Oggi a New York via al torneo misto che tanto fa discutere, con i ‘big’ in campo e gli specialisti a casa. Laura Siegemund: ‘È tennis, non un'esibizione’
Mentre a Flushing Meadows si scaldano i motori nelle qualificazioni – partite quest'oggi – che assegneranno gli ultimissimi posti disponibili nel tabellone principale dell’Us Open con il montepremi più ricco di sempre, dall’alto dei suoi 90 milioni di dollari (!), domani a New York parte la due-giorni del doppio misto dal look tutto nuovo, e che sta già facendo discutere, anche perché alla coppia vincitrice andrà il primo dei 90 milioni del montepremi record.
Il nuovo format deciso dagli organizzatori dell’ultimo Slam dell’anno, nel tentativo di dare maggior appeal alla prova mista, prevede sedici coppie in lizza – ovvero la metà rispetto al solito – in un torneo di due giorni piazzato una settimana prima dell’inizio dei match del tabellone del singolare, e la novità ha saputo suscitare l’interesse anche da parte dei big della racchetta: da Sinner ad Alcaraz, da Djokovic a Zverev. Del resto, anche Belinda Bencic non ha dovuto pensarci su un attimo, quando ha ricevuto un messaggio proprio dal tedesco, numero 3 al mondo, per sapere cosa ne pensasse. «Mi ha chiesto se ne avevo voglia, e io ho gli ho subito detto sì». Il milione di dollari in palio per un paio di giorni di sudore, in un doppio misto in cui di solito, se va bene, ai vincitori vanno duecentomila dollari, fa gola a molti, e Belinda ora deve solo sperare che Zverev si sia ripreso del tutto dai problemi fisici manifestati nella semifinale di Cincinnati. «A me piace giocare in doppio o nel doppio misto, ma durante un torneo dello Slam è davvero troppo, quindi direi che questa è una buona occasione».
Tuttavia, logicamente, non hanno tardato a manifestarsi le reazioni da parte di chi gli incontri del doppio misto già li giocava prima, e ora si vede sbarrare la strada dai tanti big scesi in campo e che hanno cambiato le regole del gioco: infatti, stavolta la metà dei posti disponibili nel torneo è stata assegnata in base alla raking individuale, l’altra metà invece tramite le cosiddette wildcard. «È una barzelletta» sbotta Laura Siegemund, la trentasettenne tedesca nel cui palmarès ci sono ben due titoli nel doppio misto agli Slam. «Non capisco, affatto – spiega la numero 27 del ranking nel singolare –. Il doppio misto è una cosa fantastica, e non dovrebbe venir degradata al pari di un match-esibizione...». Del suo stesso avviso la leggendaria Martina Navratilova, specialista anche del doppio che si Slam in tornei misti ne ha vinti ben dieci. «È sbagliato non dare più alcuna possibilità ai doppisti – dice l’oggi sessantottenne ex campionessa statunitense d’origine ceca –. In questo modo il torneo diventa una farsa».