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Un ricorso al governo contro il Centro di cura psichiatrica per minorenni

Previsto in via Lugano a Bellinzona su un terreno del Cantone. In giugno il Municipio aveva rilasciato la licenza edilizia respingendo cinque opposizioni

Il punto in via Lugano dove il Cantone intende realizzare l’edificio provvisorio
(foto laRegione)
18 agosto 2025
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Avanza in un percorso a ostacoli, ma comunque avanza, l’intenzione del Cantone di realizzare a Bellinzona un edificio provvisorio destinato ad accogliere la nuova Unità di cura integrata per minorenni, prevista dalla Pianificazione sociopsichiatrica cantonale 2022-25, per la presa a carico stazionaria di bambini e adolescenti affetti da problemi psichiatrici. L’ultima novità è il ricorso inoltrato recentemente al Consiglio di Stato contro la licenza edilizia che il Municipio cittadino aveva rilasciato a fine giugno per il progetto previsto dal Cantone in un terreno di sua proprietà situato in via Lugano. L’anno scorso erano state cinque le opposizioni depositate dopo la pubblicazione della domanda di costruzione, alcune delle quali dettate dalla volontà di preservare gli alberi presenti nel mappale. Opposizioni infine respinte dall'Esecutivo turrito.

L’edificio è da considerare provvisorio perché la nuova unità di cura dovrebbe idealmente operare in futuro nell’Ospedale pediatrico cantonale destinato a trovare sede nel nuovo Ospedale regionale di Bellinzona previsto alla Saleggina di Giubiasco non prima del 2031 (visione ottimistica). Finora l’offerta in questo ambito è assicurata dal mini reparto del Servizio di pediatria e psico-pediatria dell’Ospedale Civico di Lugano, che entro fine anno dovrà lasciare gli spazi a causa della ristrutturazione generale della torre. La struttura è fortemente sollecitata e i suoi cinque letti sono praticamente sempre occupati, ciò che obbliga spesso i medici a ricoverare i giovani pazienti in strutture per loro inadeguate, come i reparti per adulti dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale; pure coinvolte le cliniche private. Dati alla mano, nel 2023 la Clinica psichiatra cantonale ha ammesso 86 pazienti minorenni, un quarto in più rispetto ai 63 dell’anno precedente.

Una soluzione provvisoria di quella... provvisoria, in attesa di capire se e come avanzerà l’iter nella capitale, è già stata individuata nel Mendrisiotto, a San Pietro di Stabio, con l’utilizzo di una parte dell’ex clinica privata per una durata indicativa di circa due anni. Ma che, per come si stanno mettendo le cose a Bellinzona, rischia di protrarsi più a lungo. La soluzione provvisoria-bis, ricordiamo, è stata decisa lo scorso gennaio dal Gran Consiglio che ha stanziato oltre un milione di franchi per poter adeguare gli spazi preposti ad accogliere dodici posti letto; inoltre è previsto il versamento di un affitto annuo pari a 550mila franchi.

Riguardo al ricorso pendente davanti al governo, il capo della Sezione cantonale della logistica, Giovanni Realini, ci spiega che “continuiamo a lavorare per individuare una soluzione entro i tempi indicati”. E ciò sulla base del concetto approvato dal Gran Consiglio nell’ambito della Pianificazione sociopsichiatrica cantonale 2022-25. La struttura prevista in via Lugano è stata pensata per assicurare un’offerta stazionaria (reparto di dieci letti), semi-stazionaria (cinque posti in modalità di ospedale di giorno) e un’équipe mobile in grado di gestire cinque posti a domicilio. Vi lavoreranno in tutto circa 35 unità a tempo pieno.

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