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Nella morte del 14enne non c'è la mano di altre persone

Primo punto fermo nell'inchiesta sul giovane ritrovato senza vita in un riale a pochi passi dal Centro federale

Sabato ci sarà un momento in sua memoria a Balerna
(Ti-Press)
9 aprile 2025
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C‘è un punto fermo nell'inchiesta sulla morte del 14enne di origine nordafricana ospite del Centro federale d'asilo a Pasture ritrovato la sera del 31 marzo scorso senza vita nel riale che scorre poco lontano dalla struttura. Oggi si può dire che nel suo decesso non c’è la mano di un'altra o di altre persone.

Come ci conferma la Polizia cantonale "sulla base degli accertamenti sia medico-legali, sia di Polizia giudiziaria si esclude il coinvolgimento di terzi". Restano aperte, a questo punto, le altre ipotesi, in particolare che la causa sia da far risalire a un incidente o a un malore. A dare delle risposte chiare saranno gli ulteriori approfondimenti ancora in corso e che, effettuato l'esame autoptico, andranno, da prassi, a fondo di ogni aspetto che può essere ricondotto a quanto accaduto al giovane, il cui corpo, come detto, è stato rinvenuto nel piccolo corso d'acqua in via Motta a pochi passi dal Centro dopo la segnalazione giunta da altri due richiedenti l'asilo.

L'inchiesta è coordinata dalla Magistratura dei minorenni e prosegue con l'obiettivo, come ribadisce la Polizia cantonale, di chiarire le cause e le circostanze del decesso. "Alla luce di ciò – ci fanno presente –, al momento non verranno rilasciate ulteriori informazioni".

Nel frattempo, la morte del ragazzo ha suscitato cordoglio nella comunità locale che questo sabato, 12 aprile, alle 10 si ritroverà, su invito dell'Associazione Mendrisiotto Regione Aperta, per un incontro civile in sua memoria al cimitero di Balerna.

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