Frenare la crescita del traffico aereo e promuovere un'alternativa ferroviaria più attraente. È l'obiettivo che si propone l'associazione actif-trafiC che nel 2026 lancerà un'iniziativa popolare in tal senso.
L'organizzazione pensa che lo squilibrio a livello di imposizione fiscale tra aereo e treno impedisca il passaggio a modalità di trasporto più sostenibili, spiega una nota odierna. Il testo dell'iniziativa, i cui contenuti sono stati rivelati oggi dal giornali Tamedia, prevede una tassa sui biglietti aerei; gran parte dei proventi sarebbe restituiti alla popolazione.
Secondo actif-trafiC, il traffico aereo ha raggiunto livelli senza precedenti, come dimostra il record registrato il 5 ottobre all'aeroporto di Zurigo. L'associazione crede che i prezzi elevati del trasporto ferroviario e i vantaggi fiscali di cui beneficia l'aviazione, in particolare l'esenzione dall'IVA e dalla tassa sul cherosene, frenino il trasferimento verso il treno.
La tassa prevista si baserebbe sul principio ben noto "chi inquina paga": chi viaggia di frequente, i passeggeri dei voli a lungo raggio e gli utenti di jet privati sborserebbero di più. Una parte dei proventi potrebbe finanziare offerte ferroviarie internazionali più attraenti. "Ciò rafforzerebbe la mobilità rispettosa del clima e renderebbe i viaggi in treno più attraenti per tutti", spiega il consigliere nazionale Christophe Clivaz (Verdi/VS), citato nel comunicato.
Actif-trafiC, assieme ad altre associazioni ecologiste, è all'origine del referendum che, nell'autunno 2024, è sfociato nella bocciatura di vari progetti volti ad ampliare parte della rete autostradale elvetica.
Il 9 ottobre scorso, sempre la stessa associazione ha criticato la perizia del Politecnico di Zurigo sulle infrastrutture di trasporto svizzere, commissionata dal Consigliere federale Albert Rösti e dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni.
Critiche sono state rivolte in particolare al ritorno degli ampliamenti autostradali e alla priorità minore accordata ai progetti ferroviari e di agglomerato rispetto a quelli autostradali. Se i politici non fermeranno questo approccio, aveva minacciato actif-trafiC, sarà lanciato un referendum.