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Vernice rossa sulla soglia del sindaco, caso definitivamente chiuso

Il Municipio di Bellinzona non contesterà davanti alla Corte dei reclami penali la decisione della Pretura penale di ritenere non punibile il reo confesso

Danno risolto con un intervento costato 400 franchi.
(Ti-Press)
5 maggio 2025
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Caso chiuso: la giustizia non dovrà più occuparsi del clamoroso gesto di cui si era reso responsabile nel gennaio 2024 un ex impresario costruttore del Bellinzonese in rotta con le autorità cittadine. Il Municipio ha infatti deciso che non contesterà davanti alla Corte dei reclami penali la decisione con cui il 2 aprile la Pretura penale ha ritenuto l'uomo non punibile per il reato di danneggiamento, sebbene lui stesso sia reo confesso essendosi autosegnalato via email agli allora sette municipali, alla Polizia comunale e alla Polizia cantonale il giorno dopo aver imbrattato con della vernice rossa l'uscio dell'ufficio del sindaco a Palazzo Civico.

La decisione della Pretura penale, ricordiamo, si basa sul fatto che la querela presentata dal segretario comunale a nome del Municipio non può essere ritenuta valida perché semmai avrebbe dovuto inoltrarla a nome del Comune proprietario dell'immobile, e non di chi lo occupa. Inoltre, essendo il danno di poco conto, non rientra nella casistica secondo cui la Procura può aprire un'inchiesta d'ufficio indipendentemente che vi sia o no una denuncia valida o meno. Il Municipio passa dunque all'acqua bassa e Mario Branda ne ha riferito lunedì sera in Consiglio comunale rispondendo a un'interpellanza del Movimento per il socialismo che chiedeva lumi sull'errore commesso nella querela.

Elemento non marginale che serve a comprendere la vicenda: l'imbrattatore altro non è che il ricorrente contro il Preventivo comunale 2025 e contro il credito suppletorio di 2,71 milioni votato nel 2022 dal Consiglio comunale per poter ultimare il cantiere dell'ex oratorio di Giubiasco convertito in un centro socio-culturale di quartiere. Ricorso, quest'ultimo, che il Tribunale amministrativo cantonale ha ora respinto con una decisione che l'ex impresario non intende impugnare davanti al Tribunale federale (anche qui vertenza chiusa dunque). Le tensioni proseguono ormai da alcuni anni, ossia dal crollo di un tratto di via ai Ronchi a Daro, verificatosi nell’agosto 2021 all’altezza di un cantiere edile di competenza dell'ex impresario, il quale nega con forza di avere una responsabilità in merito.

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