Svizzera

CSt: verso no a iniziativa neutralità, dibattito su controprogetto

19 giugno 2025
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Al Consiglio degli Stati è iniziato il dibattito sull'iniziativa popolare sulla neutralità. Allineandosi alla raccomandazione del Consiglio federale, la Camera dei cantoni dovrebbe respingere oggi il testo. Più controversa sarà invece l'idea di opporle un controprogetto diretto. Dopo aver esaminato la proposta, la Commissione della politica estera (CPE-S) l'ha bocciata di stretta misura, per 7 voti a 6.

La CPE-S ha deciso di suggerire alla propria Camera il rifiuto dell'iniziativa - la cui denominazione ufficiale è "Salvaguardia della neutralità svizzera (Iniziativa sulla neutralità)" - per 9 voti contro 3 (un'astensione), ha indicato il relatore commissionale Matthias Michel (PLR/ZG). Lo scorso febbraio pure la Commissione della politica di sicurezza degli Stati (CPS-S) si era detta contraria.

L'iniziativa, lanciata da Pro Svizzera e da alcuni membri dell'UDC e depositata nell'aprile del 2024, chiede di iscrivere nella Costituzione federale una definizione rigida di neutralità, esigendo che la Confederazione non aderisca ad alcuna alleanza militare o di difesa, salvo in caso di attacco diretto contro il Paese. Vuole inoltre che Berna rinunci a sanzioni nei confronti di Stati belligeranti, come ha fatto invece con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.

Secondo la maggioranza della CPE-S, non bisogna cambiare la prassi in materia: applicare una neutralità flessibile, nel quadro delle disposizioni del diritto internazionale vigente, è fondamentale soprattutto nell'attuale contesto globale. A suo parere, iscrivere nella Costituzione una definizione rigida di neutralità non è nell'interesse della Svizzera e ridurrebbe il margine di manovra in materia di politica estera.

Accettare l'iniziativa equivarrebbe quindi ad abbandonare l'utilizzo flessibile della neutralità, una consuetudine fondamentale per la salvaguardia degli interessi della Svizzera che ha già dimostrato la sua validità, ritene la maggioranza. Essa sottolinea inoltre come la prassi in vigore, adottata 175 anni fa, non sia fine a sé stessa ma uno strumento di politica estera.

La minoranza UDC della CPE-S, invece, è dell'opinione che sia necessario definire la neutralità nella Costituzione federale, poiché ciò conferirebbe a questo concetto una legittimità più stabile e renderebbe la Svizzera più affidabile a livello internazionale.

Proposta di controprogetto

Per quanto riguarda il controprogetto diretto - come detto, bocciato di misura in commissione - la minoranza espressasi a favore è convinta che occorra sancire la definizione di neutralità per consentire al popolo di votare in modo differenziato su una versione che corrisponde alla prassi attuale. Così facendo il Parlamento dimostrerebbe anche di tenere in considerazione le richieste formulate nell'iniziativa.

Durante il dibattito, una parte del campo borghese si schiererà a favore di tale controprogetto. Da parte sua, il ministro degli esteri Ignazio Cassis difenderà la posizione del Governo, che è contrario sia all'iniziativa che al controprogetto.

Sarà poi verosimilmente il popolo ad esprimersi in ultima analisi, a meno che il comitato non ritiri l'iniziativa dopo i dibattiti in Parlamento. Se si andrà al voto popolare, sarà la prima volta per Ignazio Cassis.