NUOTO

La calda estate di Summer McIntosh

A Singapore la diciottenne rampante punta a imitare la leggenda Phelps. ‘Nel suo percorso non c’è nulla di neppure lontanamente normale’, dice il coach

(Keystone)
29 luglio 2025
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Finora un solo uomo può vantare ben cinque titoli nella medesima edizione dei Mondiali ed è il leggendario Michael Phelps, che lasciò tutti a bocca aperta nell’edizione in Australia, a Melbourne, nel 2007. Oggi, però, il quarantenne di Baltimora potrebbe vedere il suo straordinario primato vacillare, e se nel nuoto femminile finora l’incontestata protagonista era la superstar statunitense Ledecky, che vinse quattro titoli nel 2015 a Kazan, a rubare la scena alla ventottenne di Washington potrebbe essere la canadese Summer McIntosh, che nonostante gli appena diciotto anni in acqua a Singapore mira a eguagliare il record del citato Phelps: dei cinque titoli a cui punta, due se li è già messi in tasca nei 400 stile libero (dove si è sbarazzata proprio di Ledecky, terza) e nella 200 mista.

Un anno fa, ancora diciassettenne, in quelle che furono già le sue seconde Olimpiadi della sua carriera, la nativa di Toronto aveva già collezionato tre ori e un argento, tutti individuali. Ma è ai Trial di Victoria, nel giugno scorso, che la ragazza allenata dal francese Fred Vergnoux esplode sul serio, polverizzando i primati del mondo dei 400 m stile libero, della 200 e della 400 mista, il tutto nel giro di soli cinque giorni: prima di lei, solo Phelps (a Pechino 2008) e Inge de Bruijn (Sydney 2000) erano riusciti a stracciare tre record individuali nella medesima competizione. Senza contare che nei 200 m delfino, con il suo 2’02’’26 minuti la canadese s’è fermata a soli 45 centesimi dal record mondiale stabilito 16 anni prima da Liu Zige, quando però andavano di moda i super costumi poi messi al bando, e il 2’01’’81 della cinese è ancor’oggi considerato uno dei risultati più eclatanti di quell’era. «Nel suo caso, non c’è nulla che possa venir considerato neppure lontanamente normale» dice Fred Vergnoux al quotidiano canadese Toronto Star, senz’altro soddisfatto dei frutti raccolti in una collaborazione nata soltanto qualche mese fa, quando Summer McIntosh aveva deciso di trasferirsi dalla Florida – dove prima lavorava con Brent Arckey – ad Antibes, nel sud della Francia. «Nel crawl, Fred mi ha portato al livello successivo» dice, entusiasta, la canadese in conferenza stampa a Singapore.

Tuttavia, il prodigio di Toronto dimostra di non averne mai abbastanza, e immagina di poter crescere gara dopo gara. Ed è proprio quella mentalità il suo marchio di fabbrica: non è mai soddisfatta, pur se quel suo aspetto un po’ robotico quando si parla di nuoto non sembra intaccare il suo modo di essere nella vita di tutti i giorni, della ragazza alla mano che tutti conoscono. «L’importante è non essere troppo rigidi, ma fare un passo alla volta e rendersi conto che si tratta pur sempre di uno sport, e quindi dev’essere divertente –aggiunge il prodigio canadese –. E un nuotatore felice è un nuotatore veloce: per quanto possa sembrare un cliché, è così che stanno le cose».

Anche secondo Vergnoux, l’ambiziosa ragazza dell’Ontario che ha ereditato il talento da sua madre Jill – pure lei nuotatrice, e pure lei brava al punto da andare alle Olimpiadi – è ancora lontana dal raggiungere i propri limiti. «Perché nella sua testa di limiti proprio non ce ne sono», dice il coach francese. Semmai, per Summer McIntosh il bello del gioco è proprio quello. «Infatti – conclude la diciottenne diventata ben presto una stella – la parte divertente è scoprire fin dove arriva il mio potenziale».