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Pecore tagliaerba di nuovo in azione a Bellinzona

La ‘Transumanza urbana’ viene riproposta dopo i riscontri positivi dell'estate scorsa. Gli animali saranno presenti su due sedimi comunali e uno privato

Oltre che su due sedimi comunali, brucheranno anche su un terreno privato sotto le mura del castello Montebello
17 aprile 2025
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Le pecore tagliaerba tornano in azione a Bellinzona e Giubiasco. Il progetto pilota ‘Transumanza urbana’ – promosso dalla Città in collaborazione con il Cantone – svoltosi lo scorso anno ha infatti avuto «un riscontro positivo, in particolare per quanto riguarda l’accoglienza della popolazione e il benessere degli animali». Di conseguenza «verrà riproposto anche quest’anno», conferma a ‘laRegione’ Nicola Sartori, responsabile del Servizio Verde urbano del Comune. Nelle prossime settimane le pecore torneranno quindi nuovamente all’opera, brucando l’erba, sempre sui due terreni di proprietà della Città e più precisamente a Bellinzona nel prato di fronte alla sede di Gioventù e Sport e a Giubiasco di fianco al parco Bonasco, in zona Palasio. A questi due prati se n’è ora aggiunto un altro, di proprietà privata, «direttamente sotto le mura del castello Montebello, in zona Santa Maria», spiega il biologo Ivan Sasu che, assieme alla pastora Lara Di Virgilio – ‘Fraia’ è il nome della loro attività –, gestisce gli animali. Ricordiamo che l’obiettivo del progetto è quello di sostituire gli sfalci meccanici con le pecore per favorire la biodiversità, combattendo pure le neofite invasive. Un progetto dunque che mira anche a sensibilizzare su questa tematica, e in questo contesto «l’auspicio è che pure le scuole comunali mostrino un interessamento», afferma da parte sua il capodicastero Ambiente Vito Lo Russo, che appoggia totalmente questo genere di iniziative con possibili risvolti anche educativi.

‘Avvicinamento della popolazione agli animali e più in generale alla natura’

L’anno scorso la presenza delle pecore da inizio estate fino in autunno aveva generato parecchia curiosità: non è infatti scontato vedere questi animali che brucano in un contesto urbano. «Volevamo innanzitutto capire come sarebbero stati accolti in particolare in un quartiere residenziale come quello di Giubiasco», precisa Sartori. «Il bilancio è sicuramente stato positivo, visto che non abbiamo ricevuto reclamazioni di rilievo». Anzi, «abbiamo notato un avvicinamento della popolazione agli animali e più in generale alla natura». Per quanto riguarda invece i benefici legati alla biodiversità, «ci vogliono più anni per stilare un bilancio». E proprio per questo motivo «abbiamo deciso di dare continuità al progetto sugli stessi terreni dell’anno scorso». Progetto che, se tutto andrà bene, dovrebbe poi essere riproposto anche il prossimo anno.

‘Non hanno particolarmente sofferto il contesto cittadino’

Vi era poi pure l’incognita legata al benessere degli animali stessi, siccome solitamente non pascolano fra edifici, strade con bambini e altri curiosi che si avvicinano, in un territorio anche molto frequentato da cani. «Un po’ di preoccupazione c’era, ma per finire non hanno sofferto particolarmente il contesto urbano, anche perché avevamo scelto le pecore con cura, ovvero quelle tendenzialmente con un’indole più pacifica», spiega Sasu. Pure per il biologo il bilancio è quindi stato positivo. E questo in due contesti diversi: a Giubiasco in un quartiere residenziale, accanto alle scuole, mentre a Bellinzona nelle vicinanze del Parco urbano dove vengono organizzati anche eventi che attirano molte persone.

Possibili spostamenti a piedi tra il castello Montebello e Giubiasco

Come detto, oltre ai due prati messi a disposizione dalla Città – compreso un terreno a Claro, nei pressi del monastero, che però non si trova in un contesto urbano –, quest’anno se ne aggiunge un altro messo a disposizione da un privato, proprio sotto le mura del castello Montebello. Un privato che ha quindi deciso di aderire al progetto Transumanza urbana. Questo «fa molto piacere e dimostra che il lavoro di sensibilizzazione ha avuto effetto», sottolinea Sasu. Un terreno che potrebbe permettere di tradurre almeno parzialmente nella realtà il concetto di ‘transumanza’: «L’idea è quella di far pascolare le pecore a rotazione su questo terreno e quello di Giubiasco: per circa un mese brucheranno su un prato e poi per un altro mese sull’altro, lasciando nel frattempo ricrescere l’erba su quello lasciato libero». E l’auspicio sarebbe quello di «riuscire a effettuare gli spostamenti da un terreno all’altro a piedi». Rotazione che sarà effettuata anche nei pressi del Parco urbano, dove «il terreno sarà diviso in due zone, come l’anno scorso». Insomma «i due greggi di circa sei pecore ciascuno lavoreranno in parallelo, favorendo la biodiversità e contrastando la diffusione delle neofite invasive».

Covoni di fieno per sensibilizzare sul riutilizzo del materiale di scarto

Un’altra novità è poi rappresentata dalla presenza su entrambi i terreni comunali di cosiddetti covoni di fieno. Fieno che «sarà ammucchiato attorno a un palo, come era solito fare in zone discoste in montagna per conservarlo sul posto». In questo caso l’obiettivo è quello di «gestire il materiale che può essere definito di scarto direttamente sul posto, in modo ordinato, sensibilizzando sul riutilizzo dello stesso». Materiale che solitamente è infatti destinato alla discarica. Col passare del tempo gli scarti potrebbero anche diventare «una sorta di compostaggio da riutilizzare ad esempio negli orti». D’altra parte «le strutture potrebbero anche fungere da rifugio, ad esempio d’inverno per i ricci». Insomma, pure in questo caso si vuole «favorire la natura, cercando parallelamente anche di ricordare le tradizioni del passato».

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