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La lontra marina

Tenere ed essenziali per la Terra

Tre lontre marine in Alaska
(© naturepl.com/Danny Green/WWF)
7 giugno 2025
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Basta vedere l’immagine di una lontra marina per capire perché così tante persone se ne innamorano a prima vista: se ne stanno lì, galleggiando sulla schiena, mentre fanno merenda o coccolano i loro piccoli e con i loro musetti pelosi conquistano il mondo. Ma oltre alla loro evidente tenerezza, sono protagoniste cruciali degli ecosistemi marini e rappresentano una specie chiave, il che significa che hanno un effetto profondo sul loro ambiente. Le lontre sono vitali per le foreste di kelp (ecosistemi marini, con un’alta densità di kelp, un’alga), garantendo la salute e la capacità di stoccaggio del carbonio di questi importanti ecosistemi. Oltre al loro innegabile carisma estetico, meritano di aggiungere un ulteriore riconoscimento al loro curriculum: eroi del clima. Le lontre e il kelp hanno sviluppato negli anni una stretta partnership. Le lontre, infatti, si avvolgono nell’alga o ancora la usano quando si nutrono o riposano, galleggiando insieme in quelle che sono note come “zattere” – gruppi di oltre 10 individui. I ricercatori hanno scoperto che le lontre riescono a sfuggire più facilmente ai morsi degli squali quando nuotano tra le fitte chiome di kelp.

Il superpotere

Gran parte della dieta delle lontre marine consiste in granchi, cirripedi e ricci di mare. Tutte queste creature vivono nelle foreste di kelp. Tuttavia, se dovessero venire a mancare i predatori naturali di animali come i ricci di mare, questi ultimi potrebbero aumentare di numero in modo esponenziale divorando l’alga prima che questa possa ricostituirsi. Quest’eventualità potrebbe avere implicazioni importanti sul clima, visto che le alghe riducono la presenza di CO2 nell’atmosfera. Gli ecosistemi costieri, incluse le foreste di kelp, svolgono ruoli cruciali nello stoccaggio del carbonio atmosferico catturandolo e impedendone l’entrata nell’atmosfera. Il kelp sano può assorbirne quantità significative e il suo lavoro risulta essenziale per stoccare il “carbonio blu”, ovvero quello immagazzinato negli oceani. Infatti, le foreste di kelp sono campioni di stoccaggio: assorbono 20 volte più carbonio delle foreste di terra. Gli studi suggeriscono che le foreste di alghe marine, incluse quelle di quest’alga in particolare, arrivano ad assorbire globalmente decine di milioni di tonnellate di carbonio ogni anno nell’oceano profondo. Quando il kelp muore e si adagia sul fondo dell’oceano per decomporsi, parte del carbonio immagazzinato rimane intrappolato nei sedimenti del fondale oceanico per circa cento anni. Dunque, il fatto che le lontre marine tengano sotto controllo le popolazioni di ricci marini va ad aiutare un alleato importante per la lotta ai cambiamenti climatici: le alghe.

Le lontre in Svizzera

Ma come vive invece la “cugina” svizzera? Sono più piccole, ma non per questo meno simpatiche. Per molti anni in Svizzera la lontra era sparita. Ora sta lentamente tornando. Affinché possa ristabilirsi definitivamente sono indispensabili acque pulite e rive dove potersi nascondere. La lontra europea è più piccola della cugina marina: misura da 60 a 90 centimetri di corpo (con la coda arriva a 130 cm) e pesa tra 7 e 12 chilogrammi. Può vivere fino a 15 anni nutrendosi di pesci, rane, gamberi di fiume, ma anche ratti, topi e uccelli acquatici. La pelliccia è davvero particolare ed estremamente folta: su un centimetro quadrato del corpo crescono 50mila peli. Per fare un paragone, su un centimetro quadrato della nostra testa abbiamo solo 120 capelli circa. Le lontre vivono lungo le rive, dove ci sono molti alberi, cespugli e cavità che usano per rifugiarsi e cercare cibo. Vivono nei ruscelli, fiumi, laghi e lungo le coste marine. È particolarmente importante che possano trovare cibo sufficiente durante l’inverno. Possono scavare tane sotterranee, ma utilizzano anche vecchie costruzioni dei castori o tane di tassi e volpi vicino alle rive. Il territorio di un maschio può estendersi da 2 a 40 chilometri lungo la riva. La grandezza dipende dalla quantità di cibo presente. Per sopravvivere ha bisogno di circa un chilo di carne al giorno. Vede bene sott’acqua e di giorno caccia pesci senza problemi. Di notte o quando l’acqua è torbida, usa i lunghi baffi (vibrisse) molto sensibili alle vibrazioni per individuare le prede. Il WWF da anni s’impegna a favore della rinaturazione di fiumi e ruscelli. “Rinaturare” significa letteralmente rendere i corsi d’acqua nuovamente naturali. In questo modo, con il tempo, gli animali ripopoleranno le rive, perché potranno nuovamente trovare cibo e nascondigli.

Un duo dinamico che ha bisogno di supporto

È ancora necessaria più ricerca per determinare la piena portata di come gli animali possano essere importanti motori e influenzatori dello stoccaggio del carbonio. Ma ciò che è noto è che specie chiave come le lontre marine sono cruciali nelle loro reti alimentari ed ecosistemi, creando opportunità per affrontare il cambiamento climatico attraverso piani di gestione più efficaci. Le lontre marine erano un tempo diffuse dalle acque della Baja California all’Alaska, fino alle barriere coralline del Giappone e della Russia. Tuttavia, furono cacciate quasi all’estinzione durante l’800 a causa del commercio di pellicce. Grazie agli sforzi di conservazione, le varie popolazioni stanno tornando ad aumentare, anche se ne mancano ancora per oltre 3’200 chilometri di costa dal loro areale storico. Fu questa perdita a illustrare il ruolo critico che le lontre hanno sulle foreste di kelp. Mentre si immergeva in Alaska negli anni 70, l’ecologo marino James Estes documentò come le foreste di kelp possano diventare deserti sottomarini senza lontre nei paraggi. La partnership lontra-foresta di kelp è un esempio illuminante di quanto intrecciate e connesse siano natura e clima. Se ci concentriamo sulla protezione delle lontre marine, ci avviciniamo a garantire foreste di kelp ed ecosistemi marini sani, e unitamente un clima e un pianeta più equilibrati. In natura tutto è connesso. E noi esseri umani ne facciamo parte.

La nostra pagina si prende una pausa estiva di tre mesi. Ci rivediamo in autunno con nuove storie di conservazione e animali sorprendenti!