Bellinzonese

Strage a Gaza, corteo di protesta a Bellinzona

Organizzato in occasione della giornata di scioperi tenutasi in Italia. Presenti circa duecento persone. Tensione iniziale per una bandiera israeliana

In circa 200 diretti verso Piazza Governo
(Foto L.G.)
22 settembre 2025
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Dall’Italia a Bellinzona, via Gaza, il passo è breve. A tre giorni dalle proteste inscenate davanti al Teatro Sociale in presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, i Pro Pal sono tornati oggi nella capitale ticinese per ribadire lo sdegno contro la strage in corso ai danni del popolo palestinese per mano israeliana. Un presidio di solidarietà è iniziato verso le 18 sul piazzale della stazione ferroviaria dove due persone sono venute alle mani – una si è presentata fra i manifestanti sventolando provocatoriamente una bandiera di Israele – e si è reso necessario l'intervento di un'ambulanza. Nel mentre il corteo formato da circa duecento persone è partito in direzione di Piazza Governo facendo tappa in Piazza Indipendenza e proseguendo lungo viale Franscini, l'incrocio con via Zorzi e creando qualche disagio alla circolazione, tant'è che una vettura di passaggio avrebbe quasi investito alcuni manifestanti.

Sabato 27 manifestazione nazionale

Davanti a Palazzo delle Orsoline vi sono poi stati quattro interventi che hanno richiamato l'attenzione sulla comunità internazionale che chiede lo stop immediato alle atrocità e sulle autorità elvetiche invece molto prudenti nei confronti di Israele, colpevole di genocidio secondo la Commissione d'inchiesta dell'Onu. Sabato 27 settembre si replica in occasione della manifestazione nazionale pacifista, silenziosa e autorizzata che si terrà contemporaneamente a Ginevra, Zurigo, San Gallo e Bellinzona (appuntamento ore 14 in Largo Elvezia, poi direzione Piazza Governo) per chiedere al Consiglio federale che adempia i suoi obblighi dettati dal diritto internazionale umanitario.

L’incontro organizzato oggi dal Coordinamento unitario a sostegno della Palestina era stato postato sui social dal Molino all’urlo di ‘Sumud’, termine arabo che indica resilienza, resistenza: “In concomitanza con la giornata di mobilitazione e blocchi in tutta Italia contro il genocidio”. E ancora: “A fianco del popolo e della resistenza palestinese, contro la complicità svizzera ed europea nel genocidio in Palestina!”. La Polizia cantonale, interpellata dalla redazione, parla di un tafferuglio iniziale subito gestito e ha poi seguito l’evento senza segnalare altre situazioni particolarmente problematiche.