Approvata la proposta di escludere le coppie non sposate dalle rendite vedovili, con alcune eccezioni per casi specifici
In caso di decesso del coniuge, le persone non sposate non dovrebbero avere diritto ad una rendita di vedovanza. È il parere della maggioranza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), che oggi ha discusso per la prima volta la modifica della legge federale sull'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti.
La CSSS-N approva in gran parte il disegno del Consiglio federale (Adeguamento delle rendite per superstiti), ma - con 16 voti contro 9 - ha stabilito che la concessione di una rendita debba essere riservata esclusivamente alle coppie sposate.
La riforma trasmessa alle Camere dall'Esecutivo prevede invece che le rendite vengano concesse indipendentemente dallo stato civile. Un cambiamento - sostiene il Governo - che sarebbe in linea con l'evoluzione della società.
Per quanto riguarda gli adeguamenti restanti, la Commissione si attiene alla proposta del Consiglio federale, che prevede in particolare la soppressione delle rendite di vedovanza per chi non ha figli. Verrà tuttavia introdotta una rendita transitoria di due anni per le persone rimaste vedove i cui figli hanno già più di 25 anni. Questa prestazione sarà accordata sia alle persone sposate che a quelle divorziate che ricevevano un contributo di mantenimento dalla persona deceduta.
È prevista anche la copertura mediante prestazioni complementari per le vedove e i vedovi di almeno 58 anni al momento della morte del coniuge o dell'ex coniuge e senza più figli a carico, se la morte comporta una situazione di precarietà.
Per chi percepisce già una rendita vedovile al momento dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni e ha più di 55 anni, non cambia nulla. Tuttavia, la rendita verrà cancellata entro due anni dall'entrata in vigore per le persone di età inferiore ai 55 anni, tranne se hanno ancora figli a carico (disposizione transitoria).
I commissari hanno inoltre inserito nuovi elementi puntuali nel disegno del Consiglio federale: le rendite minime vedovili e quelle per orfani devono essere aumentate se la persona deceduta ha versato contributi per almeno cinque anni (13 voti contro 9 e 3 astensioni). Le prestazioni per superstiti del primo e secondo pilastro non devono invece più essere incluse nel reddito imponibile per gli assegni familiari delle persone che non esercitano un'attività lucrativa (con 16 voti contro 8 e 1 astensione). Le minoranze respingono queste modifiche.
Complessivamente nove minoranze propongono prestazioni più ampie di quelle previste dalla riforma, come ad esempio disposizioni transitorie per le donne che diventano vedove poco dopo l'entrata in vigore della riforma, nonché un'estensione della rendita transitoria alle persone vedove senza figli.