Svizzera

Il Parlamento boccia senza appello l’iniziativa ‘per il futuro’

Anche il Consiglio degli Stati non lascia scampo alla proposta ‘estremamente dannosa’ della Gioventù socialista

Il consigliere agli Stati del Centro Fabio Regazzi
(Keystone)
17 giugno 2025
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Inutile, contraria all'ordinamento federalistico ed estremamente dannosa per l'economia. Così il Consiglio degli Stati ha definito l'iniziativa popolare per il futuro della Gioventù socialista (Giso), volta a tassare i grandi patrimoni a favore del clima.

Con 36 voti contro 7 (un astenuto), la Camera dei cantoni ha così deciso di bocciare la proposta di modifica costituzionale. Visto che anche il Consiglio nazionale in marzo aveva preso una decisione simile (per 132 voti a 49 a 8 astenuti), l'iniziativa "Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)" sarà sottoposta a popolo e cantoni con la raccomandazione di respingerla.

Il testo della Giso chiede l'introduzione di un'imposta sulle successioni a livello federale del 50% con una franchigia unica di 50 milioni di franchi sull'importo complessivo della successione e di tutte le donazioni. Il gettito fiscale andrebbe vincolato all'utilizzo per la lotta ai cambiamenti climatici da parte della Confederazione e dei Cantoni.

Nessun controprogetto

Il testo sarà sottoposto al voto da solo, senza un controprogetto. La sinistra aveva proposto una soluzione simile a quella degli iniziativisti, ma con una aliquota d'imposta del 5% sull'importo di successioni e donazioni. La maggioranza borghese ha respinto l'idea con 34 voti contro 10.

Durante il dibattito, il relatore commissionale Pirmin Bischof (Centro/So) ha spiegato come la proposta della Giso interesserebbe 2’500 persone e 500 miliardi di franchi. L'1% della popolazione pagherebbe così il 40% delle imposte federali, ha sottolineato, definendo tale proporzione non corretta.

Un'imposta sulle successioni è inoltre già in vigore nella maggior parte dei cantoni. Con questa ulteriore tassazione, c'è un forte rischio che le imprese famigliari voltino le spalle alla Svizzera per trasferirsi all'estero, ha sostenuto Bischof. Un tema, questo, sollevato anche da Fabio Regazzi (Centro/Ti), secondo cui la proposta renderebbe estremamente difficile, se non impossibile, la successione delle imprese famigliari.

Eredità aziendale in pericolo

"La trasmissione si fa spesso tramite donazione o eredità anticipata, poco alla volta, affinché la giovane generazione possa assumersi progressivamente le proprie responsabilità", ha evidenziato il ticinese. La nuova imposta "distruggerebbe questa cultura di successione", ha detto Regazzi. In molti non avrebbero inoltre la liquidità per pagare l'imposta dovuta, ha aggiunto. A non piacere è anche la retroattività dell'iniziativa.

Di parere opposto la sinistra: Carlo Sommaruga (Ps/Ge) ha giudicato inaccettabile che l'1% della popolazione controlli il 45% della ricchezza del Paese. "Questo denaro – ha spiegato – non deriva dal duro lavoro dei multimilionari, ma da eredità". La metà del patrimonio degli svizzeri proviene da una successione, ha sottolineato.

Secondo il "senatore" ginevrino, anche il legame con il clima è fondato: i più ricchi consumano molto più del resto della popolazione. Un argomento che, però, non ha convinto: la Confederazione e i cantoni applicano già una politica climatica adeguata, ha sostenuto la ministra delle Finanze Karin Keller-Sutter, ricordando che ogni anno vengono investiti oltre 2 miliardi.