Discussa la modalità di finanziamento con proposte di aumento IVA e contributi salariali
Il Consiglio degli Stati ha compiuto un primo passo verso il finanziamento della 13esima mensilità AVS. Dopo il "Sì" da parte di entrambe le Camere per l'attuazione dell'iniziativa popolare approvata a marzo 2024, oggi i "senatori" sono entrati in materia - con 27 voti contro 15 - sui progetti che ne specificano il suo finanziamento.
Consiglieri nazionali e "senatori" si erano già trovati d'accordo di versare la 13esima rendita una volta all'anno a partire da dicembre 2026. Resta però ancora in sospeso la questione della modalità del finanziamento, che prevede da una parte la modifica della legge federale sull'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (disegno 2) e dall'altra la modifica della Costituzione federale (disegno 3) per un aumento dell'imposta sul valore aggiunto (IVA).
Durante il dibattito la maggioranza si è discostata dalle proposte dell'Esecutivo - che punta a un aumento dell'IVA di 0,7 punti percentuali - proponendo un sistema misto che contempli anche un incremento dei contributi salariali, nella misura di 0,4 punti percentuali a partire dal 1° gennaio 2028, con una contemporanea riduzione dei contributi all'assicurazione contro la disoccupazione di 0,2 punti. In tal caso l'aumento effettivo netto sarebbe quindi di 0,2 punti: 0,1 per i datori di lavoro e 0,1 per i dipendenti.
Gli oratori che si sono espressi a nome della maggioranza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS-S), suggeriscono un aumento dell'IVA fino a un punto percentuale al massimo, suddiviso in due fasi. Il primo, immediato, di 0,5 punti, servirà a sovvenzionare la 13esima AVS, mentre il secondo è previsto per sostenere un'eventuale soppressione o incremento del tetto massimo delle rendite per i coniugi (oggi fissato al 150%), come richiesto da un'iniziativa popolare del Centro.
Nel contempo, Erich Ettlin (Centro/OW), che si è espresso a nome della commissione, ha proposto che il fondo di compensazione dell'AVS non scenda in linea di principio al di sotto dell'80% delle uscite annue, rispetto all'attuale 100%. Se il fondo si avvicinasse a questa soglia critica, il Consiglio federale dovrebbe presentare rapidamente al Parlamento misure di stabilizzazione, mentre al di sotto dell'80%, l'Esecutivo dovrebbe essere tenuto ad attuare un secondo aumento dei contributi salariali, fino a un massimo di 0,4 punti percentuali. Il contributo della Confederazione al fondo di compensazione rimarrebbe fissato al 20,2%.
A detta di Ettlin la proposta rappresenta una soluzione equilibrata e in grado di garantire la stabilità finanziaria dell'AVS fino alla prossima grande revisione. Sottolinea inoltre che in questo modo i fondi necessari per sovvenzionare un eventuale aumento o soppressione del tetto massimo per le rendite dei coniugi sarebbero già iscritti nella legge.
Un'altra minoranza, composta da esponenti della destra, invece aveva proposto la non entrare in materia.