Bisogna aggiornare l’ipoteca, ristrutturare la sede tecnica e fare il Piano di quartiere. In tutto servono 1,3 milioni tra fideiussione e azioni della Sa
“Un passo importante, sebbene non privo di rischi”. Come Airolo per la stazione sciistica di Pesciüm, come Acquarossa per il Nara e come Faido per Carì, anche il Comune di Blenio gioca un ruolo determinante per Campra, la cui struttura per lo sci di fondo lungo la strada del Lucomagno è gestita dalla Centro sci nordico Campra Sa che conta su una gerenza per la parte ricettiva e sullo Sci club Simano per quella tecnica. Ora la lunga fase di rilancio della destinazione – dopo l’inaugurazione nel 2019 della nuova parte ricettiva costata 15 milioni e pagata per metà dal Cantone – chiama nuovamente alla cassa l’ente locale dell’alta valle che anni fa si era già esposto con un contributo a fondo perso di 1,5 milioni e l’acquisizione di azioni della Sa per 500mila franchi. Il Municipio chiede infatti al Consiglio comunale altri 300mila franchi per ritirare dallo Sci club 300 azioni e un milione sotto forma di fideiussione solidale quale garanzia a favore della medesima Sa nei confronti di Ubs nell’ambito della necessaria trasformazione del credito di costruzione in prestito ipotecario pari a 2,96 milioni di franchi.
Tutto ciò avviene dopo il completo rinnovo del comitato dello Sci club (2023) e del Cda della Sa (2024). Nella fase post pandemia i rispettivi vertici erano entrati in rotta di collisione su molte questioni. A fronte di rapporti ormai deteriorati, il comitato del sodalizio aveva gettato la spugna in blocco archiviando dopo mezzo secolo una gestione familiare pionieristica che ha contribuito a diffondere lo sci di fondo in Ticino. Nuovo presidente Stefano Malingamba e con lui nuovo comitato. Idem la Sa il cui Cda è stato resettato e dato in mano al vicesindaco di Bellinzona Fabio Käppeli. Ciò che ha permesso di sbloccare e approntare una strategia insieme al Comune.
Quale il suo ruolo? I 300mila franchi, specifica l’Esecutivo nel messaggio che sarà discusso il 2 giugno dal Legislativo, dovranno essere utilizzati dallo Sci club, coordinandosi con la Sa e il Municipio, per sistemare l’edificio tecnico di sua proprietà secondo le condizioni fissate in una convenzione sottoscritta tra le parti. Il tutto completato da un nuovo Patto parasociale stipulato da Comune e sodalizio sportivo, patto che sostituirà quello in vigore dal 2015. Il messaggio municipale di 14 pagine, così come impostato, diffonde positività. Ruolo dunque decisivo quello del Comune. “Al momento – si legge a pagina 5 – il prestito bancario è ancora gestito come conto corrente di costruzione, con un tasso d’interesse elevato (circa 4%)”. Da qui la necessità di “consolidarlo quanto prima in un’ipoteca bancaria, riducendo i tassi d’interesse ai livelli di mercato delle ipoteche. Quello attuale, eccessivo, provoca infatti alla Campra Sa un onere supplementare di oltre 60'000 franchi annui”. Il messaggio evidenzia pure che “nonostante il sostegno di finanziamenti pubblici rilevanti e le garanzie fornite dai principali azionisti (Comune e Sci club), la banca, alla luce anche dell’avvio difficoltoso della struttura, considera l’attività della Sa ad alto rischio. Di conseguenza, pur essendo disposto a consolidare il prestito, applicherebbe tassi d’interesse elevati, compromettendo così l’equilibrio economico della società. Questo richiederebbe un fatturato significativamente superiore alle previsioni iniziali, solo per coprire i costi bancari”. Da qui la soluzione individuata che vede il Comune, dopo essersi confrontato con altre realtà simili, farsi parte attiva tramite una fideiussione solidale di un milione, strumento che da una parte consentirà appunto alla banca di offrire un tasso d’interesse più basso, dall’altra chiamerà alla cassa il Comune in caso la Campra Sa non riuscisse a pagare gli oneri all’Ubs.
A questo riguardo il Municipio ricorda che “sebbene una fideiussione comporti sempre un certo rischio, il Comune è già garante della Sa attraverso il Patto parasociale. Sottoscritto con lo Sci club nel 2015, stabilisce che in caso di insufficienza dell'autofinanziamento della Sa, il Comune e lo Sci club s’impegnano a fornire le risorse finanziarie necessarie, proporzionalmente alle loro partecipazioni”. Su questo punto, visto che le condizioni quadro sono mutate e che si riconosce il rischio di mettere in pericolo la sopravvivenza del club qualora fosse costretto a farsi carico delle difficoltà della Sa, si è deciso di ridurre la quota azionaria del sodalizio dal 25 al 10%, trasferendo appunto 300 azioni al Comune la cui quota salirà così dal 25 al 40%. Il tutto vincolato a due punti imprescindibili: portare a termine il Piano di quartiere di Campra (che stabilirà contenuti e volumi e farà da base all’atteso riordino dell’intero comparto) e ristrutturare lo storico stabile tecnico allineandolo architettonicamente alla parte nuova e dotandolo di sale riunioni ad uso anche della Sa. Il tutto orientato a sfruttare il grande potenziale di Campra nell’arco dell’intero anno, e non solo in estate e inverno.
Nelle conclusioni il Municipio si dice fermamente convinto che le basi su cui si fonda il progetto siano ancora attuali e solide. E aggiunge che il successo della destinazione “è connesso a una gestione efficace della governance tra i vari attori”. Da qui, ancora una volta, l’auspicio di un coordinamento ottimale tra le parti”. E “piena fiducia” negli organi di Sa e club dopo le scosse telluriche di due anni fa.