Svizzera

Dibattito acceso al Consiglio nazionale sul fondo climatico proposto da PS e Verdi

La proposta di un fondo miliardario per il clima divide il Parlamento svizzero, con critiche sulla sua fattibilità e necessità

18 giugno 2025
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La Confederazione deve istituire un fondo per sostenere, con investimenti miliardari, i progetti in ambito climatico. È quanto rivendica un'iniziativa popolare, che oggi pomeriggio il Consiglio nazionale ha cominciato a trattare. Il dibattito, interrotto per raggiunti limiti di tempo in serata, proseguirà domani mattina.

L'iniziativa "Per una politica energetica e climatica equa: investire per la prosperità, il lavoro e l'ambiente (Iniziativa per un fondo per il clima)" è stata presentata dal PS e dai Verdi nel febbraio del 2024. Il testo mira a creare un fondo le cui risorse confluirebbero, tra le altre cose, in misure per il potenziamento delle fonti rinnovabili, dell'efficienza energetica o della decarbonizzazione dei trasporti, degli edifici e dell'economia.

I mezzi finanziari necessari andrebbero attinti dal bilancio federale. Berna dovrebbe quindi alimentare ogni anno il fondo con una quota compresa tra lo 0,5 e l'1% del prodotto interno lordo (pil), il che corrisponderebbe, secondo le stime, a una cifra fra 3,9 e 7,7 miliardi di franchi. Le uscite non sarebbero soggette al freno all'indebitamento.

CF e commissione contrari

Il Consiglio federale raccomanda una bocciatura, ritenendo che il fondo richiesto non sia necessario per il raggiungimento degli obiettivi climatici della Svizzera. Stando al governo, tali traguardi si potranno ottenere con le varie leggi introdotte di recente, senza dimenticare che Confederazione e Cantoni stanziano già oggi circa due miliardi di franchi all'anno a favore del clima e dell'energia (più 600 milioni per la biodiversità).

Contraria anche la commissione preparatoria. "L'iniziativa porterebbe più danni che vantaggi, in primis per le nostre casse", ha affermato in aula il relatore Mike Egger (UDC/SG). Il sangallese è stato perentorio: "Semplicemente non abbiamo questi soldi: sarebbero inevitabili aumenti fiscali". Un fondo statale è in contraddizione con la politica climatica finora perseguita, che si basa su diversi approcci quali tasse di incentivazione, divieti e obblighi, accordi volontari sugli obiettivi e misure di promozione, ha evidenziato l'altra relatrice, Christine Bulliard-Marbach (Centro/FR).

In sede di commissione si è peraltro rinunciato a elaborare un controprogetto indiretto. Una minoranza chiede il rinvio per confezionarne uno, volto a tassare tutte le emissioni di gas serra sul territorio svizzero secondo il principio di causalità. "L'iniziativa è costruita male, non è flessibile e costa troppo. Ma non fare niente non è un'opzione", ha detto Jürg Grossen (PVL/BE), sostenendo questa proposta.

Investire oggi per risparmiare in futuro

Durante il lungo dibattito odierno, la sinistra ha invece sostenuto le ragioni del "sì". Secondo i suoi esponenti, sarebbe di gran lunga più costoso non fare nulla che intervenire con gli investimenti richiesti. "Più agiamo rapidamente e meno sarà il prezzo da pagare", ha dichiarato Claudia Friedl (PS/SG). "Per ogni franco investito oggi nella protezione del clima, ne risparmiamo quattro o cinque in futuro", ha confermato Greta Gysin (Verdi/TI).

Stando alla ticinese, "questo fondo previene e non solo ripara, cura le cause e non solo i sintomi". Anche perché, ha ricordato citando Blatten, la Vallemaggia, Grono, Bondo e La Chaux-de-Fonds, "la lista delle catastrofi naturali non fa che allungarsi". "Non è che ogni frana sia colpa del cambiamento climatico", ha obiettato, scettico, Ernst Wandfluh (UDC/BE).

Per Jean Tschopp (PS/VD) è però chiaro che "in molti stanno chiudendo gli occhi. La Svizzera è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo perché non ha raggiunto i propri obiettivi". Sono quindi necessari investimenti pubblici importanti, ha rimarcato il deputato vodese. Ed essi, ha aggiunto Raphaël Mahaim (Verdi/VD), ne stimoleranno ulteriori provenienti dal mondo privato. Accelerando così la transizione verso un saldo netto pari a zero.

Iniziativa vuota

Gli altri partiti non ci hanno tuttavia voluto sentire. "È incredibile come il fronte rosso-verde pretenda di moltiplicare la spesa pubblica. Avete perso il senso della misura, la popolazione è stanca di essere trattata come un bancomat", ha attaccato Lorenzo Quadri (Lega/TI), sottolineando come la Svizzera sia responsabile solamente dello 0,1% delle emissioni globali di CO2.

"L'iniziativa non è seria, è solo uno stendardo politico vuoto", ha rincarato la dose Benjamin Roduit (Centro/VS). "Neanche i promotori sono stati capaci di dire precisamente come vogliono usare soldi, non esisto un piano concreto", ha protestato dal canto suo Alex Farinelli (PLR/TI). "È come proporci di comprare una flotta di autobus senza sapere se ci saranno autisti, tratte e passeggeri", è stato il paragone sfoderato dal liberale-radicale.

Come detto, quattro ore non sono bastate per dare la parola a tutti gli oratori inseriti nella lista (in totale erano oltre 60). Il dibattito riprenderà domani mattina dalle 08.00 e culminerà con le votazioni.