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Riviera e Piano di Magadino sorridono, via gli elettrodotti Swissgrid

I dettagli del progetto voluto per migliorare la rete e sgravare gli abitati: la nuova linea aerea scorrerà in montagna e le attuali saranno smantellate

La tenuta L’Amorosa di Gudo, uno dei luoghi emblematici (insieme a tanti altri) per la presenza di tralicci
(CANTONE)
3 giugno 2025
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Non solo ampie zone dell’Alto Ticino e valmaggesi beneficeranno dell’interramento delle linee elettriche ad alta e altissima tensione, che da decenni attraversano il territorio assicurando un servizio fondamentale ma incidendo dal profilo paesaggistico. Un po’ più in là nel tempo anche il fondovalle della Riviera e il Piano di Magadino saranno sgravati da una presenza ingombrante, poiché prossima alle abitazioni. Ce lo conferma Swissgrid, la società proprietaria delle linee 380 e 220 kV, dopo la presentazione alla stampa fatta settimana scorsa con le autorità cantonali e ferroviarie che hanno esposto uno smantellamento di 140 km di linee aeree, un quarto di quelle che oggi attraversano il Ticino. Buone notizie dunque per gli abitanti che da una decina d’anni sollecitano le autorità affinché le zone residenziali siano sgravate dal problema. Citiamo in particolare l’Associazione dei proprietari di immobili attraversati da elettrodotti, con focus sulla Riviera, e il Gruppo monte Scareuro di Gorduno. In entrambi i casi a preoccupare sono i livelli di radiazioni non ionizzanti (puntualmente superati i limiti di legge) che generano timori per la salute, il paesaggio e per il rumore generato dal passaggio della corrente. Mobilitazione che ha sensibilizzato autorità e proprietari delle linee.

Cosa sta cambiando in Europa

Per capire le soluzioni locali, col responsabile della comunicazione di Swissgrid partiamo dal quadro internazionale. Che sta mutando parecchio. «La Svizzera e l’Europa – premette Gabriele Crivelli – stanno vivendo la più grande trasformazione della storia del sistema energetico. I fattori trainanti sono la decarbonizzazione, la decentralizzazione della produzione di corrente e la digitalizzazione. Nell’ambito della decarbonizzazione, la Svizzera ha detto sì alla Strategia energetica 2050». La conseguenza è che il consumo di elettricità «è in forte aumento, soprattutto per via della sostituzione degli impianti di riscaldamento a gas e a olio con pompe di calore, della mobilità elettrica e della costruzione di grandi data center». L’avvento delle energie rinnovabili «sta decentralizzando la produzione di elettricità, in aumento per via dell’espansione degli impianti fotovoltaici ed eolici in Svizzera ed Europa». Oltre a ciò, la produzione «sta diventando sempre più volatile» e i parchi eolici nel Mare del Nord e i grandi impianti solari nell’Europa meridionale «stanno incrementando i flussi di energia internazionali».

E cosa cambierà in Ticino

La domanda s’impone: quali benefici sono prevedibili nel Ticino che vanta una storica presenza idroelettrica in costante sviluppo e aggiornamento? Partendo dalla pianificazione territoriale e del paesaggio, risponde Crivelli, «si è agito per far convergere le diverse esigenze. Le parti coinvolte nello Studio generale hanno individuato le aree geografiche ideali per la costruzione di nuovi elettrodotti, con l’obiettivo di razionalizzare i tracciati, trovare sinergie, sgravare gli abitati e tutelare il paesaggio». In tal senso Swissgrid «vuole dare un contributo decisivo adattando la rete alle nuove condizioni. In quest’ottica abbiamo recentemente aggiornato la pianificazione a lungo termine nel progetto Rete strategica 2040 e identificato 31 progetti chiave. Con investimenti per 5,5 miliardi di franchi, Swissgrid intende preparare la rete di trasmissione al futuro entro il 2040 limitando il più possibile i costi per i consumatori».

