BELLINZONA

Sportelli sempre meno utilizzati, ma la strategia non cambia

Interrogazione: il Municipio assicura che la Città rimarrà presente con i servizi nei quartieri, sebbene le abitudini della popolazione siano mutate

14 luglio 2025
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“Non vi sono modifiche di strategia per quanto riguarda i servizi dell’amministrazione distribuiti nei quartieri”. In estrema sintesi è questo il pensiero del Municipio di Bellinzona che scaturisce dalla risposta a un'interrogazione inoltrata a metà giugno da due consiglieri comunali del Centro (Gabriele e Giovanna Pedroni) e da due del Partito liberale radicale (Andrea Cereda e Giulia Mozzini). Interrogazione con la quale si chiamava in causa la politica della Città in merito alla presenza capillare di servizi e strutture nei singoli quartieri. Secondo i quattro membri del Legislativo, in barba ai principi cardine espressi nel corso del processo di aggregazione si starebbe assistendo a una tendenza alla centralizzazione dei servizi comunali e a un loro progressivo raggruppamento in centro città.

Un’ipotesi respinta dall’Esecutivo, il quale sottolinea che “in questi primi otto anni sono stati apportati alcuni correttivi, ma la strategia è rimasta la stessa. Non è stato dismesso alcuno stabile comunale e i servizi sono tuttora presenti e diffusi sul territorio”.

Cionondimeno, “premesso che la Città è e continua a essere presente in tutti i quartieri attraverso diversi suoi importanti servizi (scuole, telecomunicazioni, trasporto pubblico…)”, il Municipio ammette di essersi dovuto adattare a quelli che sono gli sviluppi della società moderna. Gli sportelli sono sempre meno utilizzati, per il contatto con l’amministrazione i cittadini prediligono affidarsi all'utilizzo di tecnologie più moderne, contando con sempre maggior frequenza sui servizi online. Per cui, a fronte di un limitato numero di utenti, da inizio anno “sono stati chiusi gli sportelli di Sant’Antonino e Preonzo. Lo sportello di Moleno non era già più accessibile a causa delle precarie condizioni dell’immobile”. Tuttavia, pure in questi casi la Città non ha abbandonato i quartieri in questione: chi ne avesse necessità, infatti, può chiedere un appuntamento in loco per il disbrigo delle pratiche comunali, grazie in particolare al coinvolgimento delle associazioni di quartiere, con le quali “si sono trovate soluzioni per continuare a mettere a disposizione della popolazione locale gli spazi”.

Scarso utilizzo, perciò non esclusa una razionalizzazione

Nella sua risposta, l’Esecutivo non esclude però la possibilità di nuove razionalizzazioni alla rete degli sportelli, proprio per lo scarso utilizzo da parte della popolazione. Per contro, non muta la strategia riguardante i servizi dell’amministrazione distribuiti nei quartieri, “se non per la sede amministrativa del settore Servizi urbani e ambiente, a Monte Carasso, che potrebbe essere spostata per far spazio ad aule scolastiche, di cui i quartieri di Monte Carasso e Semenertina sono carenti”.

Nella loro interrogazione, i quattro consiglieri comunali chiedevano inoltre una lista dettagliata dei progetti relativi a stabili amministrativi ereditati al momento dell’aggregazione e non ancora effettuati. Secondo il Municipio, non ne sono stati ereditati, se non quelli nel frattempo realizzati e riguardanti il Policentro di Pianezzo e la casa comunale di Moleno. Per quanto attiene al coinvolgimento della popolazione nelle decisioni sul mantenimento, la ristrutturazione o la dismissione di edifici comunali, l’Esecutivo fa presente come le associazioni di quartiere vengano sistematicamente coinvolte.

Infine, in merito alla realizzazione di un piano strategico sugli immobili comunali che serva da base in futuro per la valorizzazione dell’intero territorio, si sottolinea come “non vi è ripensamento generale della strategia di valorizzazione degli immobili comunali presenti nei quartieri. L'aggiornamento della pianificazione di dettaglio potrà essere illustrato al Consiglio comunale nell’ambito di uno dei prossimi messaggi relativi a progetti in questo ambito”.

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