Approvata mozione per considerare anche le conseguenze economiche nella definizione dei valori limite
In futuro, nel definire i valori limite in agricoltura delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) - sostanze chimiche cosiddette "eterne" - si dovrebbero considerare, oltre ai rischi per la salute e l'ambiente, anche le conseguenze economiche.
È quanto ritiene il Consiglio nazionale che oggi, al termine di una sessione straordinaria sul tema, ha approvato in particolare la versione modificata di una mozione dalla Commissione dell'ambiente degli Stati (CAPTE-S) con cui si intende sostenere quei contadini i cui prodotti contengono livelli eccessivamente elevati di questi composti chimici di largo impiego nell'industria.
A nulla sono valsi i tentativi della sinistra di convincere il plenum a non dare troppo peso ai criteri economici rispetto alla protezione della salute e dell'ambiente. Inoltre, vari oratori rosso-verdi hanno deplorato il fatto che la Svizzera non coordini la propria legislazione con quella dell'UE in materia di prodotti chimici.
PFAS presenti ovunque
I PFAS costituiscono un gruppo di diverse migliaia di composti chimici. Si trovano ovunque, negli oggetti della nostra vita quotidiana, ma anche nel suolo, nelle falde acquifere e negli alimenti.
Secondo gli esperti, una concentrazione troppo elevata può essere nociva per la salute umana, con effetti cancerogeni e di disturbo del sistema endocrino, ha ricordato Nicolas Kolly (UDC\/FR) a nome della commissione.
Tuttavia questo inquinamento deriva dallo spargimento dei fanghi di depurazione, una pratica che all'epoca era autorizzata e persino incoraggiata. Secondo Kolly, l'agricoltura non deve quindi essere ritenuta l'unica responsabile.
SG: in carne e latte di mucche
Come detto, con 129 voti contro 61 e 4 astenuti, il plenum ha accettato in particolare una versione modificata di una mozione della CAPTE-S che chiede al Consiglio federale di fissare valori limite per i PFAS nell'ambiente. L'atto parlamentare propone tuttavia che la definizione di tali valori tenga conto non solo dei rischi per la salute posti da queste sostanze, ma anche della loro applicabilità, dell'inquinamento di fondo esistente, della coerenza con altri valori limite e delle conseguenze economiche.
La mozione - già approvata dal Consiglio degli Stati, ma modificata per prendere in considerazione anche l'evoluzione delle concentrazioni, nonché limitare il carico assoluto delle PFAS - era stata presentata dopo le rivelazioni sulla presenza di livelli troppo elevati nella carne e nel latte provenienti da vacche di alcune aziende agricole nel Canton San Gallo.
CF: lavori già in corso
L'anno scorso, hanno sottolineato diversi oratori borghesi, ad alcune aziende agricole di San Gallo è stato vietato di vendere i rispettivi prodotti alimentari perché contenevano troppi residui di queste sostanze. Il Nazionale ha quindi voluto fornire un sostegno rapido e mirato alle aziende agricole colpite, cercando al contempo soluzioni per gestire la contaminazione.
Il dossier ritorna al Consiglio degli Stati che in giugno aveva accolto la mozione nella sua forma originale. Il Dipartimento federale dell'interno sta già elaborando una regolamentazione temporanea per l'immissione sul mercato di derrate alimentari provenienti da siti con una maggiore contaminazione da PFAS. Le richieste della mozione possono essere integrate nei lavori in corso, ha sostenuto il consigliere federale Albert Rösti.
Altre mozioni accolte
Oggi la Camera del popolo ha pure affrontato altre sette mozioni sul tema presentate dai vari schieramenti politici. Sebbene il Governo proponesse di bocciarle tutte, quattro - provenienti dal campo borghese - sono state accolte dal plenum.
In particolare, quella di Susanne Vincenz-Stauffacher (PLR\/ZH) propone l'introduzione di una dichiarazione obbligatoria per i PFAS, al fine di aumentare la trasparenza per i consumatori. Il suo testo è stato approvato con 99 voti contro 95 e 2 astenuti.
Dal canto suo, Andri Silberschmidt (PLR\/ZH) ha chiesto al Consiglio federale di elaborare una strategia per lo sviluppo di prodotti sostitutivi innovativi. "Non tutti i PFAS devono essere trattati allo stesso modo, alcuni sono meno pericolosi di altri", ha spiegato. Un'argomentazione che ha convinto il plenum con 102 voti contro 93 e 1 astenuto.
Un'altra mozione accolta dal Nazionale è stata quella di Thomas Rechsteiner (Centro\/AI) che vuole invece valori limite accompagnati da misure di accompagnamento. "Sono necessarie deroghe temporanee per alcuni settori in cui non esistono ancora prodotti sostitutivi".
Due mozioni della sinistra, ritenute troppo estreme, sono invece state bocciate dal plenum. Un'altra del PVL per percorsi di riduzione per settore è stata respinta, seppur di misura, per 98 voti contro 93 e 3 astenuti. Il Consiglio degli Stati dovrà ora pronunciarsi a sua volta su questi atti parlamentari.