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Terra Vecchia, le due cupole (provvisorie) della discordia

Posate dalla Fondazione diretta dal noto cuoco Pietro Leemann, hanno suscitato la reazione di alcuni ‘vicini’. Pomo della discordia i permessi ufficiali

(Ti-Press)
1 ottobre 2025
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Due cupole, destinate all’organizzazione di eventi, che a qualcuno non sembrano affatto piacere. Per non dire che hanno dato un certo mal di pancia. Le tensostrutture delle quali parliamo sono quelle posate dal rinomato cuoco stellato Michelin Pietro Leemann, a Bordei, nelle Centovalli, dove ha sede il suo Ecovillaggio&Santuario. Località che per Leemann, lo ricordiamo, è diventata una sorta di buen retiro e dove è giunto in tempi recenti dopo essersi trasferito da Milano. Nel capoluogo lombardo per oltre un trentennio ha infatti gestito il rinomato ristorante Joia.

Chiamata in causa anche la Stan

Nel suo eremo centovallino, caratterizzato da un ambiente ben diverso dalla metropoli come può esserlo quello verde e silenzioso del versante destro della vallata, lo chef ticinese porta avanti un progetto improntato sempre alla sua arte culinaria ma al tempo stesso a una maggiore spiritualità (propone menu ispirati alla montagna, agli ortaggi del posto e al ritmo delle stagioni). Fin qui tutto bene. Sennonché a richiamare l’attenzione di alcuni ‘vicini’ non sono ovviamente state le prelibatezze uscite dalla cucina o le varie attività culturali proposte, bensì le due tensostrutture provvisorie installate allo scopo di offrire, ai suoi ospiti, la possibilità di assistere a delle performance o a delle attività di vario genere protetti dal sole e dalle intemperie. Vicini che hanno fatto opposizione e che si sono rivolti all’Ufficio delle domande di costruzione del Cantone per segnalare l’assenza dei necessari permessi. Una segnalazione al riguardo è stata trasmessa anche alla Stan, la Società ticinese per l’arte e la natura, come ci è stato confermato. In pratica a quest’ultima è stato chiesto di indagare sul rilascio/o meno della necessaria licenza edile. La Stan ha così girato formale richiesta d’informazioni al Municipio centovallino ed è in attesa di una risposta.

Michele Turri, sindaco di Centovalli, è ovviamente al corrente di questa ‘vertenza’ che si trascina da qualche mese: «Sappiamo che questi ‘capannoni’ hanno creato un po’ di maretta nelle alte Centovalli – afferma –. In buona sostanza all’interessato noi abbiamo rilasciato, negli scorsi mesi, un permesso a durata limitata (semestrale). Questo significa che, grossomodo entro la fine dell’autunno, il proprietario dovrà provvedere al loro smontaggio. Per quanto ci è dato sapere Leemann, per il tramite della sua Fondazione, sta cercando una soluzione futura a questo problema della mancanza di spazi coperti idonei alla sua attività. Sono strutture in ogni caso a titolo provvisorio e quindi non resteranno lì più del dovuto».

‘Le strutture sono indispensabili per le nostre attività’

Quindi niente strappi alla regola, nemmeno per il pioniere della cucina vegetariana gourmet. Da noi raggiunto, lo chef spiega le sue ragioni: «L’attività della Fondazione è ripartita quest’anno con tanto entusiasmo e un progetto che necessita strutture per ospitare il pubblico e le persone interessate. Per questo motivo ho chiesto al Comune (e quest’ultimo a Bellinzona) il permesso a poter installare le due cupole. Tengo a precisare che non si tratta assolutamente di strutture definitive. Lì negli scorsi mesi abbiamo accolto diversi eventi, da forme di intrattenimento come la danza e il teatro su su fino a momenti di impegno sociale, come le giornate con l’Associazione autismo della Svizzera italiana di fine agosto. Le lamentele e le segnalazioni dei nostri ‘vicini’ hanno reso la situazione un tantino più delicata. Stiamo cercando di capire come fare. Dialoghiamo con chi ci ha fatto opposizione nell’attesa che il Cantone prenda posizione. Per noi queste due cupole sono indispensabili e dovervi rinunciare significherebbe vanificare tutto quanto. Siamo aperti a discutere con chiunque e diamo tutte le garanzie che non saranno qui per sempre. Il nostro primo anno di prova qui a Terra Vecchia è sicuramente positivo e i nostri ospiti sono contenti delle proposte. Il nostro operato ha un’importante valenza turistica e sociale per la regione e vorremmo poter proseguire su questa strada anche in futuro, senza scontentare nessuno».