Suisse Eole e AES sottolineano l'importanza delle turbine eoliche per la sicurezza energetica e i successi di comuni come Val-de-Ruz e Losanna
Le turbine eoliche contribuiscono "in modo decisivo" all'approvvigionamento energetico della Svizzera in inverno, ritengono Suisse Eole e l'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES). Entro il 2035 esse dovrebbero produrre cinque terawattora (TWh) di elettricità all'anno in inverno.
Le turbine eoliche forniscono due terzi della loro elettricità in inverno e completano "a meraviglia" il fotovoltaico e l'idroelettrico, ha indicato Nadine Brauchli di AES, citata in un comunicato odierno pubblicato in occasione del congresso nazionale sull'energia eolica a Berna.
Senza l'energia eolica, la sicurezza dell'approvvigionamento in Svizzera in inverno sarà più difficile da realizzare e costerà nettamente di più, sottolinea Brauchli, chiedendo "un piano ambizioso" per sviluppare l'energia eolica, parallelamente al rafforzamento della produzione idroelettrica e solare.
Anche Wieland Hintz, responsabile dell'energia solare presso l'Ufficio federale dell'energia (UFE), chiede "un mix energetico ottimale tra fotovoltaico ed eolico" e ritiene che "lo sviluppo sistematico dell'energia eolica non è un'opzione, è più che essenziale".
Val-de-Ruz e Losanna fanno bene
Il Piano d'azione 2035 di Suisse Eole illustra i successi di alcuni comuni: Val-de-Ruz (Neuchâtel) riesce a coprire più del 100% del fabbisogno elettrico dei suoi 17'000 abitanti con dodici turbine eoliche; Eriswil (1300 abitanti), nell'Oberland bernese, con una sola turbina eolica.
E Losanna riesce a coprire il 35% del consumo di elettricità dei suoi 140'000 abitanti con otto turbine eoliche. Per Lionel Perret, direttore di Suisse Eole, "questi modelli dimostrano che se i comuni faranno il loro lavoro, entro il 2035 raggiungeremo i 5 TWh di elettricità eolica invernale all'anno".
Nel frattempo, l'obiettivo di 2,3 TWh di elettricità generata dal vento all'anno fissato dal Consiglio federale dovrebbe essere raggiunto entro il 2030, indica Saskia Bourgeois dell'UFE.
Parole rassicuranti
I partecipanti alla conferenza hanno anche cercato di minimizzare i rischi legati alle turbine eoliche: uno studio europeo dimostra che il tasso di mortalità dei nibbi reali è "significativamente inferiore" al previsto e un sondaggio dell'istituto gfs.bern indica che il 59% degli intervistati "non vedrebbero lati negativi nello scorgere una turbina eolica dal proprio balcone".