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Asili nido comunali a Bellinzona? La politica si è divisa

Il Centro ha ritirato la sua mozione che spingeva sul settore privato e la Gestione si è spaccata sulla proposta della Sinistra per un servizio pubblico

Servizi apprezzati
(Ti-Press)
26 giugno 2025
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La Città di Bellinzona potrebbe promuovere un servizio comunale di asili nido? Attualmente l’offerta è tutta in mani private e negli ultimi mesi il tema è diventato terreno di dibattito politico in Consiglio comunale tra fautori di un eventuale potenziamento ma di competenza pubblica e, sull’altro fronte, scettici o contrari per vari motivi. In particolare a dividere è la questione su chi dovrebbe farsi carico – appunto settore pubblico o privato o entrambi con controllo pubblico – di realizzazione, gestione e tariffe poste a carico delle famiglie. Le novità sono due e concomitanti. Come due sono, anzi erano, le mozioni presentate nel 2023 e 2025 sull’argomento. Di fatto – prima novità – ne è rimasta una sola, quella presentata nel settembre di due anni fa da Michela Luraschi per il gruppo Unità di sinistra che chiede di stanziare un credito utile a realizzare uno o più asili nido pubblici a prezzi accessibili per le famiglie: “Un investimento per la società essendo strutture che favoriscono una reale conciliabilità con il lavoro”.

L’altra mozione, depositata quattro mesi fa, arrivava dal Centro e nei giorni scorsi le consigliere firmatarie Giovanna Pedroni, Camilla Guidotti ed Elena Scossa-Baggi l’hanno ritirata. «Studiando approfonditamente le disposizioni di legge cantonali e lo stato attuale dell’universo degli asili nido – ci spiega Giovanna Pedroni – abbiamo capito che non era una soluzione efficace che andasse davvero a beneficio delle famiglie e della città. Perciò adesso, col nostro gruppo, stiamo lavorando per portare una proposta in grado di supportare la conciliabilità lavoro-famiglia che rientri nelle competenze comunali». La mozione del Centro, ricordiamo, chiedeva di finanziare uno studio volto a “identificare aree strategiche in tutti i quartieri della Città da destinare alla creazione di nuovi asili nido con tariffe accessibili o proporzionate e gestiti da enti privati”. Non comunali, quindi.

Garanzie mai giunte

Conduzione privata o pubblica, è ciò che divide appunto la Commissione della gestione chiamata a esprimere un preavviso all’indirizzo del plenum sulla sola mozione rimasta. Da nostre verifiche risulta che i commissari un anno fa si erano inizialmente coalizzati sostenendo la proposta della Sinistra. Relatrice designata Lorenza Giorla-Röhrenbach (Verdi/Forum alternativo). Successivamente Plr, Centro e Udc/Lega hanno invece preso le distanze, per poi di nuovo avvicinarsi a inizio 2025. Questo fintanto che il municipale Plr Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e famiglie, tra febbraio e marzo ha comunicato alla Gestione di aver avviato valutazioni orientate a integrare l’offerta di asili nido nello studio di fattibilità comunale in corso e dedicato allo sviluppo dell’offerta dei centri extrascolastici. La relatrice ha perciò chiesto garanzie scritte al Municipio, ma non sono mai arrivate. Mentre Plr e Centro hanno ora riorientato le rispettive posizioni ed elaborato un rapporto negativo sulla mozione della Sinistra. Motivo: vedono male la centralità del Comune in materia di asili nido, competenza che a loro avviso dovrebbe coinvolgere prevalentemente o solamente il settore privato, come già accade adesso.

Quale tariffario?

Il tema giungerà così a settembre in Consiglio comunale con una Gestione spaccata. Una questione centrale è il calcolo dell’ammontare della retta mensile a carico degli utenti. Tutti d’accordo sul concetto di ‘prezzo accessibile’ (sia la mozione della Sinistra, sia la fu mozione del Centro) ma da quantificare con quale sistema? I favorevoli insistono che lo si faccia in base al reddito, con eventuali disavanzi coperti dal Comune come fa ad esempio la Città di Lugano per le sue quattro strutture. Da notare che qualche asilo nido già stabilisce attualmente la retta in base al reddito; tutti gli altri invece optano per tariffe indipendenti da quanto guadagnano i genitori (saranno poi gli eventuali sussidi a compensare determinati bisogni) e identiche in base al servizio offerto.

SANT’ANTONINO

A settembre inizia il pre/doposcuola

Sempre in materia di servizi che migliorano la conciliabilità lavoro-famiglia, a Sant’Antonino si registrano due interessanti novità. La prima riguarda l’intenzione di creare un asilo nido: il progetto c’è e il Municipio lo ha sottoposto al Cantone che dovrà esprimersi sulla sovvenzione. La seconda novità riguarda l’apertura a breve, questo settembre, del pre/doposcuola comunale. Rivolto agli allievi della Scuola dell’infanzia e delle Elementari, sarà gestito dall’associazione Famiglie diurne del Sopraceneri nell’area della mensa e con tariffe basate sul reddito. Il nuovo servizio è maturato partendo da un’interpellanza del 2021, da una mozione presentata nel 2023 dalla Lista civica 6592 e dagli approfondimenti fatti dal Municipio anche tramite un sondaggio per recepire le attese dei genitori. «A fronte di una richiesta preliminare massiccia, purtroppo le iscrizioni si sono poi rivelate sotto le attese. Perciò è tuttora possibile annunciarsi alla Cancelleria comunale e dal canto nostro stiamo valutando se sia possibile rendere l’offerta ancora più attrattiva, flessibile e aderente alle varie necessità, che talvolta non si possono prevedere con largo anticipo ma si manifestano anche all’improvviso», ci spiega la vicesindaca Valeria Nembrini Vitta, capodicastero Educazione, cultura, tempo libero e pianificazione. Il progetto ha dunque conosciuto un’accelerazione rispetto ai tempi indicati dal Municipio nel 2024, quando aveva spiegato che lo avrebbe approfondito solo al momento dell’entrata in funzione del nuovo asilo (lo stanziamento dei 17 milioni necessari avverrà questo autunno, poi seguirà l’iter realizzativo che durerà alcuni anni). Accelerazione che ha indotto l’apposita commissione del Consiglio comunale a ritenere evasa la mozione, senza quindi la necessità di sottoporla al voto del plenum.

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