Collegherebbe Sementina all’aeroporto con un tunnel in montagna fino a Riazzino. Critici Ustra e altri uffici. Dopo la consultazione deciderà il governo
Ci eravamo sbagliati nell’articolo di ieri che indicava una nuova semipuntata sulla telenovela infinita del mai realizzato collegamento veloce A2/A13 fra Bellinzonese e Locarnese (Cobello). Stando a nostre fonti verificate si tratta invece di una puntata intera che, se prenderà la piega voluta dall’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), rischia di scompaginare quanto sin qui progettato e rispedire tutti alla casella di partenza. La decisione, insindacabile, compete comunque al Consiglio federale.
Il tema è quello del ‘niet’ espresso dall’Ufam sul punto critico della variante in galleria di sponda sinistra che Ustra ha ripreso nel 2020 dal Cantone e poi affinato. Il progetto indica una lunghezza complessiva di 11 chilometri fra lo svincolo autostradale di Camorino e la rotonda dell’aeroporto di Magadino con un tunnel di 8 km fra la rampa autostradale di Vigana e Quartino. Qui è previsto l’attraversamento del fiume Ticino, soluzione contestata da Ufam per due motivi: l’attuale vecchio viadotto non può essere demolito né modificato accogliendo una comunità di 800 pipistrelli protetti (il manufatto verrebbe così convertito alla mobilità locale e lenta); inoltre il nuovo viadotto a quattro corsie previsto poco più a nord poggerebbe parzialmente sulla golena che è protetta essendo zona palustre d’interesse nazionale. Ufam su questi due punti non transige e da lungo tempo sta tenendo in scacco il progetto da due miliardi di franchi facendo leva sulla Costituzione federale nella quale è sancita la priorità ambientale per le zone palustri protette. Un ostacolo, per i fautori del Cobello come sin qui progettato, difficilmente sormontabile.
La nuova puntata, si diceva. L’ha abbozzata giovedì sera il vicedirettore di Ustra Guido Biaggio durante l’incontro pubblico organizzato dal Plr di Bellinzona sulle grandi opere viarie e infrastrutturali previste nella nostra regione. Biaggio ha spiegato che entro un anno e mezzo Ustra sottoporrà il Piano settoriale definitivo di Cobello al Consiglio federale. Il Piano settoriale conterrà la proposta in galleria di sponda sinistra e i risultati dell’imminente consultazione cui potranno partecipare i vari attori coinvolti, Ufam compreso. Il quale, ha detto Biaggio al centinaio di presenti in sala, «considera come valida alternativa al progetto ufficiale una variante di sponda destra», ossia del tutto simile alla variante Geiler elaborata da Enrico Geiler di Camorino che nel 2019 l’aveva sottoposta tramite petizione al Gran Consiglio, il cui plenum l’aveva poi bocciata. La variante Geiler di 8 chilometri prevedeva uno svincolo a Sementina zona tennis, da qui una galleria in montagna fino a sud di Cugnasco e da qui l’attraversamento del Piano di Magadino in galleria artificiale fino alla rotonda dell’aeroporto. Stando a nostre informazioni l’Ufam è pronto a difendere questa soluzione ma con una galleria in montagna più lunga, fino a Riazzino, connettendosi qui all’esistente Stradonino che porta alla rotonda dell’aeroporto. Il vantaggio rispetto alla variante Geiler è che non calpesterebbe terreno agricolo, palustre e boschivo, uno degli elementi critici che la Commissione parlamentare ambiente, territorio ed energia aveva elencato nel 2019 preavvisando negativamente la petizione. Costo previsto, identico a quello di sponda sinistra.
Un altro elemento critico – che vale tutt’oggi con la variante che piace a Ufam e che rappresenta uno degli obiettivi principali di Cobello – è il fatto che la variante di sponda destra collegherebbe sì il Locarnese alla rete autostradale in modo più diretto e rapido, ma cancellerebbe di fatto i vantaggi voluti specificatamente per le località di sponda sinistra sommerse dal traffico quali Sant’Antonino, Cadenazzo e Contone dove la massa viaria infine non drenata nel Cobello finirebbe per rimanere quella odierna. Lo dice uno studio sulle proiezioni viarie con orizzonte 2050. E infatti già sei anni fa la stessa commissione parlamentare scriveva che una variante di sponda destra “non risolverebbe il problema causato dal traffico diretto ai centri commerciali di Sant'Antonino e alle zone produttive in sponda sinistra, che continuerebbero a circolare in superficie (con emissioni foniche di riguardo) e su una struttura inadeguata, con problemi di fluidità e di inquinamento dell'aria”.
Sempre Guido Biaggio ha descritto giovedì sera come «estremamente rigida» la posizione di Ufam sul nodo di Quartino. Posizione forte dei vincoli previsti, come detto prima, nella Costituzione federale. Ma anche qui, per i favorevoli al Cobello sin qui progettato, si apre uno spiraglio. Sempre stando a nostre informazioni, un parere commissionato da Ustra a un professore universitario costituzionalista indica che di fronte a situazioni del genere occorre soppesare i vari interessi in gioco. Se l’interesse pubblico relativo al miglioramento generale del collegamento viario di un intero agglomerato (il Locarnese) risultasse preminente rispetto ai vincoli ambientali avanzati da Ufam, allora si potrebbe transigere dall’applicare la Costituzione. Ebbene, secondo Ustra e secondo anche altri uffici federali, finora espressisi in via informale, la variante di sponda destra non porterebbe i benefici previsti con quella di sponda sinistra, che a questo punto avrebbe la precedenza su pipistrelli e golena. Parola al Consiglio federale.
Intanto nei giorni scorsi lo stesso Ustra ha risposto al Centro del Locarnese che dal canto suo tifa per una variante collinare di sponda sinistra: “Stiamo analizzando gli studi precedentemente svolti dal Cantone Ticino prima del passaggio di competenza avvenuto nel 2020. Nell’ambito di questa rivalutazione, vengono presi in considerazione anche alcuni tracciati alternativi a suo tempo abbandonati. Tuttavia, a seguito della votazione popolare dello scorso 24 novembre, i miglioramenti alle infrastrutture di trasporto non possono essere realizzati come previsto inizialmente, in quanto l’ultima fase di potenziamento delle strade nazionali è stata respinta dal popolo. Per questo motivo il Datec ha incaricato il Politecnico federale di Zurigo di esaminare e definire le priorità per i progetti di ampliamento previsti per tutti i vettori di trasporto», quindi Cobello compreso. I risultati sono attesi per il terzo trimestre 2025.