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Il mezzo sorriso di una, quello pieno dell’altra

La vittoria contro il Bienne, pur se inutile, permette al Lugano di fare il pieno di fiducia in vista del playout. ‘Per noi sarà una serie di playoff’

Molte più ombre che luci nella stagione bianconera
(Ti-Press)
3 marzo 2025
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Lugano – È una serata dalle emozioni contrastanti quella vissuta dai giocatori e dai tifosi sabato sera alla Cornèr Arena. Da un lato l’entusiasmo per la vittoria, dall’altro la consapevolezza di aver comunque terminato la stagione al penultimo posto e di dover affrontare l’Ajoie ai playout. L’ultima partita della regular season di Arcobello e compagni è stata caratterizzata da un gioco privo di emozioni da entrambe le parti, in cui a fare la differenza è stata la maggiore concentrazione mostrata in pista dai bianconeri, come conferma Samuel Guerra: «Abbiamo cercato di continuare sull’onda di quanto mostrato negli ultimi mesi, ovvero essere più disciplinati in difesa e concedere pochi tiri pericolosi agli avversari – sottolinea il difensore ticinese –. Anche grazie a un grande Schlegel siamo riusciti a chiudere la partita nel terzo tempo».

Questa partita dovrà essere una rampa di lancio per il Lugano, in modo da affrontare la sfida contro la compagine giurassiana con più energia, maggiore fiducia e consapevolezza nei propri mezzi, soprattutto da un punto di vista mentale. In questo senso, Romanenghi e compagni vengono da mesi in cui erano consapevoli di dover giocare questa serie con l’obiettivo di non retrocedere, mentre la squadra allenata da Uwe Krupp, composta da giocatori non abituati a disputare questo tipo di partite, avrà soltanto due settimane per prepararsi, soprattutto sul piano mentale, ad affrontare un gruppo sicuramente più in fiducia e con molto meno da perdere. Sarà fondamentale preparare le prossime partite come se fossero una sfida di playoff, senza sottovalutare l’avversario, come spiega dal numero ventotto bianconero: «Il loro obiettivo stagionale, ovvero quello di salvarsi, ce l’hanno ancora davanti agli occhi. Semplicemente, dobbiamo affrontare questa serie come se fosse una serie di playoff. Dobbiamo migliorare le situazioni speciali e l’approccio mentale, in modo da scendere in pista con lo spirito giusto».

Questo weekend si è giocato l’ultimo turno della regular season, che per la squadra ticinese rappresenta sicuramente una stagione fallimentare, ben al di sotto delle aspettative di inizio campionato, con l’obiettivo del sesto posto distante ben diciassette punti. Ancora il giocatore ex Davos e Ambrì Piotta: «Il bilancio è negativo, ma ora con la testa siamo concentrati sull’Ajoie. Non è il momento di analizzare la stagione, sarà un discorso da fare tra qualche settimana». Anche se è ancora presto per trarre un bilancio definitivo e completo, si può affermare che, indipendentemente dall’esito del playout (sempre ammesso che lo si giochi per davvero...), serviranno grandi cambiamenti in vista della prossima stagione, sia per quanto riguarda la composizione della rosa sia sul piano della strategia societaria. Un passo in avanti è già stato fatto con l’arrivo del nuovo direttore sportivo Janick Steinmann, al quale spetta il duro compito di risollevare una situazione ormai critica. Tuttavia, questa nuova figura da sola non potrà garantire al Lugano di tornare competitivo nel medio-lungo termine. Servirà una base solida, un progetto chiaro e definito, ma soprattutto pazienza e umiltà, senza pretendere di tornare a lottare con le migliori squadre svizzere già a partire dalla prossima stagione.