Svizzera

Oppositori del Cremlino indignati per l’ospitalità della Svizzera a ‘criminali russi’

In una lettera aperta denunciano l’autorizzazione concessa per il sorvolo dell’aereo della delegazione che partecipa a una riunione a Ginevra

Invocata un’indagine per stabilire se siano state violate le leggi svizzere
(Keystone)
30 luglio 2025
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Oltre 200 oppositori del Cremlino ed ex prigionieri politici hanno espresso indignazione per la visita di una delegazione di politici russi di alto livello, che definiscono "criminali di guerra", in Svizzera.

Una lettera aperta, firmata anche dagli ex detenuti politici Vladimir Kara-Murza, Oleg Orlov e Ilya Yashin, accusa la Svizzera di aver ospitato alcuni tra i principali alleati del presidente Vladimir Putin per aver contribuito a facilitare la visita autorizzando il sorvolo dell'aereo della delegazione.

Al centro delle polemiche c'è il gruppo guidata da Valentina Matvienko, presidente della camera alta del Parlamento russo, arrivata domenica a Ginevra per partecipare a una riunione di tre giorni di parlamentari da tutto il mondo. Con lei una dozzina di figure tra cui Piotr Tolstoi, vicepresidente della Duma (la camera bassa del Parlamento russo), e Leonid Slutsky, presidente della Commissione per gli affari internazionali dell'istituzione. Tutti e tre sono soggetti a sanzioni da parte dell'Ue e di vari enti internazionali; sembra che questa sia la trasferta di più alto profilo in Europa da parte di parlamentari russi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina.

‘Figure chiave del regime di Putin’

"Mentre Ginevra ospita i criminali di guerra Matvienko, Tolstoi e Slutsky, le truppe russe continuano a lanciare attacchi missilistici sulle città ucraine. Civili, bambini e donne stanno morendo", scrivono i firmatari della lettera aperta, esprimendo la loro preoccupazione riguardo a una possibile riapertura diplomatica occidentale nei confronti di Mosca.

I tre sono "figure chiave del regime di Putin, direttamente responsabili dello scatenamento della guerra aggressiva contro l'Ucraina, della distruzione delle istituzioni democratiche e delle repressioni su larga scala in Russia", aggiungono, affermando che la loro partecipazione alla conferenza andava vietata e gli stessi politici russi "trattenuti".

I critici del Cremlino hanno anche chiesto di sapere come e perché gli alleati di Putin siano stati autorizzati a partecipare, invocando un'indagine per stabilire se siano state violate le leggi svizzere; "siamo convinti che la neutralità non sia una scusa", asseriscono.