Alcuni abitanti di Blenio contestano la decisione comunale di spostarlo al Centro Poli. Parte la raccolta firme contro il credito di 270mila franchi
Era nell’aria e ora c’è la conferma: a Blenio un gruppo di abitanti, che il 29 maggio si era espresso in modo critico su queste colonne, ha deciso di lanciare un referendum contro lo spostamento dell’Infopoint turistico, che lascerebbe l’attuale sede lungo la strada cantonale per approdare nel rinnovato Centro Poli situato nella parte bassa di Olivone. Se entro il termine utile saranno raccolte le firme necessarie, i cittadini votanti dovranno dunque esprimersi sul credito di 270mila franchi chiesto dal Municipio e stanziato il 2 giugno dal Consiglio comunale con 19 sì, 8 no e due astenuti. Il gruppo Area di sinistra ha votato contro in modo compatto, il gruppo Blenio 2016 si è diviso tra favorevoli e contrari. I referendisti avranno dunque dalla loro una parte della politica comunale.
In una nota inviata alla redazione i referendisti ritengono che occorra un progetto più ad ampio respiro: “Quanto stanno mettendo in atto le autorità di Blenio con la consulenza del gruppo strategico Governance non è sostenibile neppure dal punto di vista sociale. Il turismo non va isolato e concentrato in un incantevole angolo di Olivone. Chi frequenta la nostra regione va integrato nella realtà locale, soprattutto col settore primario, con i suoi pregiati prodotti a km zero. Gli ospiti devono coesistere con i residenti, commerci e servizi: questo è quanto andrebbe promosso e incentivato da parte di chi decide le strategie future della nostra piccola comunità di montagna”. La costruzione di un nuovo edificio è ritenuta “ingiustificata e insostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. Visto che numerosi stabili privati risultano vuoti o sottoutilizzati, urge puntare su una gestione intelligente del patrimonio edilizio esistente, evitando nuovo consumo di suolo e inutili sprechi di risorse”.
I referendisti non si dicono contrari a nuove idee e sviluppi a favore del turismo. Infatti la ristrutturazione del Polisport, oggi Centro Poli con annesso glamping e bagno pubblico, “costituisce un deciso e importante passo avanti”. Da qui la necessità di portare avanti un “progetto completo, in grado di inglobare il vero nucleo del villaggio, attraverso la trasformazione della Piazza d’Armi in una vera piazza pedonale, con la creazione di nuovi accessi e nuovi posteggi, il tutto a favore anche dei cittadini residenti”.
Analoghe riflessioni erano state proposte nel rapporto di minoranza delle Commissioni gestione ed edilizia in Cc: dapprima evidenziava che il Centro Poli e il camping Tcs, inaugurati lo scorso autunno, richiedono probabilmente un po’ di tempo per assestare le rispettive attività, perciò aggiungerne subito un’altra è ritenuto prematuro. In secondo luogo l’Infopoint lascerebbe una zona del paese che meriterebbe di essere riqualificata e valorizzata, non impoverita: l’approccio proposto dal Municipio “rischia di generare consumo di suolo non necessario e spreco di risorse, invece di promuovere un utilizzo razionale e sostenibile del patrimonio già presente”. Inoltre la collocazione attuale “presenta diversi vantaggi strategici: è situata sulla strada principale del Lucomagno, offrendo così un'ottima visibilità ai turisti in transito, ed è posizionata in prossimità della fermata degli autobus, un punto di passaggio per molti visitatori che giungono in zona per esplorare gli itinerari della Valle di Blenio”.
Rimanendo in ambito turistico, concludeva il rapporto di minoranza, “crediamo che il visitatore debba trovare una regione accogliente, ricca di attività e con una certa armonia urbanistica. Valorizzare l'insieme, piuttosto che concentrare i servizi in un unico punto, risponde meglio a questo obiettivo. Per il paese di Olivone, lo sviluppo di un concetto coerente e integrato di pianificazione turistica e urbanistica è essenziale. In tal senso il coinvolgimento di professionisti esterni potrebbe facilitare I’elaborazione di una visione d'insieme che tenga conto dei progetti esistenti e del potenziale dell’intera area senza dimenticare le esigenze di chi ci abita”.