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Svincolo autostradale di Sigirino: ritardo di un paio d’anni

Una perizia fonica richiesta dall’Ufficio federale dell’ambiente comporta uno slittamento dei tempi, dal 2027 al 2028-29. Lombardi: ‘Triste fenomeno’

In sintesi:
  • Il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese: ‘Ritardo accumulato dagli enti pubblici’
  • Norman Gobbi: ‘Capisco la delusione, ma meglio seguire le indicazioni che arrivano da Berna ora, piuttosto che aspettare un’eventuale sentenza sfavorevole’
L’area dove sorgerà l’infrastruttura
(Ti-Press)
26 2025
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Bisognerà aspettare qualche anno in più per vedere realizzato lo svincolo autostradale di Sigirino. La notizia è stata discussa mercoledì sera durante un incontro tra Ufficio federale delle strade (Ustra), Cantone, Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl) e Vedeggio Valley, la Commissione che riunisce i Comuni di Bedano, Lamone, Mezzovico-Vira, Monteceneri e Torricella-Taverne. La causa? Una sentenza del Tribunale federale che ha portato l’Ufficio federale dell’ambiente a richiedere una perizia fonica.

Il precedente di Zurigo

Una notizia che arriva dopo mesi di speculazioni e qualche nervosismo dietro le quinte. Non una buona notizia, sebbene il consigliere di Stato Norman Gobbi ne ridimensioni un po’ la portata negativa: «Posso capire la delusione dei comuni della valle del Vedeggio per un allungamento dei tempi, dall’altra parte posso capire però anche la prudenza del Datec (Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, ndr). Secondo loro è meglio fare un passo in più seguendo quanto deciso nell’ambito di un progetto molto più grande (la circonvallazione di Zurigo, ndr), che piuttosto dover magari rifare questo lavoro dopo una decisione del tribunale». Meglio aspettare un po’ e fare le cose per bene, piuttosto che subire ritardi a causa di possibili lungaggini legali, in sostanza.

Andranno aggiornati i ripari fonici

Il riferimento del consigliere di Stato è a una sentenza del Tribunale federale che proprio sul progetto zurighese ha imposto di verificare le emissioni di decibel «e l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) ha chiesto di applicare la stessa procedura anche per lo svincolo di Sigirino. Si sarebbe potuto anche non farlo, ma la segreteria generale del Datec ha ritenuto di seguire questa indicazione per anticipare eventuali problemi, visto che c’è anche un ricorso di un privato (legata proprio al tema dei rumori, ndr). Qualora si fosse proseguito senza effettuare le verifiche indicate, il Tribunale amministrativo federale avrebbe potuto dire che quella procedura andava seguita, basandosi sul precedente attestato dal Tf che diceva che andava fatto questo tipo di percorso». Nel concreto, spiega Gobbi, deve essere fatto un monitoraggio dei rumori lungo tutta la tratta interessata. «Rilievi che la Divisione costruzioni e gli altri servizi del Dipartimento del territorio hanno in larga parte già fatto a suo tempo per la strada cantonale e questo permetterà di condividere più velocemente queste informazioni nell’ottica di accelerare questa fase di analisi per capire dove è necessario intervenire per effettuare le sostituzioni necessarie». Ad esempio, i vetri dei ripari fonici, che in alcune parti sono ancora singoli invece che doppi, andranno potenziati.

Gobbi: ‘Progetto prioritario’

«Si tratta di un progetto importante, prioritario per la valle del Vedeggio, e fortemente atteso – conclude il consigliere –. A breve aprirà anche la nuova infrastruttura sportiva proprio a Sigirino e quindi lo svincolo diventa ancora più importante». Il progetto, ricordiamo, è stato elaborato dall’Ustra ed è stato approvato dal Consiglio federale il 27 maggio del 2020 dopo una lunga gestazione. Voluto dal basso, le prime riflessioni sono nate in senso alla Crtl nel 2011 in risposta a sollecitazioni provenienti dai Comuni, lo svincolo si è scontrato con un primo semaforo rosso del Datec l’anno seguente, per essere poi ridiscusso fino a ottenere un finanziamento del 20% dalla Confederazione. Il resto del costo – in totale parliamo di circa 32,8 milioni di franchi –, dopo il sì del Gran Consiglio nel 2023, sarà suddiviso tra Cantone e Comuni tramite Crtl. Scopo dell’opera è: scaricare dal traffico lo snodo autostradale di Lugano Nord e delle strade affluenti, spesso intasati durante le ore di punta; il miglioramento della qualità di vita degli abitanti della valle, dato che è attesa una contrazione del traffico parassitario sulla Cantonale tra Rivera e Sigirino del 60% e del 20% tra Taverne e Lugano Nord e una spinta allo sviluppo industriale e non solo dell’area.

Lombardi: ‘Ritardo accumulato dagli enti pubblici...’

«È una misura di alleggerimento importante per tutta la mobilità su questo asse – aggiunge sul tema il presidente della Crtl, Filippo Lombardi – e quindi l’abbiamo caldeggiata fin dall’inizio. Però non abbiamo avuto nessun compito di allestimento: una volta presa la decisione politica, la progettazione è stata gestita da Confederazione». Il capodicastero Sviluppo territoriale di Lugano non nasconde dunque una certa amarezza per lo slittamento. «Assistiamo alla finestra a questo triste fenomeno, ancora una volta, del rallentamento delle opere pubbliche – osserva –. Di solito si deplorano i privati che fanno i ricorsi, ma in questo caso il ritardo lo hanno accumulato gli enti pubblici e questo fa ancora più dispiacere alla Crtl. Noi abbiamo fatto tutto quel che era in nostro potere per fare le cose in modo giusto».

I lavori avrebbero dovuto iniziare l’anno prossimo e terminare nel 2027, una data già posticipata rispetto alle previsioni iniziali, ma ora l’orizzonte temporale è stato aggiustato al 2028-29, a dipendenza di come proseguirà ora l’iter. Lo svincolo, parte del Programma di agglomerato del Luganese di terza generazione, verrà edificato sfruttando quello provvisorio edificato nel 2002-03 per i lavori della galleria di base del Ceneri di AlpTransit.