La Svizzera è ancora nell’incertezza per quanto riguarda la controversia doganale con gli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump – che martedì ha minacciato tariffe del 200% sulla farmaceutica, un settore cruciale per l’export elvetico – non ha ancora reso nota alcuna informazione. E il Consiglio federale non sa neppure quando avverrà la comunicazione. “Sono consapevole che le persone attendono con ansia il risultato o la lettera degli Stati Uniti”, ha dichiarato il consigliere federale Albert Rösti a margine di un incontro con i media sul Moléson (Fr). Questa incertezza pesa sull’economia e sui mercati.
Il Consiglio federale ha “buone speranze” che la Svizzera e gli Usa giungano a “una buona conclusione, o almeno a un primo passo” sui dazi, ha detto Rösti. “Attendiamo l’accordo dell’amministrazione Trump”, ha aggiunto il consigliere federale in un’intervista video a Keystone-Ats. “Dobbiamo aspettare e vedere se Trump è d’accordo”. All’inizio della settimana, Trump ha annunciato nuovi dazi per 14 Paesi e ha posticipato la scadenza per altri dazi da oggi al 1° agosto. “La Svizzera non ha ricevuto alcuna lettera dal presidente degli Stati Uniti”, ha precisato da parte sua il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr). Fino al 1° agosto all’export svizzero negli Stati Uniti si applicherà un’aliquota tariffaria generale del 10%, ha aggiunto il Defr. Berna è sempre in contatto con le autorità competenti negli Usa. ATS/RED