno slap dei suo piazzato nell’angolino in alto. E le cose peggiorano ancor più al 36’20’’, quando l’Ambrì si ritrova sul ghiaccio in inferiorità numerica (fuori Heim per una trattenuta ai danni di Kneubuehler) e un Luca Cunti lanciato proprio dallo stesso Kneubuehler riesce a prendere in velocità Curran, battendo poi Senn in un duello ravvicinato. Poco dopo, una bastonata in faccia di Sallinen a Kubalik offre anche ai biancoblù il primo powerplay di serata, e il topscorer ceco trova la via del gol, il diciottesimo della stagione, a cinque secondi dalla seconda pausa.
Rientrato in partita, l'Ambrì in avvio di terzo tempo si crea subito alcune buone occasioni, quelle di Maillet, di Landry e Miles Müller, e a furia di provarci arriva anche il pareggio, firmato da Inti Pestoni, al 47'42’‘, con un gran backhand nel ‘sette’, su cui Säteri non può arrivare. A quel punto il momentum sembra essere dalla parte dei biancoblù, e invece, improvvisamente, dal nulla, Fabio Hofer s'inventa il quarto gol del Bienne, al 51'03’‘, sfruttando il corpo di Zgraggen per mascherare la sua intenzione di concludere, e quel puck s'infila sotto la traversa senza che Senn possa vedere nulla. Zgraggen che, poco dopo, si fa buttar fuori per una trattenuta ai danni di Andersson, offrendo ai Seeländer la seconda superiorità numerica di serata, che i biancoblù riescono però a superare senza subire. E a 2'47’‘ dalla fine, tocca poi all'Ambrì poter beneficiare di un powerplay per provare nuovamente a rientrare, dopo un'infrazione commessa da Nicolas Müller. E a 1'14’‘ dalla fine, Cereda decide di togliere anche Senn, per chiudere il match a 6 contro 4, ma il Bienne lavora davvero bene in inferiorità numerica, e a 33’‘ dalla fine DiDomenico la combina grossa, atterrando Rajala e costringendo i suoi compagni a restare a loro volta sul ghiaccio in 4. Cereda chiama subito il timeout ma è costretto a rimettere tra i pali Senn, con il Bienne che a quel punto può accontentarsi di amministrare il puck negli ultimi istanti di gara, mettendosi in tasca tre punti indubbiamente pesanti.
Bienne - Ambrì Piotta (0-0 3-2 1-1) 4-3
Reti: 20'08‘’ Miles Müller (Heed, Curran) 0-1. 23'21‘’ Sallinen (Hofer, Andersson) 1-1. 29'55‘’ Rajala 2-1. 36'20‘’ Cunti (Rajala, Kneubuehler/esp. Heim) 3-1. 39'55‘’ Kubalik (DiDomenico, Heed/esp. Sallinen) 3-2. 47'42’‘ Pestoni (Wüthrich, Terraneo) 3-3. 51'03’‘ Hofer (Andersson, Sallinen) 4-3.
Bienne: Säteri; Burren, Grossmann; Stampfli, Yakovenko; Delémont, Zryd; Christe; Hofer, Andersson, Sallinen; Sablatnig, Tanner, Rajala; Greco, Nicolas Müller, Kneubuehler; Cunti, Christen, Bachofner; Cattin.
Ambrì Piotta: Senn; Curran, Virtanen; Heed, Zgraggen; Wüthrich, Terraneo; Isacco Dotti; Grassi, Heim, Miles Müller; DiDomenico, Maillet, Kubalik; Pestoni, Landry, Zwerger; Bürgler, Kostner, De Luca.
Arbitri: Hürlimann, Stricker; Duc, Francey.
Note: 6'436 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 2 x 2‘ contro il Bienne; 3 x 2’ contro l'Ambrì Piotta. Tiri in porta: 38-26 (14-7, 17-8, 6-10). Bienne privo Blessing Niklas, Bärtschi, Lööv, Haas, Brunner (tutti infortunati) ed Heponiemi (straniero in soprannumero); Ambrì senza Douay (infortunato), Zaccheo Dotti, Juvonen, Hedlund e Pezzullo (tutti in soprannumero). Al 59'27’‘ timeout chiesto dall'Ambrì, che gioca senza portiere per fare spazio a un sesto giocatore di movimento dal 58'49’‘ al 59'27’'. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Luca Cunti e Dominik Kubalik.