Il ministro dell'energia sottolinea l'urgenza di accelerare le energie rinnovabili.
La sicurezza dell'approvvigionamento energetico è una priorità strategica per la Svizzera, ma non sarà sufficiente attuare una semplice legge federale per raggiungerla. Questo è quanto ha dichiarato il ministro dell'energia Albert Rösti durante un incontro con i media sul Moléson, nel cantone di Friburgo.
Nonostante l'approvazione della legge sull'elettricità nel giugno 2024, Rösti ha definito la situazione nel settore energetico "insoddisfacente". Ha ricordato che, con la votazione del 2017, la Svizzera ha deciso di abbandonare gradualmente l'energia nucleare a favore delle rinnovabili come acqua, eolico e solare. Tuttavia, lo sviluppo di queste fonti procede "troppo lentamente". "Praticamente tutti questi impianti sono bloccati", ha affermato Rösti, sottolineando la carenza di impianti per la produzione di energia elettrica invernale.
Per questo motivo, il ministro ha evidenziato l'importanza di un progetto di legge volto ad accelerare le procedure, riducendo i tempi di autorizzazione e ricorso per i grandi impianti e semplificando l'estensione della rete elettrica. Attualmente, la questione è nelle mani del Parlamento. Tuttavia, il progetto è controverso, con critiche da parte di sinistra e Verdi, che minacciano un referendum a causa dei tagli al diritto di ricorso per 16 progetti idroelettrici.
Rösti ha anche menzionato il controprogetto all'iniziativa "Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)", sostenuto da un'alleanza borghese. Un messaggio del Consiglio federale su questo tema è atteso dopo la pausa estiva. Il ministro ha espresso la speranza di rimuovere il divieto sull'energia nucleare dalla legge federale, pur riconoscendo che la necessità di nuove centrali nucleari sarà valutata nei prossimi 10-20 anni.
Oltre alla sicurezza energetica, Rösti ha delineato altri due obiettivi strategici: un "equilibrio ottimale" nella protezione della biodiversità e uno "sviluppo ottimale delle infrastrutture" in vista del progetto "Trasporti 45".
Infine, il ministro ha commentato uno studio dell'Ufficio federale dell'ambiente che identifica il calore urbano come il principale rischio climatico futuro, più delle frane. Rösti ha sottolineato l'importanza delle misure di adattamento, soprattutto nelle regioni montane, pur rimanendo scettico sulla creazione di un fondo per i disastri naturali, preferendo l'uso immediato delle risorse esistenti.