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Al Teatro Sociale non si andrà in scena senza un pompiere in sala

Un’analisi della sicurezza ha indicato lacune e necessità: dovrà esserci un responsabile e il personale dell’accoglienza sarà appositamente formato

Quando è pieno contiene fino a 330 persone
(Ti-Press)
26 maggio 2025
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Al Teatro Sociale di Bellinzona va in scena la sicurezza. Nel messaggio per il mandato di prestazione biennale 2025/27 a favore dell'ente autonomo che gestisce struttura e cartellone, il Municipio di Bellinzona spiega che si rendono indispensabili nuove misure di sicurezza, nel caso specifico nell'ambito degli incendi. Il tutto parte dall'analisi che Consiglio direttivo e Direzione hanno svolto in materia di gestione della sicurezza in teatro per i collaboratori e per il pubblico.

Con i lavori di manutenzione straordinaria e di aggiornamento tecnico in corso e suddivisi sul periodo 2023/25 “si stanno risolvendo le lacune riscontrate per quanto riguarda le misure strutturali e tecniche” quali la manutenzione straordinaria dell’impianto sprinkler, la messa a norma delle vie di fuga e delle uscite di sicurezza, l'automazione degli allarmi ecc. “Rimangono da migliorare – scrive l'Esecutivo – le misure organizzative, con particolare riferimento alla sicurezza del pubblico durante gli eventi”.

Tre in caso di spettacoli a rischio elevato

L'ente ha quindi chiesto al Corpo pompieri della Città un’analisi dei rischi e un concetto organizzativo. Il quale “prevede che a ogni evento con pubblico sia presente un responsabile della sicurezza che abbia svolto una formazione avanzata nella prevenzione antincendio”. Non solo, “per spettacoli a rischio elevato devono essere presenti tre pompieri”, ma non viene spiegato cosa potrebbe generare un rischio elevato. Inoltre agli addetti all’accoglienza e alla sicurezza del pubblico “dev'essere offerta una formazione antincendio di base”.

Il responsabile della sicurezza durante gli eventi, per un costo annuo di 13mila franchi, “è una funzione impegnativa per la formazione, i compiti e le responsabilità che comporta”. La questione “è tanto più delicata se si considera che tutti gli spazi pubblici interni sono in legno e che il teatro stesso è una costruzione del 1847, con percorsi interni stretti e tortuosi e con ridotte possibilità di uscita verso l’esterno”.

‘Soluzione non più al passo coi tempi’

Da notare che l’accoglienza in sicurezza del pubblico è una mansione che sin dalla riapertura del Sociale nel 1997 spetta ai volontari dell’associazione Amici del Teatro Sociale, con la supervisione del direttore tecnico: “Questa soluzione però, come ha evidenziato il rapporto dei pompieri, non è più al passo con i tempi. In particolare la funzione di responsabile della sicurezza durante gli eventi non può essere svolta né dal direttore tecnico (impegnato nella gestione dello spettacolo) né dai volontari, per i quali la formazione, i compiti e le responsabilità legati a tale funzione sono troppo gravosi”.

D’altro canto, annota ancora il Municipio, se si implementa un nuovo concetto di sicurezza “occorre che esso sia effettivo e che non rappresenti una soluzione di dubbia efficacia che darebbe una sicurezza più illusoria che reale”. Perciò “è opportuno affidare la funzione a un milite del Corpo pompieri della Città. Si tratta della soluzione che meglio permette di garantire uno standard adeguato e uniforme per tutti gli eventi in programma’. Quanto al personale e ai volontari, sarà offerto un corso antincendio di base.

La Gestione: bene ma non benissimo

L’Ente autonomo Teatro, e meglio il suo consuntivo 2023/24, sarà all’ordine del giorno della seduta di Consiglio comunale agendata il 16 giugno. A fronte di un bilancio ritenuto positivo dal Municipio, nel suo rapporto la Commissione della gestione (relatore Sacha Gobbi di Lega/Udc) elenca invece una serie di auspici orientati a ulteriormente migliorare l'affluenza. Dal profilo organizzativo e operativo, dopo le ripetute richieste del passato, sono stati fatti passi avanti, “tuttavia il lavoro non è ancora concluso e risulta lecito attendersi il raggiungimento di obiettivi operativi, nonché artistici, più ambiziosi”, esordisce il rapporto. Un’analisi più approfondita delle cifre “rivela che, dietro a un trend di crescita, si nascondono diverse aree critiche”. In particolare la candidatura a Città della cultura 2030 “richiede un deciso cambiamento di passo nella conduzione e nella gestione di Teatro, Villa dei Cedri, Fortezza e di tutta l’offerta culturale/artistica”. Infatti nelle ultime stagioni del teatro “non sono state intraprese azioni concrete per incrementare le entrate economiche con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dall’importo garantito dalla Città”.

Sala occupata per poco più della metà

La settantina di spettacoli ha attirato in media circa 185 persone (poco più della metà della capienza massima), mentre una dozzina di spettacoli di nicchia ne ha registrate ciascuno 60/80: “È evidente che c'è margine per fare di più”. Suggerimento: introdurre dei sondaggi sul gradimento del pubblico. “Inoltre sarebbe auspicabile vedere più intraprendenza verso nuovi percorsi artistici e la volontà di osare”. In tal senso la Gestione auspica che il ruolo e l’incisività della commissione artistica, non ancora operativa, “possano emergere con chiarezza, portando così qualche elemento di novità nelle future scelte artistiche”. Pure segnalato il fatto che il teatro sia rimasto inutilizzato per 150 giorni: ‘Probabilmente anche la politica dei prezzi non favorisce la vendita, ma nessuno vieta una revisione al ribasso per rendere l’offerta più competitiva”. Peraltro l’anno scorso la struttura è stata premiata come uno dei migliori luoghi per eventi, “ma da allora non si è osservato un minimo movimento di crescita”. Un vero peccato, secondo la commissione, perché “più impegno nell’occupazione porterebbe a introiti maggiori da reinvestire in un’offerta più ambiziosa”. Altro suggerimento: “Per aumentare l’utilizzo si potrebbero creare iniziative per le scuole di tutti i livelli”. E ancora: “Il prezzo contenuto dei biglietti rende gli spettacoli accessibili a un pubblico ampio, ma potrebbe al contempo costituire un limite. Si potrebbe valutare la risposta del pubblico a un lieve aumento dei prezzi, in cambio di un’offerta artistica diversa o qualitativamente più elevata”.

Con la Supsi due indagini sul pubblico

Dal canto suo il Municipio nel messaggio sul mandato biennale 2025/27 (in tutto 607mila franchi) spiega che studenti del bachelor in Leisure Management della Supsi stanno svolgendo su mandato di Bellinzona Teatro un’analisi del pubblico del Sociale; entro due anni ne seguirà una seconda con taglio più qualitativo. I risultati “potranno fornire utili indicazioni sull’impostazione dei futuri mandati di prestazione”. E quasi a voler rispondere alla Gestione, viene ricordato che il Teatro Sociale “dev’essere costantemente capace di rinnovarsi per mantenersi in sintonia con gli interessi del pubblico e per saper recepire i sommovimenti in atto in ambito artistico”. Una sempre più precisa attenzione al territorio e la conferma dell’attività di produzione e coproduzione di spettacoli originali “saranno due dei punti fermi su cui continuare a costruire nei prossimi anni la sua specificità”.

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