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Scuola e docenti, ‘aperti di recente molti cantieri partecipativi’

Il Decs commenta il sondaggio dell’Ocst che ha rilevato un carico di lavoro e burocratico eccessivi. Zaninelli: ‘Indicazioni meritevoli di attenzione’

Il tema lunedì in commissione ‘Formazione e cultura’
(Keystone)
22 2025
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“Il comitato Ocst-Docenti si impegna a portare questi risultati ai vertici del Decs, non come una semplice segnalazione, ma come una richiesta ferma di azioni mirate per alleggerire il carico di lavoro, migliorare la comunicazione e valorizzare il ruolo centrale dei docenti”. Questo uno degli intenti riportati nel documento di analisi dei risultati del sondaggio realizzato dall’Ocst lo scorso autunno tra i docenti. Dossier pubblicato oggi che mette in luce alcune criticità e formula delle raccomandazioni per migliorare le condizioni di lavoro nella scuola ticinese. Tra le difficoltà evidenziate dal corpo docente nel questionario, l’aumento del carico burocratico, il disequilibrio tra vita privata e vita lavorativa, riforme calate dall’alto con scarso coinvolgimento degli insegnanti, ma anche la migliorabile gestione delle assenze. Ebbene, come si pone a riguardo il Dipartimento educazione, cultura e sport? A risponderci, per conto del Decs, la capa della Sezione dell’insegnamento medio Tiziana Zaninelli, che premette: «La direzione del Dipartimento ha ricevuto venerdì il rapporto sul sondaggio realizzato dall’Ocst. Un documento che contiene diverse indicazioni sicuramente meritevoli di attenzione».

Punto per punto

Ma andiamo con ordine. Per quanto concerne il carico burocratico, in uno dei passaggi dell’analisi dell’Ocst si legge che “il tempo da dedicare alle tante attività funzionali all’insegnamento non risulta più essere gestibile all’interno dell’orario lavorativo classico, obbligando i docenti a investire in modo importante il proprio tempo libero”. Un disequilibrio tra vita privata e professionale con potenziali conseguenze, anche importanti, sulla qualità dell’insegnamento e sul benessere degli insegnanti stessi. È uno sbilanciamento che preoccupa il Decs? «La possibilità di trovare un equilibrio tra vita professionale e vita privata e la promozione del benessere – illustra Zaninelli – è importante in tutte le professioni, certamente anche in quella di docente. Il Dipartimento mette già oggi in campo diverse risorse per promuoverlo. C’è la volontà di fare tutto il possibile, tenendo conto dei limiti imposti dalle risorse disponibili e mettendo pure al centro dei pensieri l’interesse delle allieve e degli allievi. La promozione del benessere dei docenti va tra l’altro anche a favore di questi ultimi».

Altro nodo, la comunicazione. Che sia per l’attuazione delle riforme dei programmi scolastici o dei piani di studio oppure all’interno delle sedi, per chi ha partecipato al sondaggio potrebbe essere migliorata. Proprio la comunicazione, va ricordato, è stata (ed è tutt’ora) al centro della politica portata avanti dalla consigliera di Stato Marina Carobbio dal suo insediamento alla direzione del Decs. Come leggere queste critiche? «La scuola è un organismo grande e complesso, fatta di diversi ordini scolastici e che coinvolge migliaia di persone. Ci sono sicuramente delle cose che possono essere migliorate», non nasconde Zaninelli. E nota: «Analizzeremo il documento e valuteremo le possibili risposte. Ciò non è in contraddizione con quanto in corso». Non solo. «La direttrice del Decs – rimarca la capasezione – sta incontrando personalmente tutti i plenum docenti degli istituti scolastici cantonali per confrontarsi direttamente con gli insegnanti, così da discutere con loro e raccogliere stimoli e proposte. Io stessa ho incontrato con lei, finora, già circa la metà dei plenum dei docenti di scuola media; questi scambi – sottolinea – proseguiranno». Ascolto che quindi resta fondamentale: «Siamo pienamente consci dell’importanza di una riflessione comune con chi è giornalmente a contatto con allieve e allievi. Proprio per questo, negli ultimi due anni sono stati aperti svariati cantieri coinvolgendo il mondo della scuola, docenti stessi e associazioni magistrali. Penso ad esempio agli atelier ancora in corso in vista della futura Legge sulla scuola dell’obbligo, un processo fortemente partecipativo, o all’ampio gruppo di accompagnamento alla sperimentazione relativa al superamento dei corsi A e B». Su ascolto e comunicazione, dice dunque Zaninelli che respinge alcune accuse al mittente, il Decs già si adopera e continuerà a farlo.

Impegnativo, per i docenti, anche l’aumento di casi complessi e la crescente richiesta di seguire in modo sempre più personalizzato gli allievi. Urgente, scrive il sindacato, una revisione del numero massimo di studenti per classe. Come sta lavorando il Decs in questa direzione? «Il Dipartimento – riprende Zaninelli – è favorevole a migliorare il rapporto tra numero di allievi e di docenti. Nella scuola media stessa vi è stata una diminuzione del numero massimo di alunni per classe. Va però anche ricordato – evidenzia – che queste sono scelte che dipendono dalla politica e sono condizionate dalla situazione finanziaria cantonale». Situazione finanziaria che, come noto, non è delle più solide.

‘Pronti a incontrare il sindacato’

Come detto, nel documento pubblicato oggi l’Ocst stila anche una serie di raccomandazioni. A riguardo, afferma Zaninelli, «la Direzione del Decs si è già detta disponibile, e interessata, a incontrare l’Ocst». Anche perché, ricorda, «più volte all’anno si tengono riunioni del tavolo di lavoro tra Decs e associazioni sindacali. In generale, siamo sempre aperti a un confronto costruttivo sulla scuola». Confronto, va da sé, «nell’interesse di tutte e tutti».

A chiedere un riscontro al Decs sarà anche la commissione parlamentare ‘Formazione e cultura’. Raggiunta da ‘laRegione’, la sua presidente Maruska Ortelli fa infatti sapere che i risultati del questionario saranno all’ordine del giorno della prossima riunione commissionale che si terrà lunedì. «Chiederemo al Decs – rileva in tal senso la deputata leghista – chiarimenti su quanto emerso dal sondaggio, nonché come intenda procedere». Insomma, conclude, «sarà sicuramente motivo di discussione».

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