Con il controprogetto il canone scende a 300 franchi; la SSR dovrà tagliare 270 milioni entro il 2029 e differenziare l'offerta dai privati
In futuro la SSR dovrebbe puntare maggiormente su informazione, formazione e cultura. L'intrattenimento e lo sport possono infatti anche essere prodotti dai media privati. Lo ha affermato il consigliere federale Albert Rösti in una lunga intervista concessa al Tages-Anzeiger, nel quale affronta anche l'iniziativa che chiede di ridurre il canone a 200 franchi.
Alla domanda del giornalista su un possibile problema di credibilità, Rösti ha detto di aver firmato l'iniziativa quando era parlamentare poiché riteneva necessario un cambiamento all'interno della SSR. Ora ciò sta però avvenendo: "come ministro dei media ho promosso un controprogetto che impone alla SSR risparmi significativi".
I 35 franchi risparmiati per l'economia domestica con il controprogetto del Consiglio federale (che prevede il passaggio da 335 a 300 franchi dell'ammontare del canone) non sono poca cosa: "la SSR dovrà trasformarsi profondamente", sostiene Rösti. Considerando il calo delle entrate pubblicitarie e l'aumento dei costi, entro il 2029 l'azienda radiotelevisiva dovrà ridurre le spese di 270 milioni di franchi, circa il 17%. Dal punto di vista del Consiglio federale è molto. "Ho comunque l'impressione che la nuova direttrice generale, Susanne Wille, prenda molto sul serio questo mandato di risparmio".
Alla domanda su dove comincerebbe a tagliare, se fosse lui alla guida dell'azienda, Rösti ha risposto dicendo: "Per fortuna non sono io il direttore generale della SSR". Per il consigliere federale esistono misure organizzative che permettono di risparmiare prima ancora di intervenire sui programmi. "Susanne Wille lo ha riconosciuto".
Per Rösti è comunque chiaro che non si possono risparmiare 270 milioni senza che qualcuno se ne accorga. "Per me è evidente che in futuro la SSR dovrà concentrarsi ancora di più su informazione, formazione e cultura". I formati di intrattenimento e sportivi, ha proseguito, "possono essere prodotti anche dai media privati".
Per il ministro democentrista serve anche una distinzione ancora più chiara tra l'offerta dei media privati e quella del servizio pubblico. "Comprendo le critiche alla SSR, ad esempio quando compete con operatori privati per l'acquisizione dei diritti sportivi".
La SSR dovrebbe insomma concentrarsi su un'informazione diversificata, equilibrata e che tratti tutte le forze politiche in modo paritario. "Questo è fondamentale per il dibattito pubblico e ha un futuro". Rösti ha anche definito "importante per il Paese" la sua offerta in quattro lingue e quattro culture.
Il consigliere federale ha anche parlato dell'importanza della presenza della SSR su internet, e delle tensioni con gli altri media. In questo contesto ha affermato di accogliere con favore l'accordo di cooperazione concluso tra l'azienda radiotelevisiva e Verband Schweizer Medien (VSM), che prevede una limitazione delle attività online della stessa SSR.
A tal proposito, Rösti ha detto di percepire nella nuova direzione dell'azienda (Wille è in carica da un anno e mezzo, ndr.) "una disponibilità al dialogo più costruttiva". Ma anche l'iniziativa per portare il canone a 200 franchi "ha contribuito a esercitare pressione", ha sottolineato il consigliere federale.