Dopo aver segnato ben otto gol alla Finlandia sabato, la Nazionale rifila cinque sberle anche agli uomini di Rulik nella prova generale prima dei Mondiali
Già giovedì sera a Kloten, contro la Svezia, la Svizzera era stata costretta alla resa da due gol incassati in inferiorità numerica. E dopo la (clamorosa) goleada sul mezzogiorno di sabato, ai danni di una Finlandia particolarmente fumosa, nella sfida domenicale con la Cechia – che chiude ufficialmente la preparazione ai Mondiali – la Nazionale di Patrick Fischer va subito sotto alla prima penalità di partita, al 3'45‘’, quando Walser finisce in panchina per sgambetto, e Kondelik e Kovarcik dialogano nel bel mezzo terzo avversario, producendo una deviazione imparabile per il povero Charlin. Non passa che un minutino e i rossocrociati sono di nuovo con un uomo in meno, per un altro sgambetto a dir poco inutile, in fase offensiva: e sono proprio quelle le cose da evitare, anche se nell'occasione gli uomini di Rulik non riescono ad approfittare dell'occasione, brutte abitudini che gli elvetici dovranno cancellare pensando ai Mondiali, anche perché a 5 contro 5 anche nel primo tempo del match con i Cechi Ambühl e compagni di certo non sfigurano, anzi, e al'11'19‘’ arrivano meritatamente al pareggio, dopo una bellissima azione avviata da Moy e conclusa da Dominik Egli, che affonda nello slot come il più scaltro degli attaccanti, rubando Karel Vejmelka, il ventottenne portiere che difende i colori di Utah, nella Central Division in Nhl.
A parte un brutto rischio corso per colpa di un pericolosissimo puck perso in zona neutra da Andrighetto, che permette ai cechi di piazzare le tende nel terzo dei rossocrociati, che però stringendo i denti riescono a difendere l'1-1, la Svizzera desta davvero un'ottima impressione. E dopo non aver saputo sfruttare una situazione con l'uomo in più, a cavallo della prima pausa, anche per colpa di un forechecking davvero aggressivo da parte dei cechi, al 21'40‘’ arriva il secondo gol: Knak mette un disco sulla porta sperando in qualche deviazione, che puntualmente arriva, con Walser che spintona Tichacek davanti alla gabbia di Vejmelka, e il difensore in forza al Kladno – in procinto di passare ai finlandesi del Kärpät – tocca imparabilmente col corpo alle spalle del proprio portiere. E non finisce lì: al 30'14‘’ arriva anche il terzo gol rossocrociato, firmato ancora da Dominik Egli, il cui slap a mezza altezza attraversa una selva di gambe e s'infila alle spalle di Vejmelka, disturbato dal velo di Schmid e dal gran lavoro di Rohrbach sul primo palo sul difensore Hajek. Meno di un minuto dopo, i seimila della Winning Group Arena balzano in piedi, convinti che il tiro di Kucerik sia finito in fondo al sacco, ma è solo una (clamorosa) illusione: infatti, il puck passa sotto la gabbia, involontariamente spostata da Charlin, e il portiere del Langnau sul momento è l'unico ad accorgersene, facendo subito un cenno agli arbitri che non può essere gol, e le immagini tivù gli daranno ragione. Tuttavia, il secondo gol ceco arriverà un paio di minuti dopo, al 32'59‘’, e sulla veloce conclusione da due passi dell'altro Kovarcik, Michal, non c‘è davvero nulla che Charlin possa fare.
Anche nel terzo tempo la partita rimane aperta e intensa, con qualche errore su un fronte e sull'altro, ed è proprio uno di questi a originare il quarto gol elvetico, al 45'34‘’: su un puck apparentemente innocuo a fondo pista, i cechi sbagliano il rilancio e la pressione rossocrociata dà i suoi frutti, con Knak che legge benissimo la situazione servendo subito Senteler, che prolunga al centro un disco d'oro per Moy, che da quella posizione non può sbagliare. Alla fine, gli uomini di Rulik pagheranno a caro prezzo proprio le sbavature nel loro terzo, come il saltellante puck che Zadina non riesce a controllare, e che l'attento Dario Rohrbach riuscirà a sfruttare, battendo Vejmelka al 50'49‘’ per il gol del 5-2, con un tiro imparabile che s'infila nell'angolino alto alla destra del portiere. Poi, al 55esimo, arriva un momento davvero difficile per i rossocrociati, quando Michael Fora viene punito, un aggancio che ha tutta l'aria di essere inesistente, mentre però sulla panchina dei cattivi c'era Christian Marti: ‘Fischi’ capisce la delicatezza del momento e chiede il timeout, e i suoi giocatori superano perfettamente quei 49 secondi a 3 contro 5, praticamente senza subire. Al 57'18‘’, in powerplay, Andrighetto colpisce anche il palo, e poco dopo, sull'alleggerimento dei cechi, Charlin la combinerà davvero grossa, uscendo dai pali per lavorare il disco, servendolo però sciaguratamente a Flek, che nell'occasione realizzerà il gol indubbiamente più facile della carriera, sancendo nel contempo anche il risultato finale.
Repubblica Ceca - Svizzera (1-1 1-2 1-2) 3-5
Reti: 3'45‘’ Ondrej Kovarcik (Kondelik/esp. Walser) 1-0. 11'19‘’ Egli (Moy) 1-1. 21'40’‘ Knak (autorete Tichacek) 1-2. 30'14’‘ Egli 1-3. 32'59’‘ Michal Kovarcik (Ondrej Kovarcik, Pyrochta) 2-3. 45'34‘’ Moy (Senteler, Knak) 2-4. 50'49‘’ Rohrbach 2-5. 57'27‘’ Flek (esp. Ondrej Kovarcik!) 3-5.
Repubblica Ceca: Vejmelka; Spacek, Krejcik; Pyrochta, Hajek; Kostalek, Tichacek; Gazda; Kousal, Kodytek, Lenc; Reichel, Michal Kovarcik, Ondrej Kovarcik; Klapka, Kondelik, Vozenilek; Kucerik, Flek, Klima; Zadina.
Svizzera: Charlin; Glauser, Kukan; Karrer, Berni; Fora, Marti; Egli, Jung; Riat, Malgin, Andrighetto; Rohrbach, Baechler, Schmid; Moy, Senteler, Knak; Ambühl, Walser, Ritzmann.
Arbitri: Folkstrand (Sve), Wedin (Sve); Lederer (Cec), Svoboda (Cec).
Note: 5'881 spettatori. Penalità: 6 x 2’ contro entrambe le squadre. Tiri in porta: 22-30. Svizzera senza Bertschy, Hofmann, Jäger e Aeschlimann (tutti a riposo). Al 54'25‘’ timeout chiesto dalla Svizzera. Al 57'18‘’ palo colpito da Andrighetto. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, David Spacek e Dominik Egli.