La politica in materia d'asilo in Svizzera deve essere più severa. È l'opinione del Consiglio nazionale, che oggi ha approvato due mozioni dai ranghi di UDC e PLR con l'obiettivo di ridurre l'attrattiva della Confederazione per l'immigrazione clandestina.
Il voto è avvenuto al termine di una sessione straordinaria sul tema "Asilo", domandata dai democentristi. Un dibattito simile si era già tenuto ieri anche al Consiglio degli Stati.
Sei le mozioni su cui i deputati sono stati chiamati ad esprimersi. Per i fautori, la Svizzera protegge troppe persone non vulnerabili e che non hanno diritto all'asilo. Bisognerebbe quindi tornare alla protezione temporanea per i veri rifugiati per ridurre l'attrattiva del nostro Paese, ha dichiarato Pascal Schmid (UDC/TG).
Per 110 a 74, il Nazionale ha accolto una mozione di Christoph Riner (UDC/AG) - dal contenuto identico a una accettata ieri dai "senatori" - secondo cui le persone ammesse provvisoriamente, quelle con permesso N o senza permesso dovrebbero poter fare domanda per un permesso di dimora al più presto dopo dieci anni, contro i cinque attuali.
Inutile l'opposizione del consigliere federale Beat Jans. Secondo il ministro di giustizia e polizia, il breve periodo non è un criterio comprovato per l'attrattiva della Svizzera. Al contrario, è un incentivo a integrarsi rapidamente e a finanziarsi autonomamente, mentre la richiesta dell'UDC è stata bollata dal basilese come controproducente e costosa.
I consiglieri nazionali hanno anche approvato un atto del PLR pensato affinché i migranti la cui procedura d'asilo è svolta in Svizzera non godano di una posizione migliore (in termini ad esempio di alloggio, cure mediche e prestazioni sociali) rispetto a quelli accolti alle frontiere esterne di Schengen/Dublino, ossia gli aeroporti di Zurigo e Ginevra. Chi entra illegalmente nel Paese non dovrebbe godere di un trattamento preferenziale, ha fatto notare Peter Schilliger (PLR/LU).
Senza esito pure in questo caso le critiche avanzate da Jans: la mozione è passata per 118 a 69 e ora verrà trattata dall'altra Camera. In generale, il ministro ha criticato l'intero dibattito e definito tutte le proposte di legge depositate incapaci di risolvere i problemi. A suo dire, si sta ignorando il fatto che la situazione dell'asilo in Svizzera sia in fase di distensione: le domande sono calate nel 2024 dell'8,2% rispetto al 2023 e per l'anno in corso ci si aspetta un ulteriore ribasso.
Non hanno invece passato lo scoglio del voto le quattro mozioni rimanenti, pervenute dai banchi democentristi. Una chiedeva la concessione dell'asilo per un periodo rinnovabile di due anni, seguendo il modello svedese e danese, un'altra di abrogare lo statuto di protezione S per le persone provenienti dall'Ucraina, attivato nel marzo 2022 a seguito dell'invasione russa. Diversi parlamentari di sinistra hanno evidenziato come gli attacchi da parte dei droni di Mosca siano troppo pericolosi per interrompere oggi una tale misura di protezione.
Infine, accantonate anche la richiesta di sospendere il programma di reinsediamento dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e quella di divulgare i documenti sulle deliberazioni in seno al Consiglio federale del giugno 2004 in merito all'eventualità di assoggettare l'accordo Schengen/Dublino a referendum obbligatorio per i trattati internazionali. Il cancelliere Viktor Rossi ha spiegato che essi sono soggetti a un periodo di segretezza di 30 anni per tutelare il principio collegiale sancito dalla Costituzione.