Svizzera

La presidente del Kosovo in visita di Stato in Svizzera per rafforzare i legami bilaterali

Prima visita ufficiale di un capo di Stato kosovaro in Svizzera, con focus su relazioni storiche e cooperazione futura

19 maggio 2025
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La presidente del Kosovo Vjosa Osmani Sadriu sarà ricevuta dal Consiglio federale mercoledì per una visita di Stato di due giorni. Si tratta della prima visita di un capo di Stato kosovaro in Svizzera. Le relazioni fra i due Paesi sono però molteplici.

Dagli anni 1960, lavoratori dell'ex provincia jugoslava del Kosovo sono migrati in Svizzera, ricorda la Confederazione. Dal 1981, secondo il Dizionario storico della Svizzera (DSS), il movimento politico kosovaro si costituisce in gran parte in Svizzera. Membri importanti dell'esercito di liberazione UCK hanno soggiornato in Svizzera fino al 2001.

Nel corso della guerra alla fine degli anni 1990, il numero di immigrati kosovari è cresciuto nettamente: all'inizio del XXI secolo, circa 200'000 albanesi del Kosovo vivevano in Svizzera, un numero che all'epoca corrispondeva a circa un decimo della popolazione kosovara totale.

La Confederazione ha inoltre fornito al Kosovo aiuto umanitario durante il conflitto dal 1998 al 1999 e ha portato avanti programmi di ritorno e reintegrazione dei rifugiati e degli sfollati, indica il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) riferendosi alle relazioni bilaterali con il Paese.

Svizzera motore dell'indipendenza

Più tardi, hanno seguito programmi di ricostruzione e sviluppo. Nel 2005, il Consiglio federale si è pronunciato in favore di un'indipendenza formale del Kosovo.

Nel quadro di un viaggio nel territorio amministrato dall'ONU dal 1999, l'allora ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey si era detta convinta che un ritorno del Kosovo sotto controllo serbo non era né auspicabile né realistico.

Circa tre anni dopo, il 17 febbraio 2008, il Kosovo ha dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia e diverse migliaia di persone si sono riunite a Berna e Zurigo per festeggiare l'avvenimento.

Il giorno dopo, Regno Unito, Francia e - fra gli altri - Stati Uniti sono stati i primi a riconoscere l'indipendenza del piccolo Stato. La Svizzera seguirà il 27 febbraio.

Contingente esercito all'estero

Secondo dati messi a disposizione della Confederazione, la diaspora del Kosovo conta oggi circa 160'000 persone e diversi kosovari si fanno naturalizzare: solamente nel 2024, 2255 sono divenuti cittadini svizzeri, secondo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Dall'ottobre 1999, l'esercito svizzero partecipa con Swisscoy (Swiss Company), alla missione multinazionale di promozione della pace (Kosovo Force, KFOR) della NATO in Kosovo. Swisscoy, con 215 militari, costituisce il più importante contributo operativo nel quadro del partenariato elvetico con l'Alleanza atlantica. La missione è al momento stata prolungata fino al 2026.

Berna sostiene Pristina in processi di riforme che mirano a portare il Paese a una maggiore integrazione regionale ed europea. La strategia di cooperazione 2022-2025 si concentra su ambiti di governance democratica, sicurezza, sviluppo economico sostenibile, cambiamento climatico e migrazione.