Fondi destinati a migliorare la comunicazione in caso di emergenze, con focus su accesso e analisi dati
Il Consiglio federale ha sbloccato stamane un ulteriore credito di 30,7 milioni di franchi per la realizzazione del Sistema nazionale per lo scambio di dati sicuro (SSDS). Quest'ultimo sarà usato dai partner della protezione della popolazione in particolare in caso di catastrofe o di situazione d'emergenza.
Nel settembre 2019 il Parlamento aveva approvato lo stanziamento di 150 milioni di franchi in tre tappe, ricorda il governo in una nota, precisando che a fine 2024 erano stati impiegati 17,9 milioni di franchi. Con i 30,7 sbloccati oggi verranno portati avanti due progetti del SSDS: il sistema di accesso ai dati (SAD) e quello di analisi integrata della situazione.
Il SSDS crea un sistema di comunicazione a prova di crisi per la Confederazione, i Cantoni e i gestori di infrastrutture critiche. In particolare in caso di catastrofi o in situazioni di emergenza garantisce uno scambio di dati sicuro e la rappresentazione della situazione tra i partner della protezione della popolazione, prosegue l'esecutivo. Grazie ai generatori di emergenza, l'esercizio dell'infrastruttura di rete è garantito per almeno 14 giorni.
Nella sua nota, il governo aggiunge che a causa della situazione delle finanze federali, la sostituzione funzionale del sistema di comunicazione VULPUS non rientra più nel progetto SSDS. Alla fine del 2025 il sistema per lo scambio di messaggi confidenziali fino al livello "segreto" giungerà pertanto al termine della sua durata di utilizzazione.
Oggi gli utenti principali sono l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini e le polizie cantonali. Queste ultime hanno la possibilità di occuparsi autonomamente della sostituzione di VULPUS sviluppandolo ulteriormente fino alla fase di maturità oppure di scambiandosi messaggi attraverso i mezzi di comunicazione già esistenti, conclude la nota.