Il Consiglio degli Stati approva nuove disposizioni per le prestazioni complementari, con un solo voto contrario
Anziani e disabili potranno restare più a lungo al proprio domicilio. Dopo il Consiglio nazionale in dicembre, oggi anche il Consiglio degli Stati ha approvato, con un solo voto contrario, l'introduzione di nuove disposizioni a tale scopo nelle prestazioni complementari (PC) all'AVS e all'AI.
Alla luce dell'invecchiamento della popolazione, che continuerà ad accentuarsi nei prossimi due decenni, la Svizzera dovrà affrontare importanti sfide nel settore delle cure di lunga durata, ha sottolineato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Allo stesso tempo, le persone coinvolte desiderano mantenere il più a lungo possibile la propria autonomia nel loro ambiente.
Per farlo, non basta garantire assistenza sanitaria, ma serve anche un accompagnamento quotidiano, ad esempio per fare la spesa o per non restare soli, ha sostenuto Josef Dittli (PLR/UR). Circa un terzo delle persone che vivono in una casa di cura necessita di meno di un'ora di assistenza al giorno, ha evidenziato da parte sua Pirmin Bischof (Centro/SO) a nome della commissione.
Maya Graf (Verdi/BL) ha ricordato anche i beneficiari delle PC legate all'AI. Le persone con disabilità hanno il diritto di scegliere liberamente il proprio alloggio, ha sottolineato. Nel disegno di legge, il Consiglio federale ha previsto tra le nuove prestazioni il sistema di chiamata d'emergenza, l'aiuto domestico, la fornitura di pasti, nonché servizi di accompagnamento e trasporto.
La proposta di sostenere anche l'organizzazione della vita quotidiana e le relazioni sociali personali è stata respinta con 24 voti contro 20. Si tratterebbe di aiutare gli anziani affetti da disturbi psichici o da demenza, ha sostenuto Bischof. "Gli aspetti psicosociali sono difficili da definire in termini operativi", ha replicato Baume-Schneider. "Occorrerebbe prima valutare se vi sia effettivamente bisogno di tale prestazione", ha aggiunto Peter Hegglin (Centro/ZG).
Le nuove prestazioni di assistenza a domicilio saranno erogate sotto forma di importi forfettari anticipati, qualora il bisogno sia comprovato. Tali forfait ammonteranno ad almeno 11'160 franchi all'anno per persona.
La sinistra, con il sostegno di parte del Centro e del PLR, è riuscita a far approvare il diritto al rimborso pro rata, nel caso in cui la persona viva in parte in istituto e in parte a casa. È un modello sempre più richiesto, ha sostenuto Marianne Maret (Centro/VS). Questo agevola la transizione, sia per gli interessati che per i loro familiari.
In merito al supplemento per l'affitto di una stanza in caso di assistenza notturna, gli Stati hanno approvato oggi l'aumento dell'importo a 500 franchi al mese come chiesto dal Nazionale, rispetto ai 270 previsti dal governo.
I costi della riforma - oscillanti fra 340 e 730 milioni di franchi dal 2030 - dovrebbero essere a carico dei Cantoni che potranno però risparmiare grazie ai mancati ricoveri, ha precisato Baume-Schneider.
Il dossier torna ora al Consiglio nazionale per l'esame delle divergenze.