Il vincitore del Masters 1000 di Miami e aspirante star, in Florida ha vinto tutti i tie-break disputati: ‘Riesco a gestire mentalmente queste situazioni’
Server formidabile, re dei tie-break e infortunato miracolato, Jakub Mensik (Atp 24) ha vinto domenica il primo titolo della carriera all'età di 19 anni, battendo l'ex numero 1 del mondo Novak Djokovic al Masters 1000 di Miami. Continua così una lunga tradizione nel tennis ceco.
Infortunatosi al ginocchio destro, Jakub Mensik ha rischiato di ritirarsi dal torneo di Miami, come ha rivelato domenica dopo la sua vittoria. «Due giorni prima del debutto ho iniziato a sentire dolore al ginocchio. Era una grossa infiammazione, non riuscivo a correre e nemmeno a camminare», ha dichiarato. Deciso a gettare la spugna, il ceco si è diretto verso l'ufficio degli arbitri per rendere ufficiale il suo ritiro dal torneo. Ma una volta arrivato si è accorto che tutti erano in pausa pranzo, per cui si è recato dal fisioterapista in attesa del ritorno dei responsabili del torneo.
Il trattamento fisioterapico ha cambiato tutto per Mensik e gli ha permesso di scendere in campo per la partita di primo turno (una vittoria in tre set sullo spagnolo Roberto Bautista Agut) ed eliminare in seguito Jack Draper, fresco vincitore del Masters 1000 di Indian Wells. «Giorno dopo giorno, il mio ginocchio è migliorato e lo stesso dicasi per il livello del mio gioco», ha dichiarato soddisfatto il vincitore del torneo.
Poco più di un anno prima del suo trionfo a Miami, l'allora 18enne Jakub Mensik a Doha aveva già raggiunto la finale di un Atp 250. In quell'occasione, il nativo di Prostejov, nella parte orientale della Repubblica Ceca, aveva battuto il tre volte vincitore del Grande Slam Andy Murray, Andrey Rublev (allora numero 5 del mondo) e il francese Gaël Monfils.
Nell'ottobre 2024 Mensik si era distinto nuovamente, raggiungendo i quarti di finale del Masters 1000 di Shanghai, dove aveva perso contro Novak Djokovic. Poi, all'inizio di quest'anno, ha dominato il norvegese Casper Ruud in quattro set nel 2° turno degli Australian Open, prima di essere eliminato dallo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina.
Centoundici ace in 7 partite: questo è il record del vincitore del Masters 1000 di Miami. Oltre a questa lusinghiera media di quasi 16 ace a partita, in Florida Jakub Mensik ha mostrato un'impressionante padronanza dei tie-break. Il ceco ha vinto tutti e sette i tie-break giocati nel complesso dell'Hard Rock Stadium, contro avversari del calibro di Jack Draper (Atp 7), Arthur Fils (Atp 15), Taylor Fritz (Atp 4) e Novak Djokovic (Atp 5). «Il tie-break è il momento in cui si decide un incontro e io cerco di fare del mio meglio per vincerlo», ha commentato Mensik dopo la vittoria su Fritz in semifinale.
In questi momenti di stress, «cerco di rimanere calmo e concentrato. Penso di poter dire di essere molto bravo a gestire queste situazioni dal profilo mentale. È la mia grande arma e forse è per questo che quest'anno sono riuscito a vincere così tanti tie-break», ha aggiunto.
La Repubblica Ceca è un Paese piccolo (circa 11 milioni di abitanti), ma con un grande talento, tant'è che da inizio stagione ha già vinto tre tornei dell'Atp Tour. Prima della vittoria di Mensik a Miami, Jiri Lehecka (Atp 29, 23) ha vinto l'Atp 250 di Brisbane a gennaio e Tomas Machac (Atp 21, 24) l'Atp 500 di Acapulco all'inizio di marzo. In campo femminile, le ultime due edizioni di Wimbledon sono state vinte da Marketa Vondrousova (2023) e Barbora Krejcikova (2024), mentre la numero 13 del mondo Karolina Muchova ha raggiunto la finale degli Open di Francia nel 2023.
L'impronta ceca sul tennis mondiale non è una novità. Prima di Mensik, il Paese mitteleuropeo aveva già tre vincitori di Masters 1000, i tornei più prestigiosi dopo i quattro Grandi Slam: Karel Novacek (Amburgo 1991), Petr Korda (Stoccarda 1997) e Tomas Berdych (Parigi 2005).