Un’unica linea per tre aziende

L’ammodernamento avverrà dunque attraverso quattro grandi progetti. I primi tre sono già noti: in Leventina con la costruzione della linea nel tunnel del Gottardo (sfruttando la seconda canna ora in fase di costruzione e smantellando poi la linea aerea sul Passo) e della linea Airolo-Lavorgo; in Vallemaggia col nuovo doppio collegamento tra All’Acqua in Val Bedretto e la nuova sottostazione di Magadino. Infine, appunto, un elettrodotto tra Lavorgo (media Leventina) e la centrale di smistamento di Magadino: questa linea «sostituirà quelle che attualmente attraversano il Comune di Riviera e il Piano di Magadino» ed «è pianificata, nei limiti normativi e della tecnica, lontano dagli abitati». In pratica si estenderà, tramite una linea aerea con tralicci, sui pendii della sponda destra della Riviera e del Piano di Magadino fino all’altezza di Riazzino: «Sulla stessa palificata verranno montate una linea a 380 kV e una linea a 220 kV di Swissgrid, più altre due di Aet e Ffs».

Cosa sparirà e dove

Il nuovo elettrodotto dovrà però scendere in piano «per evitare la frana del Valegion di Preonzo e per collegare la linea 220 kV al resto della rete attraverso gli snodi previsti all’altezza dell’attuale sottostazione di Biasca e a nord di Gnosca». Infine l’elettrodotto dalla montagna che sovrasta Riazzino si abbasserà nel Piano di Magadino tramite cavo interrato per raggiungere la sottostazione di Magadino e da qui, come oggi, ripartire verso la centrale varesina di Musignano. Le attuali linee di Swissgrid saranno poi disinserite e rimosse: si tratta in particolare della linea 380 kV che da Lavorgo attraversa la Riviera e il Piano di Magadino e le linee 220 kV Biasca-Olivone, Biasca-Iragna-Soazza, Soazza-Magadino, Biasca-Gorduno, Gorduno-Avegno, Gorduno-Mese (Chiavenna), la parte Swissgrid della sottostazione di Iragna (ma gli impianti di Aet rimarranno) e la sottostazione di Gorduno. «La rimozione andrà a vantaggio delle località di Iragna, Prosito, Arbedo e la sua valle, Gorduno (monte Scareuro compreso), Gudo e Cugnasco. Per contro, la linea che oggi da Gorduno prosegue verso Soazza verrà in gran parte mantenuta e collegata alla nuova sottostazione di Gnosca».

Come avanza la procedura

Se i primi tre progetti relativi a Gottardo, Airolo-Lavorgo e Valmaggia hanno già superato alcune fasi della procedura di approvazione, quello per Riviera e Piano di Magadino si trova in fase di preparazione. Stando alla pianificazione attuale, dettaglia Crivelli, «prevediamo di inoltrare nei prossimi mesi la richiesta di inserimento del progetto nel Piano settoriale della Confederazione (Pse) avviando così la procedura di autorizzazione, al termine della quale Swissgrid riceverà i permessi per realizzare il nuovo elettrodotto» Riviera-Magadino. Il progetto sarà comunque oggetto di una procedura federale che ne definirà gradualmente i dettagli: «Le autorità comunali potranno esprimersi tramite il Cantone nell’ambito della procedura di partecipazione prevista nell’ambito del Pse e direttamente durante la procedura di approvazione dei piani. Lo stesso vale per la popolazione».

Schiacciare sull’acceleratore

Novità, si diceva, benvenute sebbene la tempistica sia ancora un punto dolente. Al momento Swissgrid non è in grado di essere più precisa, ma indicativamente spesso i progetti di rete richiedono 15 o più anni dalla pianificazione alla realizzazione. «Queste tempistiche si contrappongono alla rapida trasformazione del sistema energetico – sottolinea Crivelli – e ostacolano lo sviluppo della rete e di conseguenza quello economico». Da qui l’auspicio che l’ampliamento della rete sia «più rapido e realizzato entro il 2040». Per riuscirci «servono le condizioni quadro necessarie e procedure più rapide». Positivo il fatto che il Consiglio federale abbia riconosciuto la problematica «e ha già proposto una modifica di legge in tal senso, che andrà discussa in Parlamento».

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