"Prendere e lasciare la mano: quando la spiritualità entra nella Cura".
Prendere la mano di chi soffre, di un detenuto, di un malato o di un bambino fragile, significa entrare in silenziosa comunione con la sua storia. È un atto che trasmette vicinanza, dignità e sostegno. Ma ogni mano, prima o poi, va anche lasciata. Questo gesto, altrettanto essenziale, è segno di rispetto e fiducia: vuol dire riconoscere l’altro nella sua libertà, accompagnarlo senza sostituirsi a lui, accettare che la cura non è possesso ma cammino condiviso. In questo continuo prendere e lasciare la mano, la spiritualità diventa parte della cura: non aggiunge qualcosa dall’esterno, ma illumina ciò che già c’è, trasformando i gesti quotidiani in segni di speranza e di umanità profonda.
Ospite Frà Michele Ravetta, operatore sociale
Moderazione di Graziano Martignoni