Svizzera

Il Consiglio degli Stati respinge i ricorsi contro i progetti idroelettrici

Confermata la decisione di non consentire ricorsi, nonostante il compromesso proposto dal Consiglio nazionale

5 giugno 2025
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Nessun ricorso possibile contro i sedici grandi progetti di centrali idroelettriche che figurano nella Legge sull'energia approvata recentemente dal popolo. Lo ha deciso stamane il Consiglio degli Stati che, per 25 voti a 18, ha bocciato una proposta di compromesso del Consiglio nazionale.

In marzo, la Camera del popolo aveva concesso il diritto di ricorso solo se i progetti fossero presentati congiuntamente da tre organizzazioni ambientaliste.

Con la sua decisione odierna, i "senatori" confermano la posizione assunta già nel dicembre scorso: niente ricorsi contro i grandi progetti idroelettrici, previsti anche in Ticino (Sambuco) e nei Grigioni (Chlus), approvati dall'elettorato la scorsa estate.

Beat Rieder (Centro/VS) ha sostenuto, a nome della commissione, l'urgenza di realizzare queste opere che hanno ottenuto l'avallo popolare. Maya Graf (Verdi/BL) si è invece espressa a favore del compromesso del Consiglio nazionale, sostenuto da tutti i partiti. Anche il "ministro" dell'energia, Albert Rösti ha sostenuto il compromesso temendo il lancio di referendum che, se dovesse riuscire, ci lascerebbe con un pugno di mosche in mano.

Per quanto riguarda le concessioni, la Camera dei Cantoni vuole permettere fra l'altro una modifica della concessione per consentire la costruzione di nuove dighe, e non solo l'innalzamento di quelle esistenti.

I due rami del Parlamento restano inoltre divisi sulle misure sostitutive e di compensazione attualmente richieste per proteggere la biodiversità e il paesaggio. Su alcuni aspetti, la Camera dei Cantoni propone nuovi allentamenti alle disposizioni attuali.

Gli Stati concordano invece col Nazionale per quanto attiene alla remunerazione pagata dal gestore di rete per il ritiro dell'elettricità generata da fonti rinnovabili. Questa dovrebbe essere fissata al prezzo di mercato corrente. Per gli impianti con una capacità inferiore a 150 kW dovrebbe continuare a essere fissata una remunerazione minima.

Il dossier riparte alla Camera del popolo.