Ancora nessuna misura per la sicurezza all’intersezione tra la Cantonale e le vie Medoscio/Mondelle a Cugnasco-Gerra, dove gli incidenti si susseguono
«Gli incidenti bagatella senza l’intervento della polizia si ripetono a scadenze regolari, ma poi c’è tutta una serie di scontri mancati, per non dire sfiorati, che quotidianamente rischiano di verificarsi, con conseguenze potenzialmente molto gravi».
A denunciare (nuovamente) la situazione di scarsa sicurezza all’ormai nota intersezione di Cugnasco-Gerra tra via Cantonale/via Locarno (in sostanza l’asse Locarno-Bellinzona che taglia in due il paese e lungo il quale i veicoli hanno la precedenza) e le strade perpendicolari di via Medoscio e via Mondelle è l’ex municipale (nonché tutt’oggi presidente distrettuale del Centro) Marco Calzascia. Quest’ultimo – che parla con cognizione di causa anche in quanto comproprietario dell’Osteria Centrale, affacciata proprio sull’incrocio in questione – già nel 2022 aveva lanciato un grido d’allarme sulla pericolosità di quel tratto di strada e criticato l’immobilismo del Cantone (in particolare il Dipartimento del territorio) in merito alla questione della messa in sicurezza dello stesso, ritenuta prioritaria dal Municipio del comune locarnese.
Quest’ultimo, lo ricordiamo, nel corso del 2021 si era rivolto alle autorità cantonali presentando una relazione tecnica dello studio d’ingegneria Bonalumi Ferrari Partner Sa, dalla quale emergeva ad esempio il “non irrilevante numero di undici incidenti avvenuti all’intersezione interessata tra il 2016 e il 2021, nonché diverse criticità quali ad esempio attraversamenti pedonali scomodi, l’elevata velocità (tra gli 89 e i 109 km/h) toccata da alcuni veicoli, una capacità dell’intersezione insufficiente nelle ore di punta, la formazione di colonne e una strettoia di circa 100 m dove il marciapiede è presente in entrambi i lati ma ha dimensioni ridotte (60 cm nel punto più stretto)”. Il tutto in una zona nella quale si trovano diversi punti di interesse (compresi attività commerciali, ricettive e ristoranti), dislocati sia a monte (ad esempio banca, casa comunale, farmacia, scuola elementare e dell’infanzia) sia a valle (parrocchia e posta fino a settembre, quando quest’ultimo servizio si sposterà nella vicina Macelleria Margaroli) della strada cantonale.
Scartate in particolare le ipotesi di regolamentazione dell’intersezione tramite rotatoria o impianto semaforico classico, gli specialisti avevano individuato due possibili soluzioni: la realizzazione di una zona 30 estesa anche ai bracci stradali in ingresso all’incrocio o un impianto semaforico su via Cantonale/Locarno con tratto regolamentato in funzione della velocità dei veicoli e della lunghezza delle code sulle vie Medoscio/Mondelle. Opzioni bocciate dal Dipartimento del territorio, compreso un susseguente tentativo (accompagnato da un nuovo rapporto giustificativo) del Comune di introduzione della limitazione di velocità a 30 km/h sulla strada cantonale, respinto spiegando, tra le altre cose, come “dal rapporto non traspare una comprovata mancanza di sicurezza stradale tra utenza lenta e motorizzata atta a giustificare l’adozione di una riduzione permanente del limite di velocità da 50 a 30 km/h (operazione permessa dalle linee guida cantonali solo in rare eccezioni, ndr)”.
«A due anni dalla consegna di due valide proposte di soluzione prontamente bocciate, da parte del Cantone ancora nulla di fatto, quando perlomeno una soluzione provvisoria la si potrebbe pensare e implementare», rilancia Calzascia, che a tal proposito fa notare come «il giorno stesso dell’ultimo incidente del 3 luglio 2025, alcuni cittadini hanno ventilato anche l’ipotesi di una raccolta firme affinché si intervenga al più presto».
Nell’occasione a cui si riferisce l’ex municipale, in seguito a un urto tra un’auto e uno scooter, il conducente di quest’ultimo era finito a terra ferendosi in maniera apparentemente non grave… «In realtà, contrariamente a quanto riportato, le ferite del malcapitato scooterista sangallese non erano di lieve entità, e non si sono aggravate grazie al pronto intervento di una signora domiciliata nel comune, infermiera al Pronto soccorso di professione, supportata da un’altra persona del mestiere, entrambe casualmente presenti sul posto e che hanno offerto al malcapitato i primi soccorsi ancor prima dell’arrivo dei militi del Salva. Regolarmente la gente del posto commenta fatti rischiosi a loro o ad altri accaduti e la frase più gettonata è: bisogna che le autorità facciano qualcosa, prima che ci scappi il morto».
In questo senso «il Municipio di Cugnasco-Gerra del cui esecutivo ho fatto parte fino all’aprile 2024, cercando fino all’ultimo di perorare questa causa, è tuttora preoccupato della pericolosa situazione. Perlomeno è nel frattempo riuscito a far inserire l’esecuzione di un rimedio confacente nel Programma PALoc, ma ora bisogna concretizzare».
«Confermo che la preoccupazione è grande anche da parte dell’attuale Municipio, che è riuscito pochi mesi fa a mantenere in priorità A all’interno del PALoc5 questo incrocio (quando lo si voleva declassare) – ci spiega il sindaco di Cugnasco-Gerra, Michele Dedini –. Il Cantone, fino ad oggi, più che aiutarci a trovare una soluzione, ha continuato a minimizzare e a fare melina, rimandandoci la palla e chiedendoci di fare ulteriori approfondimenti (a spese nostre), i cui risultati non sono però mai stati considerati. Nella situazione attuale la domanda non è se ci scapperà il morto, ma quando questo avverrà».