Montagna è

La montagna dei ricordi di Sabrina Bassi

‘La montagna è per me casa, è un luogo dove mi sento a mio agio, dove mi sento me stessa. Dove sono in comunione con l'universo’

Un ritratto di Sabrina in montagna
(© S. Bassi)
27 aprile 2025
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Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Sabrina Bassi, nata nel 1976, è sempre stata attratta dal freddo, forse perché essendo nata in gennaio la sua anima era già predisposta a temperature rigide. La passione per la natura ce l’ha sin da bambina, i primi ricordi sono legati alla ricerca di funghi in compagnia di suo papà Mario. Sabrina si innamora anche delle montagne, che diventano, per lei, maestre di vita. Dopo vari anni vissuti all’estero (Inghilterra, Messico e Italia) è rientrata in Svizzera, oggi vive in Capriasca ed è proprio il ritorno alle radici che le ha permesso di ritrovare i profumi, i colori, l’energia, la sicurezza delle sue adorate montagne e la meravigliosa sensazione di casa che queste vette le trasmettono. Nella vita fa la massaggiatrice terapeutica: le piace stare con le persone e aiutarle a stare bene.

Yo the llevo dentro, hasta la raíz. Yo por más que crezca, vas a estar aquí (io ti porto dentro, fino alle radici. Più cresco e più starai qui). Nei versi del brano della cantautrice messicana Natalia Lafourcade, Sabrina Bassi ci si potrebbe specchiare: lei che non si è mai dimenticata delle sue origini, delle sue montagne. Nel ricordo dei luoghi di casa alberga la memoria che è parte indissolubile della nostra esistenza. “I ricordi più belli della mia infanzia sono legati alla montagna. I miei nonni (tutti e quattro) erano bergamaschi e d’estate io e i miei fratelli stavamo da quelli materni, sull’alpe, per noi era festa. La mattina, iniziavamo col prendere le uova delle galline, ci dondolavamo quindi sull’altalena per poi tuffarci su un letto morbido di fieno… eravamo in continuo contatto con una natura rigogliosa, ricca di stimoli, colori, suoni. Era pura gioia!”.


© S. Bassi

Luoghi segreti

Se papà Mario fosse ancora qui non avrebbe gradito che Sabrina condividesse i suoi luoghi segreti di montagna. “Papà mi ha rivelato i suoi posti da funghi qualche anno prima di lasciarci, solo quando non riusciva più ad andarci lui. Dalla Capriasca alla Leventina passando per sentieri e cammini del Malcantone e della Valle di Blenio”. Le scarpinate e i chilometri macinati hanno condotto papà e figlia ad Altanca, Gola di Lago fino a vedere la neve luccicante del Passo del Gottardo in estate. La mappa è ricca di luoghi geografici densi di significato non solo per la sua anima, ma anche per il suo cuore.

Comunione

Nonostante il tempo scorra, il rapporto con la montagna non è mutato nella sua forma e nel suo contenuto. “Oggi per me la montagna è casa, è un luogo dove mi sento a mio agio, dove mi sento me stessa al di là del mio stato d’animo. Mi sento in comunione con l’universo, è una sensazione fortissima, difficile da spiegare a parole. Per sentirmi così però ho bisogno di essere in solitudine. Dall’altro lato negli anni ho imparato a vivere questo spazio con altre persone e assaporare il piacere della condivisione”.


© S. Bassi

Correre

Io che vivrei a piedi nudi sulla spiaggia non ho idea di cosa significhi correre in alta montagna. Sabrina invece lo sa bene, visto che da anni pratica il trail running. “A naso un giro del mondo sull’equatore l’ho fatto – avviso ai naviganti, parliamo di circa 40’000 km –. Non mi sento una trail runner, per me correre in montagna non è uno sport, non sono mai stata interessata alle prestazioni anche se ho partecipato a molte gare”.

Sabrina ha iniziato a correre per curiosità. Suo fratello Stefano correva già da anni e tra le sue prodezze c’erano “cose pazzesche” tipo la Marathon de Sables. “Per me era follia, non riuscivo a capire come potesse sentirsi così felice. Da buona curiosa ho cominciato a correre pure io e… aveva ragione lui!”. Per un periodo ho corso con il cane di amici. Quando entravamo nei boschi ad entrambi cambiava lo sguardo nello stesso modo, era un’esplosione di gioia, di adrenalina”. Sabrina adora sentire il terreno sotto i piedi, percepire l’aria che le tocca il viso, l’olfatto che si equalizza su profumi tanto amati (timo selvatico, abeti, pini) e quella sensazione inspiegabile di fondersi con l’ambiente circostante.

Wandering Yogis

Possono lo yoga e la montagna avere dei punti in comune? “Mi sono resa conto nel tempo che le sensazioni di chi pratica yoga e meditazione erano le stesse di quelle che sentivo io in montagna. Mi sono incuriosita e quasi per caso con la mia amica Irene, insegnante di yoga e mindfulness, è nato il progetto Wandering Yogis. Due realtà apparentemente distanti che si sono unite per regalare esperienze di escursioni in montagna costellate di momenti meditativi connessi alla natura circostante in compagnia del proprio respiro”.


© S. Bassi

Anima

La montagna ha tanti livelli e diversissime emozioni e sensazioni: in basso si incontra tanta gente, ci sono molteplici suoni: dal fiume, agli uccellini, alle chiacchiere, ma anche alle auto o a chi sta facendo legna con una motosega. “Questo è il livello condiviso, dove mi piace salutare chiunque, ascoltare le storie dei cacciatori, rispondere all’escursionista affaticato che mi chiede se ‘manca poco’. Poi si entra nei boschi e tutto diventa più raccolto: i profumi diventano più profondi, si comincia a sentire meglio il rumore discreto di chi, qui, ci abita. Bisogna cominciare veramente a lasciare alle spalle molto di quello che ci definisce come esseri umani (schemi, pensieri, bisogno assoluto di razionalità) e si comincia ad avere la mente libera e curiosa di esplorare il momento e il luogo preciso”.

Sabrina continua descrivendo minuziosamente ciò che accade in quel regno ovattato: “Salendo alla fine dei boschi, dopo le pinete e i larici, compaiono sassi, licheni e la stupenda vegetazione che qui ha la forza di manifestarsi nella sua versione più semplice e contemporaneamente complessa. Qui il silenzio diventa assordante, mi invade totalmente: il rumore del vento, di qualche rapace, la corsa improvvisa di un solitario stambecco. A questo punto il mio corpo, il mio essere una persona fisica è come se non servisse più. Lì rimane solo l’anima, non c’è bisogno di riflettere più su nulla, tutto sembra esattamente essere al posto giusto, io compresa”.

Per saperne di più: www.wanderingyogis.ch oppure profilo IG sabrina_bassi_massage_therapy


© S. Bassi