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Le lingue più straordinarie

Un organo versatile: utile, letale, bizzarro

Lingua da record quella del camaleonte
(©Martin Harvey/WWF)
17 maggio 2025
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Nel regno degli animali, la lingua non serve solo per gustare o deglutire, ma può trasformarsi in un’arma letale, uno strumento di precisione o per difendersi in maniera ingegnosa. Basti pensare che mentre la lingua umana più lunga mai registrata misura appena 9,5 centimetri, quella del camaleonte può estendersi fino a 120 centimetri, più del doppio della lunghezza del suo corpo. Per non parlare della balena blu, la cui lingua può pesare fino a 4 tonnellate. In pratica quanto due automobili di media cilindrata.

In questa esplorazione del mondo delle lingue animali, scopriremo creature che utilizzano questo versatile organo in modi che sfidano l’immaginazione. Dal formichiere che usa la sua lingua come un martello pneumatico, colpendo fino a 160 volte al minuto, al colibrì che ha sviluppato una micro-pompa naturale per succhiare il nettare stile cannuccia.

Scopriamo insieme le lingue più lunghe, le più pesanti, le più veloci e le più ingannevoli del regno animale. Preparatevi a essere stupiti da queste meraviglie evolutive che dimostrano, ancora una volta, come la natura abbia trovato soluzioni incredibilmente creative ai problemi della sopravvivenza. Benvenuti nel sorprendente mondo delle lingue animali.

Campioni di lunghezza

E niente: il primato indiscusso delle lingue più lunghe lo detiene il camaleonte. La sua lingua può estendersi fino a 120 centimetri, una lunghezza doppia rispetto al suo corpo. Questo prodigio anatomico è a tutti gli effetti un’arma di precisione che – in un millesimo di secondo – scatta come un elastico verso la preda e la ingoia con la stessa velocità. Non meno impressionante è il formichiere gigante, con una lingua che può raggiungere i 60 centimetri. Vibra fino a 160 volte al minuto, funzionando come un vero e proprio martello pneumatico biologico. Le formiche e le termiti, intrappolate nella saliva appiccicosa, vengono raccolte con una precisione millimetrica e ingerite a migliaia. La giraffa ci sorprende non solo per la lunghezza della sua lingua, che può arrivare a 54 centimetri, ma anche per il suo particolare colore blu-nero. Ma perché questo colore? La giraffa trascorre molte ore con la lingua al sole (per raggiungere le foglie alte degli alberi, non perché si diverta a fare le linguacce nella savana). La pigmentazione scura funge da protezione contro i raggi ultravioletti del sole africano. Nel mondo dei pesi piuma troviamo il pipistrello nettarivoro Anoura fistulata: il suo corpo misura appena 5 centimetri mentre la lingua si estende per oltre 8,5 centimetri. All’estremità di questo organo si trovano minuscoli peli che funzionano come un sofisticato sistema di assorbimento, catturando il nettare dai fiori più profondi. In pratica ha una spugna sulla punta della lingua. Questi adattamenti straordinari ci ricordano come l’evoluzione abbia trasformato un semplice muscolo in un capolavoro di ingegneria naturale.

Lingue letali

Alcune specie hanno trasformato la propria lingua in uno strumento letale. La tartaruga alligatore – una testuggine abbastanza aggressiva – ha perfezionato una delle tecniche di caccia più sorprendenti del regno animale. Immobile sul fondale, con le fauci spalancate, espone una piccola appendice della lingua: è di un colore rosa acceso, ondeggia nell’acqua e dunque assomiglia molto a un bel verme appetitoso. I pesci cosa fanno? Si avvicinano ovviamente. E in un battito di ciglia le mascelle della tartaruga si chiudono. Inutile dirlo: il pesce non avrà nessuna via di scampo. Questa strategia ha permesso a questo rettile di raggiungere dimensioni impressionanti e di pesare fino a 175 chili. La “skink lingua blu” è una lucertola, che si trova in Australia e Nuova Guinea, quando si sente in pericolo si gonfia per apparire più grande, apre la bocca emettendo un sibilo minaccioso e mostra la sua lingua di un blu elettrico brillante. Gli scienziati ritengono che questo lampo inaspettato di colore vivido disorienti momentaneamente i predatori, concedendo allo skink preziosi secondi per fuggire. Ma anche il mondo degli uccelli ha lingue bizzarre: il picchio ha una lingua lunga – fino a tre volte le dimensioni del becco – che si avvolge all’interno del cranio dell’animale quando non è in uso. Questa caratteristica permette al picchio di estrarre insetti dagli alberi e… essendo il cranio avvolto dai muscoli della lingua, non subisce traumi quando picchietta, visto che funge da ammortizzatore. La salamandra gigante Bolitoglossa dofleini, invece, che vive in Centro America, detiene il record di velocità: la sua lingua scatta in avanti con una forza istantanea di nessun altro muscolo vertebrato conosciuto. Con la potenza di 18’000 watt per chilogrammo, la salamandra impiega solo sette millisecondi per colpire – cinquanta volte più rapido di un battito di ciglia umano.

Curiosità del regno animale

Nel regno animale, ci sono lingue che sfidano ogni classificazione convenzionale. Pensiamo alla comune chiocciola, che troviamo nei nostri giardini. Non ha una lingua. Ha una radula: si tratta di un organo che possiede fino a 15mila minuscoli denti e viene usata per grattugiare il cibo. Insomma, una lima biologica, che permette all’animale di raschiare il cibo dalle superfici. Un animale apparentemente fragile ma che, se si va a vedere meglio, è una macchina alimentare di tutto rispetto. Il primato del peso va indiscutibilmente alla balena blu, il più grande animale mai esistito sulla Terra. La sua lingua può raggiungere le 4 tonnellate, equivalenti al peso di due auto di media cilindrata. Quattro tonnellate che non le servono nemmeno per gustarsi il cibo. No: in realtà funge da gigante pistone idraulico. Dopo aver ingerito un’enorme quantità d’acqua, la balena utilizza la lingua per spingere il liquido attraverso i fanoni, strutture simili a filtri che trattengono il krill, principale fonte di nutrimento di questi cetacei. E poi c’è il pirarucu, o arapaima, un pesce d’acqua dolce delle regioni amazzoniche. Questo predatore, che può raggiungere i tre metri di lunghezza e pesare quasi mezza tonnellata, possiede una vera e propria “lingua ossea”, anche questa dotata di denti. Questo straordinario adattamento permette al pirarucu di schiacciare le prede contro il palato, garantendogli un vantaggio decisivo nella cattura del cibo. Le popolazioni indigene dell’Amazzonia utilizzano queste lingue essiccate come utensili per raccogliere semi.