Migliorano, rispetto alle previsioni, i conti della Confederazione. Secondo le cifre disponibili a fine giugno, per l'anno corrente Berna si attende un deficit di finanziamento di 200 milioni di franchi, a fronte degli 800 milioni preventivati. Difficile fare previsioni sull'impatto che i dazi statunitensi avranno sui bilanci.
Nel bilancio ordinario, invece del disavanzo stimato a 500 milioni si profila un'eccedenza di finanziamento pari a 700 milioni. Questo miglioramento è principalmente dovuto a una correzione al rialzo delle entrate stimate (+1,4 miliardi), si legge in una nota governativa odierna. Per contro, le uscite ordinarie dovrebbero invece superare l'importo iscritto a preventivo di 200 milioni.
L'evoluzione positiva sul fronte delle entrate è già considerata negli indicatori del preventivo 2026 e del piano finanziario 2027-2029, e non cambia il fatto che senza l'attuazione del pacchetto di sgravio, negli anni di pianificazione finanziaria occorrerebbe fare i conti con deficit miliardari, precisa l'esecutivo.
Il bilancio straordinario presenta un deficit più importante del previsto, a causa in particolare del versamento unico di capitale per la stabilizzazione finanziaria delle FFS (850 milioni). Quest’ultimo era preventivato per il 2024, ma è stato eseguito soltanto dopo la scadenza del termine di referendum, nel 2025.
Per l’anno in corso, specifica il comunicato, non si prevedono ancora conseguenze drastiche dagli elevati dazi americani sulle finanze della Confederazione. Al momento non è chiaro come l’economia svizzera risponderà a questa situazione inedita.
In base a ciò, è probabile che le tariffe aggiuntive avranno un impatto sulle uscite per il lavoro ridotto e sull’IVA a partire dal 2026. Altri effetti sull’entrate si produrranno con un differimento temporale ancora maggiore.